La nuova Pac post 2013, potrebbe diventare la Pac post 2014 o post 2015. Le ultime notizie provenienti da Bruxelles, sia dal lato Consiglio che dal Parlamento Europeo, fanno intendere che un ritardo di un anno sulla tabella diventa verosimile. Nonostante la Commissione Europea abbia presentato il pacchetto di proposte legislative nell'autunno 2011, i lavori tra le Istituzioni europee e gli Stati membri non hanno seguito la tempistica prevista. Al Parlamento Europeo é previsto in autunno inoltrato il voto in Commissione Agricoltura sugli emendamenti presentati a luglio, ma ci sono ancora molte incertezze sulle principali questioni: semplificazione, convergenza interna, greening, volatilità dei prezzi agricoli. Dopo il passaggio in Commissione si dovrá attendere il voto in Plenaria per dare mandato al co-legislatore di negoziare al tavolo del trilogo. Se l'accordo non viene raggiungo entro i primi mesi del prossimo anno , ci sono seri dubbi sul rispetto dei termini previsti per la nuova Pac.
In primo piano, una dibattito politico delicatissimo precede la conclusione del negoziato Pac, vale a dire la definizione del Quadro finanziario pluriennale dell'Unione, che sarà rimesso alle definitive decisioni dei capi di Stato e di Governo. L'approvazione del QFP 2014-2020 non può prescindere poi dalla definizione dei provvedimenti applicativi e di un tempo sufficiente per implementare il sistema.
In un'ottica ottimista, l'approvazione del QFP potrebbe chiudersi a dicembre 2012, data probabilmente destinata a slittare, fino alla peggiore delle ipotesi che non si riesca a raggiungere alcun accordo.
L'intesa Parlamento-Consiglio sulla nuova Pac e l'implementazione dei regolamenti che vi fanno riferimento, viaggiano di pari passo con lo scenario ottimistico o pessimistico sull'accordo finanziario. Nel primo caso, si potrebbe pensare di concludere il negoziato nel mese di ottobre 2013, nell'ipotesi più pessimistica si finirebbe a giugno 2015.
Di certo, una volta approvato il QFP, il percorso Consiglio-Parlamento della Pac troverebbe una accelerazione con un possibile voto anche in prima lettura.
In sintesi, ormai appare probabile che la nuova PAC entri in vigore il 1 gennaio 2015, sia per quanto concerne il nuovo sistema dei pagamenti diretti sia i nuovi Piani di Sviluppo Rurale. E' opportuno, a questo punto, chiedersi quali problemi dovranno affrontare le Amministrazioni e gli agricoltori nel 2014.
Il carico burocratico e l'implementazione sarà quasi tutto a carico dell'Amministrazione e delle Agenzie di pagamento, mentre i costi per gli agricoltori si prevedono limitati. Nello specifico, l'attuale sistema dei titoli, dell'articolo 68, ovvero tutto il sistema dei pagamenti diretti, potrebbe continuare anche nel 2014 senza sostanziali modifiche, questo grazie al fatto che si tratta di pagamenti annuali. Verosimilmente, ritardare il processo di convergenza interna per chi ha in portafoglio titoli storici risulterá piú conveniente.
Il passaggio appare invece più problematico per i Piani di Sviluppo Rurale, in quanto un ritardo di un anno nell'approvazione della Pac potrebbe portare a nuovi bandi solo nel 2015 o 2016. In questo caso la Commissione potrebbe presentare un regolamento transitorio per gestire il passaggio alle nuove regole.
Nella tabella si illustrano delle ipotesi di approvazione della riforma ed il loro effetto sull'implementazione dei PSR.
In conclusione, i bookmakers non quotano piú la nuova PAC in vigore nel 2014 ma piuttosto dal 1 gennaio 2015.
Simona Romeo Lironcurti
PianetaPSR numero 13 - settembre 2012