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Agrometeo

L'andamento agrometeorologico di dicembre 2024

L'analisi del Progetto Agrometeore della Rete Rurale Nazionale.

Introduzione

Come di consueto, PianetaPSR ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, in termini sia qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).

Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese.

Nella sezione Dati e analisi del nuovo sito dell'Osservatorio di Agro-Meteo-Climatologia del CREA Agricoltura e Ambiente è possibile consultare la pagina Monitoraggio agrometeo per visualizzare la galleria delle mappe degli indici mensili stimati per l'anno corrente (AgroMIND). Questa sezione contiene anche la pagina Previsioni agrometeo che permette di accedere alla galleria delle previsioni agrometeorologiche a 7 giorni, aggiornate quotidianamente (AgroFIND). La documentazione dei materiali presentati in AgroMIND e AgroFIND, comprensiva dei principali metadati, è disponibile al seguente link.

Le analisi mensili si basano su dati giornalieri pubblicati con cadenza annuale al seguente link. Tale dataset, aggiornato quotidianamente per uso interno, deriva da dati di rianalisi preliminari (ERA5T) disponibili in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus, la cui successiva validazione, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti solitamente trascurabili. Maggiori dettagli sulle procedure di stima delle variabili usate per il calcolo degli indici sono stati pubblicati nel seguente articolo.

 

Agrometeo in cifre

Nel mese di dicembre si è assistito ad un nuovo incremento delle anomalie delle temperature, sebbene in maniera contenuta, con i valori più elevati al Nord, sia per la minima (+0,74 °C) che per la massima (+1,62 °C). Il resto d'Italia è risultato termicamente al di sopra della norma, ma con anomalie piuttosto moderate scendendo lungo lo stivale, soprattutto nel Mezzogiorno. Dopo l'estrema scarsità di precipitazioni del mese di novembre, anche dicembre si conferma in deficit, sebbene a livelli più ridotti: -16% di precipitazioni a livello Italiano, con il valore peggiore, di quasi -30%, registrato al Nord. La richiesta evapotraspirativa si è mantenuta prossima alla norma del periodo, con lievi anomalie positive al Nord (quasi +16%). Il leggero deficit di precipitazione e i valori di evapotraspirazione hanno determinato anomalie di bilancio idroclimatico lievemente negative al Nord (-30 mm) e valori in media al Centro e al Mezzogiorno. L'indice di siccità ha dunque mostrato un'attenuazione ulteriore delle condizioni di umidità al Nord, passate da lievi a Nella norma; al Centro i valori di umidità sono risultati ancora nella norma, mentre nel Mezzogiorno si è spento il debole segnale di siccità rientrando nella norma.

Andamento agrometeorologico nel mese di dicembre 2024

Passando a un maggior dettaglio territoriale, i valori regionali di temperatura minima (fig. 1a) quasi ovunque sono risultati prossimi alla media, ad esclusione del Nord, dove hanno mostrato anomalie positive diffuse lungo tutto l'arco alpino, con valori prossimi o superiori a +2 °C in Valle d'Aosta, Trentino e Alto Adige; hanno fatto eccezione anche alcune zone appenniniche e adriatiche del centro sud, ma in maniera molto contenuta.

Per la temperatura massima (fig. 1b), sono stati riscontrati valori regionali in media ovunque al centro-sud, ad esclusione di limitate aree appenniniche centrali con valori lievemente positivi (prossimi a +1 °C). Il Nord Italia, al contrario ha mostrato marcate anomalie positive, soprattutto sull'arco alpino, con i valori regionali più elevati in Valle d'Aosta (+2,5 °C), Piemonte (+2,3 °C), Alto Adige (+2,2 °C), Trentino (+2 °C). 


Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) - dicembre 2024

Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) - dicembre  2024
Figura 1 - Anomalie di temperature massime (b, dx) - dicembre 2024


In tutto il Paese, la frequenza delle temperature minime estreme (fig. 2a) è stata sostanzialmente bassa (4%), con un valore regionale massimo in Valle d'Aosta (circa il 18%). Più marcata e diffusa è stata la frequenza delle temperature massime estreme (fig. 2b). I valori regionali maggiori sono stati registrati in Piemonte (30%) Valle d'Aosta e Alto Adige (29%), Friuli-Venezia Giulia (26%) e Trentino (25%).


Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - dicembre 2024

Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) - dicembre 2024
Figura 2 - Temperature massime estreme (b, dx) - dicembre 2024


Le sommatorie termiche con soglia 0 °C, calcolate dal 1° gennaio a fine novembre, a livello nazionale hanno superato i 5364 gradi giorno, con valori regionali di 6665 gradi giorno in Sicilia (massimo), 6655 in Puglia e 6351 in Calabria (fig. 3a). I valori regionali più bassi hanno interessato due regioni alpine: Valle d'Aosta (1945) e Alto Adige (2200). Tali accumuli termici hanno superato ancora una volta la media climatica (fig. 3b), con un quadro molto simile a quello dei mesi precedenti. Le anomalie medie nel Centro e nel Mezzogiorno sono salite sopra i 599 gradi giorno; i valori medi regionali maggiori hanno investito la Basilicata (+735 gradi giorno) seguita dalla Calabria (+724 gradi giorno), mentre valori tra +680 e +715 hanno interessato Molise, Abruzzo, Campania e Lazio. Le anomalie più moderate si sono osservate in Alto Adige (+273).




Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - dicembre 2024

Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) - dicembre 2024
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C anomalie (b, dx) - dicembre 2024


La figura 4a mostra i valori regionali più elevati delle sommatorie termiche con soglia di 10 °C in Sicilia (3059 gradi giorno), Puglia (3055) e Calabria (2788). Gli accumuli più bassi si sono concentrati nel Nord, in particolare in Valle d'Aosta (320), Alto Adige (452), Trentino (789). A livello nazionale, i valori dell'indice hanno superato la norma di 311 gradi giorno (fig. 4b), con le anomalie più basse al Nord (+157 gradi giorno), con il valore regionale minimo in Piemonte (+100), e più alte nel Mezzogiorno (+447), dove in Calabria e in Basilicata si sono raggiunti rispettivamente +585 e +509 gradi giorno. 



Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - dicembre 2024

Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) - dicembre 2024
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C anomalie (b, dx) - dicembre 2024


In generale, le piogge sono risultate scarse per il periodo, anche se in maniera limitata e meno diffusa rispetto a novembre con il dato medio peggiore verificatosi a Nord (58 mm), seguito dal Mezzogiorno (82 mm) e infine dal Centro (95 mm). I valori medi regionali di precipitazioni mensili (fig. 5a) maggiori sono stati registrati in Campania (128 mm), Calabria (104 mm), dove le precipitazioni sono state concentrate lungo le coste tirreniche, ed Emilia-Romagna (115 mm), mentre i più bassi in Piemonte (27 mm), Trentino-Alto Adige (41 mm), Liguria e Lombardia (43 mm). Anche per quanto riguarda gli scarti (fig. 5b) il dato peggiore medio ha riguardato il Nord (-30%), mentre il resto del paese è risultato quasi in media. In particolare, gli scarti negativi hanno caratterizzato quasi tutto il Nord, dalla Liguria e lungo tutto l'arco alpino, con i valori peggiori al Nord-Ovest (-69% in Piemonte e -65% in Liguria). Ciò nonostante, in vaste zone dell'Emilia-Romagna sono state registrate precipitazioni abbondantemente sopra la media (con uno scarto medio regionale di + 46% e picchi che sfiorano il +100% nelle province romagnole). Al Centro non si sono verificate anomalie consistenti, ad eccezione della Sardegna dove, su circa il 10% del territorio, è piovuto quasi il 50% in meno della media. Nel Mezzogiorno, nonostante si siano osservate anomalie positive in Puglia (+20% in media) e localmente lungo le coste tirreniche di Calabria e Sicilia, circa il 30% del territorio di queste ultime ha registrato scarti negativi, rispettivamente di -29% (con punte di -45%) e -48% (con punte di -65%).


Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - dicembre 2024

Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) - dicembre 2024
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm anomalie in % (b, dx) - dicembre 2024


Considerando l'indice rx1day, che riporta i valori massimi di precipitazione giornaliera durante il mese (fig. 6a),i fenomeni più rilevanti medi regionali si sono verificati al Nord in Emilia-Romagna (48 mm) e in Veneto (31 mm) e al Sud in Puglia (36 mm), Campania (30 mm) e Calabria (27 mm).

La mappa dell'indice rx5day, relativo ai valori massimi di precipitazione giornaliera cumulati nell'arco di 5 giorni consecutivi (fig. 6b) mostra un andamento simile, in particolare Emilia-Romagna, Campania e Puglia, rivelando che in genere il giorno più piovoso è ricaduto nella sequenza dei 5 giorni più piovosi del mese. Per quest'ultimo indice sono emersi anche i dati di Valle d'Aosta e Abruzzo (58 mm).


Figura 6 - Precipitazioni intense: valori massimi cumulati in un singolo giorno (a, sx) e nel corso di 5 giorni consecutivi (b, dx) - dicembre 2024

Figura 6 - Precipitazioni intense: valori massimi cumulati in un singolo giorno (a, sx) - dicembre 2024
Figura 6 - Precipitazioni intense: nel corso di 5 giorni consecutivi (b, dx) - dicembre 2024


L'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a) ha assunto valori regionali compresi tra un minimo di 9 mm in Alto Adige e Valle d'Aosta e massimi di circa 36-39 mm in Puglia, Sardegna e Sicilia. L'analisi delle anomalie (fig. 7b) evidenzia livelli evapotraspirativi nella norma in gran parte del Mezzogiorno, escluse leggere anomalie positive in circa metà della Sardegna; scarti positivi contenuti sono stati evidenziati anche al Centro, mentre anomalie positive più estese e di carattere moderato (tra 20 e 30% a livello regionale) si sono verificate a partire dalla Liguria e lungo tutto l'arco alpino.


Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - dicembre 2024

Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) - dicembre 2024
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm anomalia (b, dx) - dicembre 2024


La mappa del bilancio idroclimatico (fig. 8a) conferma le condizioni di surplus lungo le coste tirreniche di Campania, Calabria e Sicilia e in Emilia-Romagna. A livello regionale i valori maggiori si sono verificati in Campania (102 mm), Emilia-Romagna (98 mm) e Valle d'Aosta (83 mm), mentre valori moderati, di circa 70-80 mm, si sono osservati nelle seguenti regioni: Marche, Abruzzo, Umbria, Calabria e Lazio. La mappa delle anomalie (fig. 8b) ha evidenziato una situazione generalmente in media al Centro e nel Mezzogiorno, mentre al Nord sono prevalse deboli anomalie negative, con i valori minimi regionali in Liguria (-81 mm), Friuli-Venezia Giulia (-71) e Piemonte (-60 mm).


Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) e anomalie (b) - dicembre 2024

Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) - dicembre 2024
Figura 8 - Bilancio idroclimatico anomalia (b) - dicembre 2024


La mappa dell'indice SPEI6, che riflette l'andamento del bilancio idroclimatico degli ultimi sei mesi (fig. 9a), amento del bilancio idroclimatico degli ultimi sei mesi (fig. 9a), mostra come le condizioni di umidità al Nord si siano ulteriormente attenuate rispetto a novembre e limitate all'Emilia-Romagna (in Umidità moderata, valore regionale massimo a livello nazionale), e in generale siano risultate estremamente contenute anche al Centro. Nel Mezzogiorno si sono evidenziate condizioni di siccità lieve, in attenuazione rispetto allo scorso mese, con i valori minori in Campania e Puglia.

