Nel contesto della futura Pac, la componente accoppiata avrà un ruolo fondamentale nel mitigare gli effetti di un disaccoppiamento e di una regionalizzazione degli aiuti, ma é bene chiarire alcuni aspetti del nuovo articolo 38 proposto dalla Commissione.
Le differenze tra l'attuale sostegno specifico dell'articolo 68 dei pagamenti diretti ed il nuovo sostegno accoppiato proposto dalla Commissione, non si riferiscono solo all'aumento del massimale disponibile dal 3,5% x (144,9 milioni) al 10% (oltre 400 milioni). Nei fatti, la nuova proposta non prevede in modo specifico aiuti alla qualità o alla commercializzazione dei prodotti agricoli, ma si ritorna a qualcosa di simile previsto per gli aiuti accoppiati cosiddetti " vecchio stile", tipo gli aiuti alla vacca nutrice.Per utilizzare la componente accoppiata, gli Stati membri dovranno rispettare una serie di vincoli e limiti; ovvero si potranno sostenere solo determinati tipi di agricoltura o determinati settori agricoli che si trovano in difficoltà. Questo comporta l'onere, per lo Stato membro, di dimostrare le difficoltà economiche del settore, ed inoltre di dare prova che queste produzioni hanno una importanza economica o sociale per lo Stato membro, o ancora di avvalorare la rilevanza di dette colture dal punto di vista ambientale (come ad esempio il riso). Altra condizione necessaria oggetto di discussione, é che il sostegno accoppiato potrà essere concesso soltanto nella misura necessaria a incentivare il mantenimento degli attuali livelli di produzione nelle regioni interessate. Ovvero, lo Stato membro dovrà monitorare gli andamenti produttivi senza superare gli attuali livelli produttivi.
In ultimo, il sostegno accoppiato potrà essere concesso entro determinati limiti quantitativi calcolati in base alle superfici e alle rese fisse o di un numero fisso di capi.
Si ritiene utile ricordare che questi 3 vincoli dovranno essere rispettati contemporaneamente e che il sostegno accoppiato dovrà risultare coerente con le altre misure e politiche dell'Unione europea, ovvero fissare precise regole di demarcazione.
Posizione discordante dei Paesi membri in merito all'elenco dei settori proposto nell'articolo 38: contraria l'Italia a inserire la lista dettagliata dei settori e delle produzioni che impedisce una reale semplificazione e un'applicazione flessibile della misura per gli Stati membri.Il Parlamento spinge per l'inserimento della componente ambientale come requisito fondamentale, ovvero concedere la possibilità di sostenere le produzioni anche oltre il mantenimento dei livelli di produzione esistenti, quando si tratta diaiuti accoppiati a vocazione ambientale.
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L'Italia avendo destinato, negli anni 2010-2013, più del 5% dei pagamenti diretti alle misure accoppiate, potrà destinare in futuro fino al 10% del proprio massimale per finanziare i pagamenti accoppiati. Risultato che implica un potenziale aumento dell'attuale plafond, fino a superare i 400 milioni da destinare alla misure specifiche.
L'attuale sostegno disaccoppiato, nonché quello proposto dalla Commissione per il post 2013, risulta uno strumento non sufficientemente efficace per il sostegno al reddito per alcune delle principali colture industriali italiane, così come per alcune colture permanenti tipicamente mediterranee, in particolare oliveti, vigneti ed agrumeti.
Considerando anche che i nuovi aiuti disaccoppiati saranno basati esclusivamente sulla superficie, il settore zootecnico risulta penalizzato indiscriminatamente dagli effetti della riforma post 2013. In particolare, verrebbero meno i pagamenti diretti per gli allevamenti senza terra, salvo limitati aiuti accoppiati, che nello scenario attuale rappresentano il 50% del margine lordo. Anche in considerazione della possibilità di attuare un regime di diversificazione del valore dei titoli all'aiuto, nel nostro panorama agricolo ciò non garantirebbe comunque un sostegno al reddito efficace per i settori che necessitano di aiuti accoppiati specifici, in particolare gli allevamenti bovini da carne, gli ovicaprini, il riso e le altre colture industriali italiane.
Vi è infatti una stretta correlazione tra la produzione zootecnica e i pagamenti diretti. In questo ambito è stato fondamentale il ruolo dei titoli speciali, che ha garantito all'agricoltore un sostegno al reddito semplice nell'erogazione ed efficace nei risultati. Nelle proposte della Commissione, non è fatta menzione del mantenimento dei titoli speciali, ma di una soluzione alternativa per gli allevatori senza terra limitata al sostegno accoppiato.
D'altronde, conoscendo i risultati delle azioni future e dei numeri che scaturiscono per il post 2013, salvo possibili, specifici e limitati aiuti accoppiati previsti dalla Commissione, il livello del sostegno al reddito per Uba sarebbe pari a zero, come mostra il grafico :
Assumendo un sostegno efficace nella misura del 30% del margine lordo della zootecnia e riflettendo sui risultati che ne scaturirebbero, diverrebbe opportuna la scelta di destinare una quota pari ad almeno il 50% del plafond per gli aiuti accoppiati al solo settore zootecnico.
Anche sull'articolo 38 ci sono margini di negoziato, come un limitato aumento del plafond oltre il 10% del massimale, una semplificazione generale della misura e l'estensione a settori non considerati dalla proposta della Commissione.
Simona Romeo Lironcurti
PianetaPSR numero 12 - luglio e agosto 2012