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CONFRONTI MONDIALI

Lo sviluppo rurale mette radici globali

La Rete Rurale Nazionale porta al Forum internazionale di Santa Catarina (Brasile) l'esperienza italiana dei Psr - Visite in campo per i  200 rappresentanti provenienti da 13 Paesi
 

In continuità con le iniziative di studio avviate con Agenzie per lo sviluppo rurale dell'America Latina e nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, l'INEA ha organizzato - in collaborazione con Rimisp (Centro Latinoamericano para el Desarrollo Rural) e l'Agenzia brasiliana EPAGRI (Empresa de pesquisa Agropecuária e Extensão Rural de Santa Catarina) - il "Foro intercontinental de desarrollo territorial sostenibile. Actores y procesos innovadores para ampliar y fortalecer las experiencias locales" che si è tenuto a Balneário Camboriú (Santa Catarina, Brasile) nei giorni 21-24 novembre 2011.
L'evento è stato occasione di confronto su esperienze e pratiche a partire da una domanda centrale: quali sono i processi da innescare e i fattori critici su cui porre attenzione per il rafforzamento delle esperienze di sviluppo territoriale sostenibile?
Le questioni discusse si pongono come tappa ulteriore della collaborazione INEA-Rimisp, che ha avuto come primo momento pubblico internazionale la Conferenza "The territorial approach in agricultural and rural policies. An international review" (Roma, 4-5 novembre 2010).

Partendo dall'idea che il territorio rurale si presti particolarmente, sia in Europa che in America Latina, ad essere un "laboratorio" di sperimentazione e cambiamento, un incubatore di un nuovo modo di pensare allo sviluppo, un luogo in cui sperimentare nuove risposte alla sostenibilità e promuovere, a livello locale, innovazione economica, sociale e relazionale, i lavori di Roma hanno evidenziato molti punti di contatto fra i due continenti (separatezza tra politiche rurali, regionali e sociali; mancanza di un effettivo coordinamento tra gli attori; insufficiente capacità istituzionale a gestire l'innovazione socio-economica), anche se in diverse condizioni di fondo (a differenza dell'Europa, negli Stati latino-americani l'approccio territoriale allo sviluppo rurale manca di una base comune codificata e condivisa). La Conferenza di Roma ha portato all'attenzione degli attori istituzionali l'importanza dell'approccio territoriale e ha posto solide basi metodologiche per uno scambio di idee e esperienze tra i due continenti e per una più sistematica collaborazione tra istituzioni, reti e organizzazioni internazionali su tre tematiche di interesse comune:

 
  1. il ruolo e l'importanza della decentralizzazione delle politiche; 
  2. la necessità di combinare lo sviluppo economico con l'inclusione sociale e l'identità culturale, ai fini di una più equa distribuzione del reddito; 
  3. il forte potenziale del networking.

In relazione al terzo punto, l'obiettivo è ambizioso: la costruzione di una "rete di reti" informale per lo sviluppo rurale che associ enti, istituzioni, organizzazioni, nonché reti già esistenti (locali, nazionali, internazionali), nell'ambito di cui avviare iniziative congiunte. Sono tanti, infatti, gli enti e le istituzioni - in Europa, in America Latina, nel mondo - che si occupano di sviluppo rurale e che spesso, ma pur operando negli stessi territori, quasi mai programmi e progetti sono coordinati o complementari. Eppure è evidente ai più che l'efficacia delle azioni intraprese, soprattutto dal punto di vista dell'incisività e del peso nei confronti dei decisori politici, potrebbe essere più incisivo se si potesse lavorare insieme piuttosto che sfiorarsi.
Dall'incontro di Roma è comunque emerso che se teorie e modelli rimangono elementi imprescindibili, del tutto determinante risulta il ruolo degli attori locali coinvolti attivamente nello sviluppo territoriale sostenibile e delle loro coalizioni territoriali pubblico-private. E, sulla scorta di ciò, il Foro di Santa Catarina (www.foro-santacatarina2011.org) è stato focalizzato sulla presentazione e discussione di pratiche concrete di mobilitazione delle risorse locali, puntando allo scambio di conoscenze, di competenze, di tecniche, di opportunità di fare rete, dando agli attori locali l'occasione di allargare i propri orizzonti verso un contesto globale ed interconnesso ed evitando così la netta partizione fra esperti e practitioners.  

