PianetaPSR
CONDIZIONALITA' E PSR

Le opportunità di finanziamento delle "buffer zones"

La necessaria demarcazione fra gli obblighi che possono essere pagati con gli aiuti diretti e i pertinenti impegni volontari finanziabili con i Psr è un'occasione per promuoverne gli effetti sinergici

Con la pubblicazione del Decreto sulla Condizionalità per la campagna 2012 (Decreto ministeriale 27417 del 22 dicembre 2011), è entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2012 l'obbligo, per gli agricoltori che beneficiano degli aiuti al reddito (primo pilastro) e dei pagamenti ambientali del secondo pilastro (otto misure dell'Asse II) della PAC, di introduzione di fasce tampone (buffer zone) lungo i corsi d'acqua. L'implementazione della norma, declinabile in maniera modulare per far fronte alle diversità presenti sul territorio nazionale, avrà una ripercussione anche sui Programmi di sviluppo rurale in corso (2007-2013).
La Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea ha invitato gli Stati Membri a verificare il calcolo degli importi che pagano gli impegni ambientali  relativi al mantenimento delle fasce tampone (misura 214) ed all'impianto delle fasce tampone (misura 216). Il principio guida consiste nell'evitare di finanziare due volte lo stesso impegno. Tale principio è molto caro alla Commissione Europea e ben noto agli addetti ai lavori, al punto che le strategie di demarcazione dell'impegno sono state tempestivamente messe in atto.
Il 17 maggio 2012, presso il Mipaaf si è tenuto al riguardo un incontro con i tecnici degli Assessorati Agricoltura delle Regioni e Province Autonome Italiane che, consapevoli delle problematiche relative all'entrata in vigore del nuovo standard, hanno aperto il fronte delle controproposte.
La strategia di demarcazione è stata convenuta a partire da due quesiti.
Il primo quesito è stato: "Dove è possibile finanziare l'impianto delle fasce tampone con la misura 216 dei PSR ?"
I fondi della misura 216 possono essere erogati lungo quei corpi idrici dove non sussiste l'obbligo di condizionalità; inoltre tale misura non può finanziare l'introduzione di fasce tampone lungo quei corpi idrici che ricadono all'interno del reticolo idrografico identificato delle Delibere Regionali e Provinciali (per le Regioni  e P.A. che l'abbiano identificato e comunicato ad Agea) che recepiscono il Dm Condizionalità 2012. Ovviamente tutto ciò che eccede i 5 metri può essere oggetto di finanziamento.
Per le domande presentate successivamente al 1° gennaio 2012, al fine di evitare il finanziamento di superfici sulle quali vige l'obbligo dello Standard 5.2 , si ammetterà a contributo la superficie investita a siepi, filari e fasce tampone, in coerenza con la misura 216, decurtata della porzione di superficie soggetta al rispetto della condizionalità.
Il secondo quesito riguarda la gestione della "buffer zone", ovvero: "Cosa si intende con mantenimento della fascia tampone? Non eliminazione in sé o non eliminazione comprensiva della sagomatura della fascia tampone?"
La risposta è stata unanime.  Oltre alla sagomatura, con la misura 214 del Psr si può finanziare anche il miglioramento della composizione delle specie in accordo con la biodiversità agraria locale. In ogni qualsiasi azione di gestione/mantenimento proattivi, queste possono essere pagate con la misura 2.1.4 del Psr.
I contratti agro-ambientali, riferibili per lo più alle misure 2.1.4 e 2.1.6, per mezzo dei quali transitano i finanziamenti dello sviluppo rurale per le fasce tampone, (siano esse definite come siepi lungo i corsi d'acqua, fasce riparie, ecc..) saranno pertanto adeguati in conformità col nuovo standard di Condizionalità.
Alcune precisazioni sono opportune per fare presente che la Condizionalità ha calibrato l'introduzione delle fasce tampone lungo quei corsi d'acqua in cui il loro contributo sia significativo in termini di qualità ambientale, rifacendosi alla Direttiva Quadro sulle Acque dell'Unione Europea, così come accade nel resto dei Paesi della Ue.
Una situazione di neutralità e di assenza di sovrapposizioni tecnico/finanziarie si riscontrerà in quei corsi d'acqua in cui l'obbligo non vige ed in cui si potrà mantenere l'attuale architettura di finanziamento.
Mai come in questo ultimo periodo la PAC si sta dimostrando una politica dinamica, in grado di compiere rapide evoluzioni, con grande sforzo da parte degli operatori del settore che da sempre hanno fatto dell'aggiornamento la chiave di volta del loro mestiere. Il carattere "green" della Pac è sempre più marcato, l'agricoltura è chiamata sempre più a svolgere un ruolo di volano verde dell'economia delle aree rurali, legata alla fornitura di servizi ambientali per la collettività; azioni di gestione virtuosa del territorio agrario, che "strizzano l'occhio" al paesaggio, alla qualità dell'ambiente, alla biodiversità ed alla creazione di una identità territoriale che colloca il nostro paese ai vertici in Europa.
I nodi sempre più stretti della politica agricola comunitaria si arricchiscono di nuove tematiche che entrano in maniera dirompente su una politica che, uscita dagli schemi tradizionali del premio accoppiato alle performance produttive, oggi punta sulla qualità. 

 
 
 

Antonio Frattarelli
Davide Liberati

 
 
 

PianetaPSR numero 11 - giugno 2012