Nella sfida con cui si deve confrontare l'agricoltura nell'Unione Europea, quella di coniugare competitività e sostenibilità delle produzioni agricole ed alimentari, uno strumento chiave è certamente l'informazione e la promozione della qualità dei suoi prodotti sul mercato interno e internazionale. Questa la premessa della recente comunicazione della Commissione Europea "Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell'Europa", che disegna le linee guida per l'intervento europeo e nazionale di settore.
La comunicazione della Commissione rispecchia l'approfondita riflessione avviata nel luglio 2011 con l'adozione di un libro verde sulla politica d'informazione e promozione dei prodotti agricoli, che ha dato il via a un ampio dibattito pubblico, e gli elementi forniti dal rapporto di valutazione esterno elaborato nel 2011 sull'attuale politica di promozione .
La comunicazione introduce come obiettivo strategico quello di una differenziazione dei prodotti sulla base di elementi come "Il gusto, lo stile di vita , il saper fare il tutto riferito al "modello Europa". Nella comunicazione viene infatti annunciata la creazione di una immagine univoca dei prodotti europei. Gli strumenti individuati per questa finalità sono 4 (di cui i primi 2 già esistenti) : l'informazione e promozione sul mercato interno focalizzata sulla grande varietà della produzione europea; l'informazione e promozione sui mercati internazionali focalizzata selle DOP, IGP, DOC e biologico; informazione e promozione del "Brand Europa", il supporto tecnico agli operatori per campagne più professionali ed incisive.
Il documento, pubblicato alla fine di marzo, apre quindi il dibattito sui contenuti della futura politica di promozione a livello interistituzionale. Entro la fine dell'anno, la Commissione presenterà delle proposte legislative. Un dibattito che coinvolge anche la proposta di Regolamento per lo Sviluppo Rurale in quanto riafferma l'abolizione della Misura 133 dell'attuale programmazione. Questa misura "Sostegno alle Associazioni di produttori per le attività di promozione informazione riguardanti i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare" cofinanzia fino al 70'% attività di informazione, promozione e pubblicità sul mercato interno dei prodotti agricoli che la cui qualità è garantita da uno schema di qualità riconosciuto a livello comunitario e nazionale Secondo la comunicazione nello sviluppo rurale dovrebbero rimanere solamente azioni di sostegno alle attività di informazione e promozione riguardanti i mercati locali e le filiere collegate a progetti di cooperazione interventi che sono esclusi dai nuovi schemi per la promozione definiti dalla comunicazione.
Attualmente lo "schema orizzontale per l'informazione e promozione dei prodotti agricoli" costituisce una delle principali politiche orizzontali della PAC, che include un gran numero di prodotti agricoli e alimentari, oltre ai marchi di qualità. Le norme di riferimento sono contenute nel Regolamento (CE) n. 3/2008 del Consiglio e nel regolamento della Commissione (CE) n.508/2008 che prevede interventi di informazione e promozione sia sul mercato interno sia su quello internazionale finalizzati a migliorare la conoscenza presso i consumatori dei prodotti e dei metodi di produzione, per incentivare i consumi stagnanti e/o in declino di alcune produzioni ( es. ortofrutticoli, latte), espandere la domanda (olio di oliva, prodotti da agricoltura biologica) e aprire nuovi mercati nei Paesi terzi. Le azioni vengono cofinanziate dagli Stati Membri al 30% ed hanno un cofinanziamento privato del 20%; la quota comunitaria del 50% viene finanziata all'interno del I Pilastro.
Lo strumento orizzontale si inserisce in un quadro più ampio di misure di sostegno alle politiche di informazione e promozione posti all'interno sia del Primo che del Secondo Pilastro.
L'Italia è attualmente il maggiore utilizzatore dei fondi dello schema orizzontale con il 19% della spesa comunitaria destinata a programmi proposti dal nostro Paese, programmi finalizzati principalmente a ortofrutticoli, latte, carni, DOP e IGP, prodotti biologici e vino ( 86% dell'intera quota comunitaria). Anche nel caso della Misura 133 l'Italia ha il primato con un terzo dei fondi programmati a livello europeo nei PSR delle nostre Regioni, che vanno a finanziare l'organizzazione di fiere ed esposizioni e/o la partecipazione a queste, campagne di pubbliche relazioni e pubblicità attraverso i vari canali di comunicazione o presso i punti di vendita per le produzioni di qualità riconosciuta. Azioni che riguardano prodotti locali e regionali , ma in ambito nazionale, con dimensioni economiche che non consentono l'accesso ai programmi di grandi dimensioni previsti dallo schema orizzontale e che per questo le Regioni chiedono di mantenere all'interno dello Sviluppo Rurale.
Flaminia Ventura
f.ventura@ismea.it
PianetaPSR numero 9 - aprile 2012