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A Castel San Pietro un focus sulle politiche per gli impollinatori: mondo apistico, ricerca, istituzioni a confronto

Un confronto fra esperti della filiera, del mondo agricolo e delle istituzioni finalizzato ad approfondire i temi sull'utilizzo integrato ed efficace degli strumenti previsti dalla PAC a sostegno degli impollinatori e della biodiversità e che interagiscono necessariamente con il resto del comparto agricolo.

L'edizione 2025 delle tradizionali manifestazioni apistiche di Castel San Pietro (dal 19 al 21 ottobre) organizzate dall'Osservatorio Nazionale Miele, ha rinnovato la partecipazione del CREA-PB agli eventi in programma con il nuovo Focus sull'eco-schema 5 (Misure specifiche per gli impollinatori) e l'intervento SRA 18 (Impegni per l'apicoltura). 

Condiviso per lo più da apicoltori, ma anche da rappresentanti regionali e associazioni di categoria, l'incontro ha definito una tappa preziosa del percorso avviato durante la programmazione 2023-2027, alla luce dei nuovi strumenti introdotti e dei risultati ottenuti sia in termini di attuazione delle azioni medesime, sia da altre occasioni di confronto sugli stessi temi (Manifestazioni apistiche 2024; Workshop Roma novembre 2024).

foto evento
 
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L'obiettivo del Focus 2025, infatti, è quello di riaggiornare i dati ufficiali per le annualità 2023 e 2024 in termini di spesa erogata e utilizzo delle risorse finanziarie per entrambi gli interventi, al fine di perimetrare l'ambito del confronto successivo e tentare di immaginare i possibili scenari post 2027. Per le stesse ragioni, si è ritenuto di corredare l'esposizione con le modifiche intervenute sull'eco-schema 5 con il regolamento 2024/1468 (eliminazione primo requisito della BCAA8 dalla condizionalità con effetto retroattivo al 1°gennaio 2024) che ha introdotto il livello 1 (destinazione del 4% dei seminativi aziendali a superfici improduttive, compresi i terreni lasciati a riposo, mantenendo le maggiorazioni del 20% dei pagamenti in ZVN e N2000) e ha attestato al livello 2 la versione originaria dell'eco-schema medesimo (seppure con alcune modifiche, tra le quali: copertura spontanea fino al 2024 e semina con semente certificata dal 2025). I dati ufficiali per l'eco-schema 5 hanno evidenziato, dopo un'annata 2023 caratterizzata da una percentuale di realizzazione del 66,9% particolarmente concentrata nelle Regioni del Sud, ma ugualmente interessante anche nelle Regioni del Centro (Toscana e Umbria) e con il picco del Piemonte per il Nord Italia, un trend 2024 decisamente crescente, in termini di superfici investite. 


Per la SRA 18, l'avvio "rallentato" da questioni procedurali (gestione di un intervento non SIGC) e attuative (aree di pascolamento difficili da individuare) è stato rimediato da una serie di "aggiustamenti" (2023-20025), le cui risultanze hanno censito circa 1250 apicoltori e oltre 108.000 alveari tra le 7 Regioni già allo step ammissibilità (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Piemonte e Umbria) alle quali si aggiungeranno i dati delle altre impegnate nell'intervento. In sostanza, importanti opportunità economiche per le aziende apistiche, protagoniste della valorizzazione e attivazione del servizio eco-sistemico di impollinazione in aree particolarmente significative dal punto di vista della biodiversità vegetale. 

Al centro del confronto, in particolare, l'eco-schema 5, ipotizzando una maggiore consapevolezza verso la tematica, oppure l'effetto "incentivante" connesso agli importi unitari percepiti con l'adesione o, ancora la gestione aziendale condizionata da situazioni, come le climatiche, non controllabili. Il dibattito è stato affiancato dal riepilogo dei risultati ottenuti nel corso degli incontri precedenti e dalla illustrazione di progetti già realizzati e in itinere in merito ai servizi eco-sistemici a favore delle api e altri impollinatori (come progetti LIFE e progetti della Rete PAC ad es. Interventi a supporto di pratiche benefiche per api, impollinatori e biodiversità - BOMBO, della Rete PAC 2025-2027), dall'invito a contribuire con  idee per progetti futuri (BeeNet) e  a lavorare assieme per l'obiettivo di un'agricoltura "bee-friendly". Un passaggio affidato al CREA-AA sede di Bologna, impegnato tra le sue varie mission nella ricerca a sostegno delle misure agro-ambientali che ha fornito una serie di spunti utili alla discussione. Il contributo emerso dal Focus ha rinnovato molte delle criticità espresse negli incontri precedenti [1] aggiungendo, per la SRA 18: assenza di pascoli apistici, rigidità del sistema amministrativo; impegni e requisiti di accesso sproporzionati, BDN rigida e a volte difficile da coniugare con la realtà mutevole (ambito controlli), necessità di impegnare e controllare il numero adeguato di alveari, bisogno di raddoppiare la dotazione finanziaria, nonostante il valore positivo riconosciuto all'azione. In merito all'eco-schema 5 e con lo sguardo rivolto al post 2027, ha sollecitato la costituzione di un tavolo tecnico preparatorio alla redazione dell'intervento o dell'intervento analogo.

Formazione e comunicazione, anche in questa sessione, hanno risuonato con forza, riconfermando la necessità di adoperare questi due strumenti lungo l'intera genesi di un programma/azione/intervento al fine di ridurre i rischi connessi all'implementazione, molto spesso fitta di criticità, non sempre comprensibili ai beneficiari, nonché facilmente dirottabile e quindi soggetta a rinunce immotivate. 

A sciogliere molte delle questioni concorreranno i dati relativi all'annualità del 2025 dove sembra siano contenute molte delle risposte che, soprattutto, per l'eco-schema 5, potranno suggerire alcune delle aspettative della nuova programmazione in ambito agro-ambientale.

 

Note

 

*Foto: Osservatorio Nazionale Miele

 
 

Teresa Lettieri, Antonio Papaleo
CREA-PB, Rete PAC 2025-2027

 
 

PianetaPSR numero 144 ottobre 2025