Anche nella sfida dello sviluppo delle agroenergie sostenibili si sta facendo strada la filosofia del km0. Potrebbe sembrare quasi un ossimoro, visto che parliamo di una utility che per definizione accorcia distanze molto lontane tra loro: Eppure, se puntare su questa formula vuol dire valorizzare un prodotto del territorio e sostenere una diversificazione del reddito da parte delle aziende agricole, il discorso può diventare interessante. A parte se si declini nella giusta dimensione che la renda realizzabile su piccola scala, evitando così il flop di altri settori, come il biodiesel, dove si promettevano milioni di ettari e ci si è fermati a poche decine di migliaia.
Ne abbiamo parlato con Valter Francescato, direttore tecnico di Aiel (Associazione italiana energie agroforestali). "Quella delle biomasse combustibili è una realtà molto importante. Abbiamo voluto parlare di energia a Km zero col cippato di legno di ulivo, prendendo spunto dal caso della Puglia, dove esistono aziende agricole che hanno compreso il valore aggiunto di questa risorsa. La Puglia infatti è la principale regione olivicola italiana e allo stesso tempo vanta il più alto consumo di legna da ardere per il riscaldamento. Ma con il più classico dei paradossi: la maggior parte di questa legna proviene da fuori della regione e anche dall'estero (Balcani), mentre è disponibile "dietro l'angolo" un buon prodotto proveniente dalla potatura dell'ulivo, da utilizzare nei generatori termici, valorizzando le produzioni agricole del nostro territorio e aiutando l'ambiente con la riduzione di emissioni in Co2. Ma ora qualcosa sta cambiando.
Vuol dire che finalmente si volta pagina?
Diciamo che si sono poste le premesse per utilizzare la materia prima locale. Molte aziende del territorio si sono già strutturate nella maggior parte dei casi per ottimizzare la produzione e la resa di questo prodotto ai fini energetici, con strumenti e macchinari adatti a selezionare e lavorare il materia di base. C'è chi ha già fatto il passo successivo, producendo materiale omogeneo per caldaie di piccola e media dimensione, entrando a tutti gli effetti nel mercato dell'energia.
Oltre all'autoconsumo si può parlare di potenziali microfiliere?
Assolutamente sì. Si può autoconsumare la potatura agricola in forma di cippato per la produzione di energia termica, ma si possono anche produrre biocombustibili densificati, come pellet o tronchetti per la commercializzazione. Questo può esser fatto anche in forma consortile ed è il modello sul quale stiamo puntando anche come associazione: per garantire agli agricoltori un giusto ritorno economico la carta da giocare è la creazione di micro filiere, convogliando il cippato da più aziende in un raggio ad esempio di 20-30 km, producendo energia in impianti di mini-cogenerazione (inferiori a 1 mw elettrico) da vendere sul mercato. In questo modo è possibile accorciare la filiera dell'energia.
Insomma, un doppio risultato: ritorno economico e sostenibilità ambientale
Oggi l'aspetto economico è da tenere assolutamente in considerazione. In generale, possiamo parlare di un risparmio, per chi decide di scaldarsi col legno, che va dal 30% al 50% in meno rispetto al gasolio o al metano. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, le dico che con Gpl e gasolio la produzione è di 250-300 kg di Co2 equivalente per megawattora utile di energia termica. Col cippato, pellet o tronchetto, siamo nell'ordine di 20/30 Kg di Co2 equivalente per megawattora utile di energia termica. In sintesi, è abbastanza evidente il vantaggio di cui potrebbe beneficiare il territorio dall'apertura del mercato dell'energia agli operatori agricoli: oggi come oggi in Italia ci sono circa 2 milioni di ettari di oliveti e vigneti che producono ogni anno oltre 2 milioni di potature, che non vengono quasi mai utilizzate e vengono bruciate a cielo aperto, con le conseguenze che si possono immaginare sulla qualità dell'aria. E' per questo che il discorso fatto per la Puglia, con le potature di ulivo, vale anche per altri contesti territoriali italiani. Di queste e altre opportunità del binomio legno-energia avremo l'occasione di parlare a Progetto Fuoco 2012, dal 22 al 26 Febbraio a VeronaFiere, dove come Aiel saremo presenti ogni giorno con un convegno dedicato a un argomento diverso.
Andrea Festuccia
a.festuccia@ismea.it
PianetaPSR numero 6 - gennaio 2012