
"Il Mediterraneo che nutre: donne, cereali, memorie e legami da coltivare" è stato il titolo della giornata di approfondimento e condivisione sui temi dell'agroecologia che ha riunito a Matera oltre 60 partecipanti tra agricoltori, ricercatori, associazioni femminili, autorità locali e altri attori della filiera agroalimentare mediterranea.
Organizzato dal CREA - Centro di Ricerca per le Politiche e la Bioeconomia, in collaborazione con l'Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS) e la Regione Basilicata, l'evento ha proposto un programma ricco e articolato, con sessioni dedicate all'innovazione scientifica, momenti di confronto sull'inclusione di genere, oltre ad attività esperienziali. L'iniziativa si inserisce, inoltre, nella 15ª edizione del Festival CEREALIA, dedicata ai "Sapori e Saperi del Mediterraneo: per un cibo sostenibile tra tradizione, innovazione e inclusione".
Il programma dell'evento è stato strutturato in due momenti principali: la mattinata è stata dedicata ad approfondimenti scientifici e dimostrazioni sul campo, mentre il pomeriggio ha offerto uno spazio più divulgativo e partecipativo, dedicato al confronto, alle testimonianze e alla condivisione di esperienze.
Nel dettaglio, il 3° Laboratorio formativo "Agroecologia e agricoltura di precisione", si svolto presso l'azienda cerealicola di Francesco Lillo, attraverso una dimostrazione pratica, a cura del Prof. Michele Perniola - UNIBAS, ed è proseguito presso il Birrificio Matarè, dove Corrado Costa del CREA Ingegneria e Trasformazione Agroalimentare ha tenuto una presentazione sull'agricoltura digitale. A chiusura della mattinata, Tommaso Padula, titolare del Birrificio Matarè, ha realizzato un coinvolgente laboratorio di birra artigianale, illustrando come i cereali locali possano generare filiere innovative e sostenibili.

Nel pomeriggio si è tenuto il talk "Donne e cerealicoltura: storie, sfide e buone pratiche", moderato da Filippo Radogna della Regione Basilicata, che ha offerto un racconto a più voci, grazie alla partecipazione di ricercatrici, imprenditrici agricole e cooperative provenienti da Basilicata, Puglia e Molise, sul ruolo delle donne come portavoce dei valori dell'agroecologia e protagoniste dei processi di transizione verso modelli agricoli e alimentari più sostenibili. Le testimonianze e le buone pratiche presentate hanno evidenziato come le donne, grazie alla loro capacità di integrare are saperi tradizionali e innovazione, svolgano un ruolo chiave nel promuovere un cambiamento culturale e operativo verso un nuovo paradigma agroecologico.
Entrambi i momenti hanno messo in luce la sinergia tra strumenti tecnologici avanzati - come l'agricoltura digitale - e la valorizzazione delle pratiche agricole locali, custodite e tramandate soprattutto da donne impegnate in percorsi di transizione agroecologica.
![]() |
La giornata è stata arricchita da ulteriori momenti di partecipazione e condivisione, a partire dalla premiazione delle foto vincitrici del concorso fotografico "Agroecologia. Paesaggi Mediterranei". Il contest, rivolto ad artisti, creativi, professionisti della comunicazione visiva o semplici appassionati, aveva l'obiettivo di raccogliere contributi fotografici che raccontassero il paesaggio agricolo mediterraneo attraverso una prospettiva agroecologica, al fine di sensibilizzare non solo le comunità rurali ma anche un pubblico più ampio sull'urgenza di un cambio di paradigma nella gestione degli agroecosistemi.
Non sono mancati momenti esperienziali legati all'enogastronomia: laboratori sul couscous, la focaccia e la pasta fresca lucana (i raskatielli), realizzati in collaborazione con la Regione Basilicata e Slow Food Basilicata, hanno valorizzato le culture alimentari locali e sottolineato il legame tra biodiversità e identità mediterranea.


L'evento "Il Mediterraneo che nutre: donne, cereali, memorie e legami da coltivare" realizzato nell'ambito del progetto AgreCoMed, non è stato solo un evento dal carattere formativo e divulgativo, ma ha rappresentato un ulteriore passo nella costruzione e rafforzamento delle reti territoriali che puntano a un'agricoltura più equa, sostenibile, resiliente, biodiversa e partecipativa.
Diego De Luca, Domenica Ricciardi
CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia
PianetaPSR numero 144 ottobre 2025