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BANDO OIGA

Giovani agricoltori a caccia di brevetti

Macchine per estrarre pappa reale, genetica ortofloricola, serre hi-tech: viaggio nei 15 progetti finanziati con 2 milioni - Intanto arrivano nuovi fondi per altre iniziative

A seguito del bando 22805 del 15 ottobre 2010 è stata indetta una procedura concorsuale per la selezione di progetti di ricerca industriale nel settore dell'agricoltura, compresa l'acquacoltura, proposti da piccole e medie imprese condotte da giovani imprenditori agricoli, da realizzare attraverso la collaborazione con uno o più organismi di ricerca.
Per progetti di "ricerca industriale", ai sensi della disciplina comunitaria (Comunicazione 2006/C323/01 di cui in premessa), si intende: attività di ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti.
Entro i termini previsti dal bando sono pervenute 160 domande. A seguito dell'istruttoria esperita dall'ufficio competente sono state escluse per vizi di forma o arrivo oltre i termini 23 domande. Le restanti 137 domande sono state trasmesse, per la valutazione ad un'apposita commissione per la valutazione della validità scientifica delle stesse.
La commissione ha iniziato i lavori il giorno 20 luglio 2011 e ha concluso le proprie valutazioni il giorno 4 ottobre 2011. L'esito di tale valutazione è stato reso noto mediante pubblicazione su sito web del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della graduatoria dei progetti ritenuti idonei.
Attualmente sono stati erogati fondi per circa 2 milioni di euro a copertura di 15 progetti dei quali si riportano le principali linee di ricerca. In data 24 novembre il comitato Oiga ha deliberato di destinare un ulteriore milione circa a sostegno dei progetti presentati nell'ambito del bando 22805. Con tale cifra sarà possibile scorrere la graduatoria fino al progetto collocato al n. 22.
L'analisi della graduatoria evidenzia che c'è un rapporto direttamente proporzionale tra le proposte presentate sia per Regione (fig. 1) che per settore produttivo (fig. 2) e le proposte risultate idonee.

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La Puglia, ad esempio, risulta infatti la prima Regione per proposte ritenute idonee (fig. 3) ed era stata anche la prima per numero di proposte presentate.
Tra i settori produttivi si evidenzia il comparto orto florovivaistico tra quelli con il maggior numero di proposte presentate (fig. 2) e, conseguentemente, con il maggior numero di proposte ritenute idonee (fig. 4) e finanziate (fig. 5). Tra le regioni che hanno avuto il maggiore finanziamento per le proposte progettuali ritenute ammissibili si evidenzia la Puglia seguita dalla Campania che distaccano notevolmente le altre aventi tra loro somme complessivamente erogate molto simili (fig. 6).
Nell'ambito delle 15 iniziative finanziate il settore ortoflorovivasitisco è quello maggiormente studiato con 7 progetti (fig. 4). In tale ambito le principali linee di ricerca riguardano: la difesa fitosanitaria, ovvero strategie innovative di contenimento del deperimento di difesa di prodotti destinati all'alimentazione umana di asparago e di pomodoro, la produzione di materiale vivaistico di piante da vaso a fini ornamentali e il miglioramento di prodotti alimentari considerati specialità mediterranee.

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In ordine al numero di proposte finanziate il settore zootecnico si presenta al secondo posto con complessivamente 2 progetti, il primo attinente le innovazioni produttive di bovini e bufalini, il secondo riguarda il benessere animale e la produzione di latte di qualità attraverso la riduzione dell'uso di fitofarmaci. Il progetto sull'apicoltura mira a realizzare il prototipo di una macchina completamente automatizzata per l'estrazione della pappa reale al fine di aumentare la redditività del settore e migliorare la qualità del prodotto finale.
Particolare attenzione è rivolta alla problematica ambientale ricadente nella filiera agricoltura sostenibile relativa alla gestione ecocompatibile dei reflui prodotti dagli allevamenti zootecnici, attraverso un loro corretto utilizzo agronomico come ammendante e come fonte di energie rinnovabili, studiando processi economicamente vantaggiosi anche per le aziende di dimensioni medio piccole.
Il progetto ricadente nel settore forestale ha come obiettivo la verificare dell'adattabilità di conifere ornamentali alle condizioni pedoclimatiche in terreni attualmente investiti a tabacco al fine di procedere ad una loro eventuale coltivazione in sostituzione della tabacchicoltura e differenziare la produzione aumentando la redditività aziendale.
In riferimento alla filiera vitivinicola, l'oggetto della ricerca riguarda metodi di gestione ecosostenibili nella produzione di cultivar apirene di uva da tavola attraverso innovazioni di processo con un approccio innovativo. In particolare si propone di valutare lo sviluppo di nuovo metodi di produzione rivolti all'intera filiera pianificando la gestione e la conservazione del suolo, studiare interventi fitosanitari tesi a ridurre o eliminare trattamenti insetticidi, validare nuove tecniche di allevamento al fine di ottimizzare gli input ambientali e la qualità del prodotto finale in termini di proprietà organolettiche e nutraceutiche del frutto.
Nell'ambito della filiera innovazione tecnologica il piano di ricerca prevede di valutare la possibilità di coltivare in serre coperte da pannelli fotovoltaici e quindi con minore disponibilità di energia luminosa, alcuni prodotti quali ortaggi, piccoli frutti di piccola taglia e vite per uva da tavola, secondo un approccio integrato. Il risultato dello studio sarà quindi quello di fornire l'ottimale ordinamento colturale delle specie vegetali allevate con sistemi di coltivazione senza suolo al fine di sfruttare le superfici coperte, con scarsa penetrazione di luce ma fonte di energia rinnovabile, senza rinunciare alla qualità del prodotto.
 

Alberto Masci - Rodolfo Santarelli

PianetaPSR numero 5 - dicembre 2011