Anche la mappa dello SPEI3 (fig. 9b), che riflette l'andamento del bilancio idrico dei 3 mesi più recenti, ha mostrato lo stesso andamento rispetto al mese di novembre, senza differenze sostanziali rispetto allo SPEI6. Questa generale mitigazione dei valori, contemporaneamente alla spiccata concordanza tra i due indici, potrebbe indicare l'assenza di fenomeni meteo-climatici rilevanti nell'ultimo trimestre (e quindi l'arrivo di una progressiva fase di equilibrio idro-climatico), oppure evidenziare solo una fase di transizione associata ad una inversione di tendenza.


Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) e a 3 mesi (b)- dicembre 2024

Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) - dicembre 2024
Figura 9 - SPEI a 3 mesi (b) - dicembre 2024
 

Il quadro meteo-climatico internazionale

Come riportato nelle analisi mensili del servizio C3S di Copernicus [1], dicembre 2024 è stato, a livello globale, il secondo più caldo di sempre dopo quello del 2023, raggiungendo i 13,4 °C, con anomalie positive di 0,8 °C e di 1,5 °C in relazione rispettivamente al valore climatico 1991-2020 e al periodo preindustriale 1850-1900. L'anomalia di temperatura media globale del 2024 ha raggiunto +0,72 °C rispetto al valore climatico 1991-2020, superando quella del 2023 di +0,14 °C e guadagnandosi il record assoluto.

La temperatura superficiale dell'aria ha fatto registrare le anomalie positive maggiori in Siberia occidentale; anomalie positive leggermente più contenute si sono verificate nel resto della Siberia, in quasi tutto il Nord America, in Africa meridionale e diffusamente in Australia e in Antartide. Temperature al di sotto della media, invece, si sono registrate in Groenlandia, nelle zone centrali e meridionali del Sud America e in gran parte dell'Asia centrale. In Europa la temperatura media del 2024 è stata di +1,5 °C rispetto alla media 1991-2020. Le anomalie positive maggiori hanno riguardato il nord-ovest della Russia, ma sopra la media sono risultate anche le zone centro-orientali e nord-occidentali del continente europeo. Temperature in media si sono registrate in Italia (esclusa la fascia alpina caratterizzata da deboli anomalie positive), Francia, Spagna e Portogallo. La temperatura media della superficie del mare per dicembre 2024 tra 60°S e 60°N è stata di 20,58 °C, il secondo valore più alto mai registrato per il mese (dopo il 2023).

Il mese è stato generalmente poco piovoso in gran parte dell'Europa occidentale [2], centrale e in alcune aree orientali, con la Penisola Iberica particolarmente colpita dalla siccità. Precipitazioni sopra la media si sono registrate nelle coste settentrionali europee, come in Scozia e Norvegia e nel sud-est dell'Europa, causando in Scozia occidentale disagi come inondazioni. L'umidità del suolo è risultata vicina alla media nella maggior parte dell'Europa; in Francia e in Germania il suolo mediamente umido ha rispecchiato l'effetto ritardato delle abbondanti piogge autunnali. Al contrario, condizioni di suolo molto secco sono state registrate nella Penisola Iberica e nel sud-est della Turchia.

Lo stato delle colture in Europa

Rispetto all'andamento delle principali colture in campo a livello europeo, in base alle ultime elaborazioni del JRC al 16 dicembre 2024 (periodo di analisi 1° novembre -7 dicembre) [3], il deficit di precipitazioni è stato importante su ampie zone d'Europa, ma non ha generato danni significativi alle colture. Sulla Penisola Iberica, investita da piogge abbondanti a settembre e ottobre, la quasi assenza di precipitazioni a novembre e le temperature sopra la media hanno creato condizioni favorevoli per una estensione delle finestre temporali di semina delle colture invernali e per svolgere rapidamente/agevolmente le operazioni in campo collegate. Le uniche difficoltà nelle semine si sono registrate nelle zone nord-orientali della Spagna, in particolare in Aragona, a causa di un surplus di umidità nei campi che li ha resi inaccessibili e che ha costretto gli agricoltori a programmare una risemina di colture a ciclo più breve (tra dicembre e gennaio) per recuperare i ritardi accumulati.

