"La Repubblica, in armonia con i programmi di sviluppo rurale dell'Unione europea, dello Stato e delle regioni, sostiene l'agricoltura anche mediante la promozione di forme idonee di turismo nelle campagne..", questo è quanto riportato nella legge quadro nazionale 96 del 2006.
E in Lombardia questo settore ha avuto negli ultimi anni un forte sviluppo, come confermano i dati: nel 2010 le aziende attive erano 1.327 (erano 300 nel 1995); tale crescita è da imputarsi sicuramente all'ottima ospitalità offerta, alla buona cucina e alle incantevoli location che permettono di offrire servizi assai diversificati assecondando sempre più le richieste dai consumatori.
L'agriturismo rappresenta nella regione la perfetta sintesi tra l'offerta di un servizio strettamente connesso con il settore primario e la possibilità di diversificare l'attività agricola. Ma anche per l'agriturismo esistono regole e controlli. E dei controllori.
Per promuovere e sostenere il coordinamento degli Enti preposti ai controlli delle aziende agrituristiche Regione Lombardia ha coinvolto tutti i soggetti che operano nell'ambito di questa attività, ognuno per le proprie competenze, in un interessante corso di formazione/informazione. Gli approfondimenti presentati hanno riguardato gli aspetti normativi e le disposizioni attuative in materia agricola e agrituristica, sanitaria, fiscale, giuridica, amministrativa e contabile. Il progetto di Regione Lombardia è di trasmettere a tutti i partecipanti, relatori compresi, conoscenze e competenze relative ai controlli in ambito agrituristico e di avviare un confronto continuo e stratificato tra i diversi soggetti incaricati dei controlli, anche attraverso controlli congiunti.
"Ben vengano i controlli, soprattutto in questo settore che offre molte possibilità ai giovani e molte occasioni per valorizzare l'eccellenza dei nostri territori e delle nostre produzioni", ha detto l'assessore all'Agricoltura, Giulio De Capitani, intervenuto nella prima giornata del corso di formazione. "L'attività delle forze dell'ordine non può che tutelare la qualità alimentare di cui la Lombardia può fregiarsi".
"Le violazioni possono andare da quelle amministrative, come per esempio la mancata presentazione della Scia", cioè la Segnalazione certificata di inizio attività, "all'uso non autorizzato del simbolo del galletto o al mancato rispetto dei limiti all'attività imposti dalla legge, come il numero dei pasti somministrati o quello dei posti letto", ha spiegato Marina Ragni, responsabile del settore Agriturismo della Direzione Generale Agricoltura.
I controlli in ambito amministrativo, tributario, commerciale e sulla sicurezza alimentare delle strutture agrituristiche sono fondamentali per mantenere alta la credibilità dell'agricoltura e dei tanti operatori agrituristici che osservano e rispettano le regole, ma che si trovano a concorrere con aziende che non hanno nulla a che fare con la qualità delle produzioni e con la ruralità delle strutture.
L'interesse di un "controllore" "non è infatti quello di sanzionare le aziende", hanno confermato Calogero Cupardo e Daniele Lo Piccolo in rappresentanza dell'Inps "ma di essere messo nelle condizioni di lavoro migliori per effettuare i controlli nel minor tempo possibile e arrecare meno disagi agli operatori".
Rita Iacono
PianetaPSR numero 11 - giugno 2012