La misura per gli investimenti non produttivi, o misura 216 secondo il codice di classificazione comunitario, prevede l'erogazione di un sostegno finanziario per la esecuzione di investimenti di tipo ambientale, come ad esempio il ripristino di muretti a secco, la realizzazione di stagni o boschetti e la predisposizione di punti di osservazione della fauna selvatica. Questi investimenti, che devono avere natura non produttiva e pertanto non comportare alcun vantaggio economico per il soggetto beneficiario, sono finalizzati al conseguimento di obiettivi di tipo agroambientale (a esempio, conservazione della biodiversità e degli agroecosistemi, tutela delle risorse idriche, ecc.) o alla valorizzazione, in termini di pubblica utilità, delle zone Natura 2000 o di altre aree di pregio naturale, come ad esempio i parchi regionali e le oasi.
La misura è presente in 18 dei 21 Psr regionali: all'appello mancano Bolzano, Trento e Sardegna. Le risorse pubbliche complessivamente stanziate ammontano a circa 255 milioni di euro, pari a circa l'1,4% dei fondi pubblici complessivi assegnati allo sviluppo rurale. A questo proposito, è opportuno rimarcare che, se i fondi assegnati alla misura possono apparire limitati, essi sono destinati alla realizzazione di interventi di alto valore ambientale, di grande utilità per il conseguimento degli obiettivi di tipo ambientalistico identificati dai programmi.
Sono comunque presenti sensibili differenze tra regione e regione. Si passa infatti da regioni che hanno scelto di destinare a questa tipologia di interventi risorse finanziarie significative, come ad esempio la Puglia (97 milioni di euro), la Lombardia (34 milioni di euro) o la Campania (32 milioni di euro), ad altre che hanno stanziato cifre più modeste, inferiori a un milione di euro, come ad esempio la Basilicata o la Valle d'Aosta. Con questi fondi, le autorità di gestione dei Psr prevedono di finanziare oltre 11.500 aziende, per un volume di investimenti di poco inferiore a 270 milioni di euro.
L'analisi dei dati presentati nelle Relazioni Annuali di Esecuzione (RAE) relative all'anno 2010 permette di avere un quadro complessivo dell'andamento della misura a livello nazionale. In effetti, se si guarda al dato aggregato nazionale, si evince un certo ritardo nell'applicazione di questa tipologia di intervento. A fine 2010, risultavano infatti finanziati 1.020 beneficiari, pari al 9% del totale programmato, per un volume totale di investimenti di poco inferiore a 49 milioni di euro (18% del totale).
Occorre sottolineare, tuttavia, che dopo un avvio caratterizzato da alcuni ritardi, la misura è ormai operativa in quasi tutti i Psr regionali. A fine 2010, infatti, i bandi per la selezione delle domande risultavano essere stati avviati nella maggior parte delle regioni che hanno deciso di applicare l'intervento. In vari casi, la procedura di selezione delle domande era stata già terminata o era in corso di finalizzazione, e gli interventi in fase di esecuzione. Sulla base di queste informazioni, inserite nelle RAE 2010, è quindi possibile prevedere che i dati relativi all'anno 2011, di prossima pubblicazione, mostreranno un sensibile incremento del livello di realizzazione, sia in termini di domande sovvenzionate che di volume di investimento realizzato.
Come mostrato nei grafici 1 e 2, le regioni in cui sono state osservate le prime realizzazioni sono sette. In Puglia, le domande finanziate risultano essere pari a 552, per un volume di investimenti di oltre 41 milioni di euro. La maggior parte degli investimenti è stato relativo al ripristino dei muretti a secco, elementi caratteristici del paesaggio agricolo pugliese. In Veneto sono state finanziate 260 domande e attivati investimenti per un valore superiore a 5 milioni di euro. In questa regione, gli interventi si sono concentrati sull'impianto di fasce tampone, siepi e boschetti. Nelle altre regioni le domande sovvenzionate e gli investimenti realizzati erano, a fine 2010, minori. Gli interventi hanno riguardato la realizzazione/ripristino di muretti a secco (Liguria, Campania), la realizzazione di piazzole e punti di osservazione per la fauna selvatica (Emilia Romagna) e l'impianto di fasce arbustive o arboree (Sicilia) e la realizzazione di investimenti di pubblica utilità nelle aree Natura 2000 e nelle aree protette (Calabria).
Augusto Buglione - Stanislao Lepri
a.buglione@ismea.it, s.lepri@ismea.it
PianetaPSR numero 9 - aprile 2012