Anche nel nord Italia, le condizioni di siccità hanno favorito la semina e lo sviluppo iniziale dei cereali invernali. Condizioni favorevoli alle semine si sono registrate in generale anche in Europa occidentale, mentre nelle aree centrali e settentrionali, dove le semine erano già concluse, si sono verificate lievi ondate di freddo, che non hanno comunque generato impatti negativi sul suolo e sulle riserve idriche. Nel periodo analizzato, in Sicilia, le precipitazioni durante il periodo di riferimento sono state sufficienti a creare condizioni adeguate alla semina del grano duro. Tuttavia, la situazione rimane delicata, poiché il sottosuolo è ancora molto secco. Parimenti, non è molto migliorata la situazione nel Maghreb, dove sono permanenti condizioni insolitamente calde e secche, in particolare nelle aree agricole di Marocco e Algeria occidentale. 

Preoccupazioni hanno riguardato anche l'Ucraina orientale, la Russia europea, la Romania centro-meridionale, la Bulgaria nord-orientale, dove i terreni molto secchi hanno ostacolato il grano a ciclo invernale, con conseguenti colture poco sviluppate e in cattive condizioni. Un ulteriore fenomeno da evidenziare è il ritardo nell'accumulo del fabbisogno in freddo da parte delle colture già seminate (fattore importante per resistere alle condizioni di gelo durante il periodo di dormienza invernale) registrato in diverse aree, ma in particolare in Polonia e nei Paesi Baltici.

Lo stato delle risorse idriche in Italia

La situazione idrica italiana alla conclusione del 2024 ha mostrato un lento e progressivo ribaltamento delle condizioni degli ultimi mesi, come riportato dall'Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue ANBI [4, 5]. Il Nord Italia, specialmente le zone cento occidentali, hanno registrato apporti piovosi e soprattutto nevosi molto al di sotto della media; al centro-sud, invece, si è assistito ad un aumento delle precipitazioni, sebbene non omogeneo, con accumuli nevosi notevoli sulla dorsale appenninica centrale (soprattutto in Abruzzo e Molise), e nubifragi nel meridione (specialmente in Sicilia settentrionale e Calabria tirrenica).

Segnali postivi sono giunti dai bacini siciliani e lucani e, sebbene modesti, anche da quelli pugliesi. Le portate dei fiumi campani e abruzzesi hanno continuato a diminuire. Situazione analoga per i fiumi laziali, marchigiani, toscani e umbri; le altezze idrometriche del lago Trasimeno e dei laghi vulcanici laziali sono rimaste pressoché costanti rispetto allo scorso mese ma al di sotto della media di dicembre. In Liguria sono calate tutte le portate fluviali ad eccezione del Magra. In Piemonte il calo delle portate fluviali è stato evidente e generalizzato. Non sono state rilevate importanti variazioni delle altezze idrometriche dei grandi laghi del Nord Italia rispetto allo scorso mese, sebbene anche questi valori si siano assestati al di sotto della media del periodo per dicembre. Le riserve idriche lombarde sono risultate inferiori del 43% rispetto al valore di dicembre 2023.

Hanno mostrato una decrescita netta tutti i livelli idrometrici dei fiumi emiliano-romagnoli, e analogamente anche quelli veneti. Unica nota positiva sono stati i livelli idrometrici in crescita in Valle d'Aosta. Infine, l'intera asta del fiume Po ha fatto registrare portate decrescenti e deficitarie di circa il 20%.

 
 

Note

 
 
 
 

Barbara Parisse (Ed.)
Roberta Alilla, Giulia Maria Bellucci, Flora De Natale, Antonio Gerardo Pepe e Antonella Pontrandolfi
CREA - Agricoltura e Ambiente

 
 

PianetaPSR numero 141 giugno 2025