La Conferenza è stata inaugurata dalle autorità politiche e dai soggetti organizzatori, che hanno illustrato le motivazioni che hanno portato alla realizzazione dell'evento ed hanno lanciato le proposte di collaborazione contenute nella Carta di Santa Catarina, con l'impegno delle istituzioni, delle università, degli istituti e delle organizzazioni nazionali ed internazionali nel rafforzamento delle iniziative territoriali integrate, a proseguire nel dialogo intersettoriale e interterritoriale e nella costruzione della "rete di reti" intercontinentale.
In rappresentanza del Mipaaf e in qualità di coordinatrice della Rete Rurale Nazionale, Graziella Romito, ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa e confermato l'interesse e la volontà del Ministero di continuare nel lavoro di rete tra Europa ed America Latina e nello scambio di saperi ed esperienze a livello internazionale.
I lavori dei tre giorni successivi sono stati articolati in sessioni plenarie e parallele, nelle quali, momenti di riflessione teorica sono state alternate dalla presentazione di esperienze sul campo. Fra le problematiche poste, particolare attenzione è stata dedicata all'importanza dello sviluppo territoriale sostenibile e alle visioni differenti fra i due continenti, evidenziando il valore aggiunto dello scambio di esperienze, il ruolo delle istituzioni e delle coalizioni locali, la necessità di connessioni tra il livello locale ed il livello globale.
Relativamente ai casi presentati nelle sessioni parallele, la discussione è stata alimentata sui seguenti temi e problematiche:

 
  • Governance locale e territoriale: Come si possono costruire alleanze e coalizioni pubblico/private? Quali sono le relazioni che si instaurano tra diversi livelli decisionali? Come dialogano tra loro i diversi ambiti settoriali e quali sono le priorità da mettere in agenda? Come si facilitano e si accompagnano i processi locali?
  • Valorizzazione delle identità territoriali: Come si manifestano le identità e il patrimonio culturale e quale importanza rivestono per lo sviluppo territoriale sostenibile? Quali possono essere le strategie di valorizzazione della diversità bioculturale? Qual è la rilevanza e quali sono gli effetti di tutti questi processi nei territori rurali? Quali le politiche e gli strumenti necessari?
  • Promozione e commercializzazione dei prodotti locali: Come comprovare la tipicità, la tracciabilità e la qualità di prodotti e servizi locali? Quali sono le relazioni tra mercato locale e mercato globale? Qual è ruolo possono avere le reti formali ed informali tra imprese? Come rendere protagonisti i piccoli produttori locali?

Il confronto è stato arricchito dalla presentazione dell'esperienza Leader in Europa e in Italia - European Leader Association for Rural Development, GAL Far Maremma (Toscana), GAL Delta 2000 e GAL Soprip (Emilia Romagna) -, a testimonianza di come tale approccio sia capace di coinvolgere e potenziare gli attori locali e rinnovare la struttura delle economie rurali, di consentire agli operatori rurali di riflettere sulle potenzialità del territorio in una prospettiva di lungo termine, di progettare nel rispetto dell'identità, delle risorse e delle conoscenze specifiche del territorio e di attuare strategie mediante procedure chiare e trasparenti (con il sostegno di amministrazioni pubbliche e di assistenza tecnica per il trasferimento di buone pratiche), di intervenire in modo efficace sui problemi legati ai territori rurali, di potenziare lo sviluppo rurale e di incentivare nuove attività e fonti di occupazione.
Di rilevante valore, poi, sono state le visite sul campo della terza giornata. Ai partecipanti è stata data l'opportunità di scegliere fra cinque percorsi (Litorale Centro-Sud, Litorale Centro-Nord, Bassa Valle di Itajaì, Litorale Nord e le colline della Serra), tutti caratterizzati da una forte varietà di esperienze, sia in termini ambito di intervento che di approccio adottato. Al fine di capitalizzarne i risultati, nella quarta ed ultima giornata, sono stati organizzati gruppi di lavoro che hanno discusso quanto emerso nel corso delle visite e poi restituito in plenaria le riflessioni su nodi principali e suggerimenti relativi ai processi di sviluppo in atto nelle zone percorse.
A conclusione dell'evento sono state proposte nuove iniziative volte a consolidare l'interscambio fra i due continenti, tra cui un percorso di apprendimento sul campo in alcuni territori dell'America Latina e l'organizzazione di un evento intercontinentale da realizzarsi in Italia nell'autunno del 2012 nel quale dare maggiore enfasi agli operatori economici e alle potenziali aperture di mercato per i prodotti locali di ambedue le sponde dell'oceano.

 

 
Catia Zumpano - Barbara Forcina

 
 
 

PianetaPSR numero 5 - dicembre 2011