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PRIMO INSEDIAMENTO

Giovani agricoltori, un bicchiere mezzo pieno

A fine 2010 utilizzato il 47% delle risorse disponibili per il primo insediamento. Nelle zone svantaggiate la montagna concentra l'80% della spesa. In Toscana e Lazio largo alle donne.

Negli ultimi anni è in crescita nel nostro Paese il fenomeno dello spopolamento nelle aree rurali, caratterizzato prevalentemente da tassi elevati di emigrazione delle popolazioni giovanili. Una tendenza che genera forti impatti negativi sul settore agricolo, sempre più rappresentato da un lato dalla crescita di conduttori agricoli con un'età superiore ai 60 anni e dall'altro lato dalla riduzione del tasso di insediamento di giovani agricoltori.
Il ricambio generazionale nel mondo dell'agricoltura rappresenta una delle sfide più importanti che le politiche di sviluppo rurale dovrebbero sostenere per rilanciare e migliorare la competitività dell'agricoltura italiana e migliorare la qualità della vita nelle aree rurali.
La vera sfida è quella di riuscire ad attrarre giovani in agricoltura, prescindendo dal fatto che siano figli di conduttori agricoli, attraverso la promozione stessa del settore, andando a superare la classica visione dell'agricoltura di tipo tradizionale con quella più innovativa orientata prevalentemente su obiettivi strategici più ampi quali: a) la qualità della vita e la diversificazione; b) la crescita economica e la crescita sociale; c) la multifunzionalità e l'inserimento dei giovani e delle donne nel mondo agricolo; d) la promozione dei territori rurali (limitare lo spopolamento).
Questo nuovo approccio contribuisce notevolmente ad avvicinare le giovani generazioni all'agricoltura e al mondo rurale. Il nuovo paradigma di sviluppo rurale rappresenta il cuore della futura programmazione nella quale sono stati confermati gli obiettivi strategici di Europa 2020 e secondo quanto riportato nelle proposte dei Regolamenti CE, nella programmazione 2014-2020 è prevista la realizzazione del sotto-programma "Giovani" per garantire e favorire il ricambio generazionale e la competitività del settore primario.
Tale premessa è funzionale ad introdurre sinteticamente l'analisi sull'andamento della Misura 1.1.2. "Insediamento di giovani agricoltori" prevista nell'Asse I "Accrescere la competitività del settore agricolo e forestale attraverso il sostegno alla ristrutturazione, allo sviluppo e all'innovazione" dei diversi Piani Strategici Nazionali per il periodo di programmazione ancora in corso. Dalle elaborazioni realizzate attraverso la consultazione delle Valutazioni Intermedie e delle Relazione Annuale di Esecuzione (RAE), delle Regioni e Province Autonome italiane emerge che la Misura 1.1.2. ha avuto un buon andamento di realizzazione rispetto agli obiettivi target che le diverse realtà regionali si erano imposti di raggiungere nel periodo di programmazione 2007-2013. Nello specifico, per il periodo 2007-2013 sono state programmate alla Misura 1.1.2 risorse finanziarie pari a 822.284,61 milioni di euro, prevedendo 22.250 di giovani agricoltori come i beneficiari diretti della Misura. Secondo l'aggiornamento dei dati disponibili, nel 2010 sono state investite circa il 47% delle risorse programmate per la Misura oggetto di analisi, coinvolgendo circa il 42% dei beneficiari.
Osservando i dati sul sostegno della Misura 1.1.2 per ripartizione geografica è possibile osservare che nelle aree svantaggiate sono state approvate un maggior numero di domande rispetto alle altre aree (circa il 51% nel primo caso e 49% nel secondo), tuttavia la spesa pubblica destinata è stata maggiore nelle aree normali del Paese (circa il 56%) rispetto alle aree svantaggiate (44%). È interessante notare che tra le aree svantaggiate la Misura 1.1.2 ha avuto un maggiore sostegno nelle aree montane sia in termini di numero di domande approvate (52%) e sia in termini di spesa pubblica destinata a tale Misura (81%), come è osservabile dalla Tabella che segue.

 
tabella 1
 

La Misura 1.1.2. dal 2007 ad oggi è stata caratterizzata da una bassa partecipazione di giovani agricoltori donne, infatti la percentuale di beneficiari donne risulta essere pari al 36%. La presenza della componente femminile è importante per favorire il miglioramento della competitività del mondo agricolo, in molti casi la conduzione femminile di un'azienda ha favorito sia l'introduzione nel settore di innovazioni (tecnologiche e di prodotto) e sia ha facilitato la diversificazione e la multifunzionalità delle attività dell'azienda.
Dalle elaborazioni dei dati disponibili è stato possibile osservare che in molte Regioni c'è stata una partecipazione femminile alla Misura oggetto di analisi maggiore rispetto al contesto nazionale, in particolare Toscana, Lazio, Liguria e Friuli Venezia Giulia hanno avuto una percentuale di beneficiari donne superiore al 45%. È interessante osservare che anche in alcune Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia) c'è stata una maggiore partecipazione delle giovani donne agricoltrici (circa il 42%).

 
grafico 2
 
 
 
 
 
 

Elena Angela Peta
e.peta@ismea.it

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 6 - gennaio 2012