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Abruzzo
 
MISURA 323

Agricoltura e ambiente, vince il gioco di squadra

Tutela del paesaggio, ecosistemi e biodiversità: così la Regione è riuscita a realizzare un'efficiente alleanza per raggiungere obiettivi comuni - Un modello che guarda anche al futuro

Si è tenuto il 25 maggio u.s. a Lunghezza, presso l'Azienda agricola del comune di Roma "Tenuta del Cavaliere", il seminario organizzato dalla Rete Rurale Nazionale - Task Force Buone Prassi sul sostegno della politica agricola al paesaggio rurale e alle risorse ambientali. Comune denominatore degli interventi che si sono susseguiti durante i lavori è stato il ruolo dell'ambiente nelle politiche agricole, consapevoli del fatto che il paesaggio rurale italiano è un "bene" che va difeso e sostenuto a livello comunitario, soprattutto nell'attuale fase di negoziato sulla prossima programmazione. Il mosaico paesaggistico che caratterizza la nostra penisola è infatti il risultato di pratiche agricole secolari che putroppo negli ultimi decenni sono state abbandonate per cause molteplici, tra cui l'abbandono, la meccanizzazione e la tendenza alla estensivizzazione dell'agricoltura, con inevitabili ripercussioni sul paesaggio e sulla biodiversità che anche da esso dipende. 
Il mantenimento del paesaggio agricolo riveste importanza sotto molteplici aspetti: culturale, laddove difende e sostiene pratiche plurisecolari; sostenibile, in quanto stimola la diffusione di pratiche agricole rispettose dell'ambiente; economico, atteso che il paesaggio italiano può essere utilizzato come leva competitiva della nostra economia, e non solo agricola.
Inoltre, il recupero e la difesa dei paesaggi storici assume importanza anche in termini di tutela ambientale e sociale, sia perchè rende possibili pratiche agricole non economicamente sostenibili che altrimenti sarebbero abbandonate, sia perchè in tal modo consente il mantenimento di ecosistemi animali e vegetali che sopravvivono proprio grazie proprio a quella determinata attività dell'uomo.
In tal senso l'Abruzzo, con il bando della misura 323 per la redazione dei Piani di Gestione, può essere considerato un modello di buona prassi amministrativa ed ambientale: determinante nella costruzione del bando, infatti, è stata la consapevolezza che la preservazione della biodiversità e degli ecosistemi esistenti non può prescindere dalla tutela del paesaggio tipico.
I punti di forza del bando possono essere così sintetizzati: concertazione e sinergia tra le direzioni coinvolte (Ambiente e parchi ed Agricoltura); utiilizzo ottimale delle risorse umane a disposizione; individuazione di nuovi criteri nella definizione dei Piani di Gestione; creazione di una Cabina di Regia.L'analisi delle esperienze condotte da altre regioni ha dimostrato che il vero problema nell'attuazione della misura in esame è il coordinamento tra le molteplici competenze e capacità che intervengono nella stessa, per cui, partendo da tale considerazione, l'AdG abruzzese ha mantenuto in capo alla direzione Agricoltura la gestione ed il coordinamento delle risorse a disposizione, sia interne che provenienti da altre direzioni ovvero intervenute grazie al Progetto Twinning Abruzzo della RRN; tutto ciò ha permesso l'ottimale commistione di componenti tecniche ed amministrative.
Vi è stato poi un lavoro propedeutico di classificazione degli degli habitat esistenti per livello di complessità, ottenuto incrociando dati di tipo qualitativo (complessità naturale e/o gestionale) con dati di tipo quantitativo (estensione superficiale), i quali si riflettono nel c.d. "indice di complessità". Tale indice è alla base della formula per il calcolo dell'entità dell'aiuto (che si ricava moltiplicando per 100 euro il coefficiente di complessità) e si dimostra utile anche nell'attribuzione del punteggio finale per la determinazione delle graduatorie.Tutto ciò ha permesso l'elaborazione di un bando snello, con contenuti essenzialmente amministrativi, contornato da allegati tecnici, tra cui lo schema di domanda da cui è possibile ricavare agevolmente il punteggio da attribuire ai progetti presentati.Infine, la costituizione della Cabina di Regia funge da vero acceleratore e semplificatore del procedimento amministrativo in quanto riunisce al suo interno tutte le componenti necessarie - ambientali,  biologiche, geologiche, urbanistiche, naturalistiche, agrarie e amministrative - ed interviene sia nella fase istruttoria che in quella di redazione dei Piani stessi, verificandone costantemente la coerenza con il progetto istruito.
Al tempo stesso la Cabina di Regia, appunto perchè costituita da soggetti altamente qualificati, fornisce un valido supporto agli istruttori, in tal modo evitando il ricorso a proroghe o richieste di chiarimenti e premettendo il rispetto  delle tempistiche previste nel bando.Quali sono le conseguenze di un bando così ideato e costruito lo dicono i risultati ottenuti: 99% delle adesioni; target PSR ampiamente raggiunti; partecipazione degli attori locali e costruzione di una identità agricola rinnovata; proiezione verso la futura programmazione e possibilità di accesso alle misure Natura 2000.

 

 
Giorgia Matteucci

 
 
 

PianetaPSR numero 10 - maggio 2012