Con il mese di dicembre i Programmi di Sviluppo Rurale entrano nella fase finale del percorso di spesa per evitare di perdere importanti risorse. Si configura una vera corsa contro il tempo: la posta in palio sono 310 milioni di euro di fondi comunitari; questo è l'importo che mancava ancora da spendere alla data del 4 dicembre scorso.
Molta parte di questa somma è comunque in fase avanzata di rendicontazione sia da parte delle regioni che di Agea e quindi si può considerare già messa in cascina e al sicuro salvo eventuali intoppi delle operazioni effettuate sotto la pressione dell'approssimarsi delle scadenze amministrative di fine anno.
Le regioni obiettivo competitività dovrebbero - il condizionale è d'obbligo se non altro per scaramanzia - non avere problemi sul disimpegno con i 54 meuro ancora da spendere ma con importi esigui per singola regione.
Le regioni Abruzzo, Liguria e Piemonte hanno negli ultimi mesi erogato risorse che hanno consentito loro di evitare il rischio di disimpegno automatico al 31 dicembre. Le Regioni Friuli V. Giulia e Toscana sono ormai indirizzate verso il raggiungimento dell'obiettivo di spesa, mentre i 27 meuro della regione Sardegna non sembrano un ostacolo tenuto conto della macchina amministrativa in atto sia a livello regionale che nazionale.
Una fetta cospicua della posta in gioco, pari all' 82% circa, si trova quindi a gravare sulle regioni del Sud che del resto sono quelle che hanno avuto una maggiore dotazione finanziaria assegnata.
La Sicilia deve spendere ancora 89 meuro di quota Feasr seguono la Puglia e la Basilicata con 50 meuro circa e la Regione Calabria con 45 meuro. La Campania con soli 15 meuro di Feasr da spendere ha posto il rischio disimpegno quasi alle sue spalle.
Paradossalmente la situazione della spesa a fine novembre sembra essere esattamente quella di un anno fa: le regioni convergenza dovevano ancora spendere 267 meuro nel 2010 e oggi la quota rimanente è pari a 253meuro.
Spesa FEASR mensile
Infatti, se le regioni del nord hanno più che raddoppiato la spesa in quest'ultimo mese passando da 17 meuro del mese di ottobre a 56 meuro rendicontati nel mese di novembre, le regioni del centro-sud hanno erogato solamente 37 meuro di Feasr a fronte di consistenti risorse ancora da spendere.
Se per le regioni del centro Nord già dal mese di agosto la spesa è cominciata a crescere riducendo in modo consistente la quota a rischio disimpegno, per le regioni del Centro-Sud non si è verificato l'accelerazione prevista, soprattutto per regioni come Basilicata e Puglia.
Le ragioni di questo rallentamento sono molteplici. A scapito delle aspettative, i Psr italiani scontano un generalizzato ritardo per le misure forestali con meno domande di quante ne erano attese. Stesso discorso vale per le misure sulla qualità i cui costi di accesso sembrano eccessivi rispetto ai benefici attesi.
Oltretutto la complessità di attuazione e la difficoltà di accesso al credito per molti imprenditori agricoli in un clima di congiuntura economica negativa fa si che la spesa sia asfittica nonostante l'enorme sforzo tecnico amministrativo degli operatori in campo (Autorità di gestione, Agea e Mipaaf). La corsa contro il tempo è davvero cominciata.
Luigi Ottaviani
PianetaPSR numero 5 - dicembre 2011