Prezzi agricoli quasi fermi a marzo (+0,1% su febbraio), ma caratterizzati da una contrazione del 2,3% rispetto all'anno precedente. Lo rileva l'Ismea, sottolineando come la netta decelerazione rispetto a febbraio che riportava il segno positivo con lo +0,5% su gennaio, abbia contribuito ad ampliare il divario dei prezzi rispetto al 2011 (tendenziale febbraio -1,4%). In questo contesto bisogna però evidenziare la presenza di dinamiche contrapposte, con un vero e proprio crollo dei prezzi dei vegetali (-6,4% annuo) e un aumento (+2,4%) dei prodotti zootecnici. Anche su base mensile emergono variazioni di segno opposto, con una crescita dello 0,4% dei prezzi del bestiame vivo e dei lattiero-caseari e una flessione dello 0,5% nel comparto delle coltivazioni. Entrando nel dettaglio, a marzo si registrano cali di prezzo rispetto al mese precedente, dell'1,6% per i cereali e del 3,5% per la frutta; sono invece rincarati ortaggi (+6,7%) e vini (+2,7%), più contenuto l'aumento dei prezzi degli oli di oliva +0,6%. Ad eccezione degli avicoli, in calo dell'8,1% rispetto a febbraio, le quotazioni del bestiame vivo hanno registrato vari aumenti, dai bovini (+0,9%) ai suini (+3,2%), con punte del 5,5% per gli ovi caprini; in calo dello 0,7%, invece, i prezzi alla produzione di latte e derivati, con ribassi per i formaggi grana, ma soprattutto per il burro. Rispetto a marzo 2011, invece, Ismea rileva cali del 12% per cereali, del 13% per frutta, del 21,4% per gli oli di oliva e del 2,1% per i lattiero-caseari; in aumento invece vini (+37,5%) e bestiame vivo (+6,7%), grazie soprattutto a un livello più elevato delle quotazioni alla prima fase di scambio per i capi suini (+10,2%) e per i bovini (+4,2%). Più tranquillo, in generale, il mercato dei cereali, in previsione di buoni raccolti e semine in aumento in Italia, mentre è in affanno il comparto risicolo, con i livelli attuali di prezzo per i risoni scesi di quasi il 30% rispetto all'anno scorso.
PianetaPSR numero 9 - aprile 2012