PianetaPSR
ABRUZZO
 
LEGGE REGIONALE

Agriturismo, piattaforma della multifunzionalità

Il nuovo quadro normativo amplia  il ruolo delle aziende: non solo vacanze verdi ma anche tutela ambientale e vendita diretta - Per avviare l'attività basta la segnalazione al Comune (Scia) 

Semplificazione, regolamentazione  e misure di  sostegno per l'apertura di nuove attività agrituristiche. È'  quanto previsto dalla nuova legge regionale sull'agriturismo approvata dal Consiglio regionale il 10 luglio scorso. Il nuovo quadro normativo punta a uno deciso snellimento delle attività burocratiche necessarie all'avvio dell'attività agrituristica:sarà sufficiente una semplice segnalazione di inizio attività presso il Comune competente (c.d. SCIA) per poter iniziare ad operare nel settore.
L'assessore regionale alle Politiche Agricole ,Mauro Febbo, precisa che il testo legislativo è "il risultato di un iter iniziato da diverso tempo e condiviso sia con le associazioni agrituristiche regionali e sia con le organizzazioni professionali", grazie al quale viene restituita agli agriturismi "la loro natura originaria, ossia strumenti per la difesa e la valorizzazione del patrimonio naturalistico ed enogastronomico abruzzese".
Nell'elenco delle attività agrituristiche contemplate nel testo di legge approvato sono previste anche lo svolgimento del ruolo di operatore ambientale e culturale e la possibilità di organizzare degustazioni di prodotti agricoli nonchè attività ricreative, culturali, didattiche, ippoturistiche, sportive, di escursionismo e naturalistiche.
La legge disegna un nuovo ruolo per l'operatore agrituristico quale promotore della valorizzazione del territorio e della diffusione delle tipicità regionali, non solo gastronomiche, posto che egli potrà vendere all'interno delle proprie strutture prodotti tipici locali e prodotti agricoli anche trasformati; potrà inoltre esercitare attività di tutela e manutenzione di piante ed uliveti secolari, di manutenzione delle siepi campestri, dei muretti in pietra e delle aree boschive; potrà altresì gestire e mantenere aree e parchi naturali ed aree verdi e creare impianti di forestazione. Tutto ciò, ovviamente, in aggiunta a quelle attività di base dell'agriturismo: accoglienza e somministrazione di pasti e bevande.
Come sottolineato dall'assessore Mauro Febbo "la Regione Abruzzo, con tale iniziativa, intende sostenere l'agricoltura promuovendo e disciplinando nel proprio territorio l'attività agrituristica allo scopo di agevolare la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali, tutelare i redditi agricoli e favorire la multifunzionalità, tutelando l'immenso patrimonio naturale, edilizio e ambientale abruzzese".
La ricettività turistica, infatti, favorisce la valorizzazione del territorio e delle produzioni tipiche, oltre ad integrare il reddito dell'agricoltore, e propone al tempo stesso un modello di turismo sostenibile caratterizzato da visite ed escursioni in zona e attività didattiche in azienda, che senza dubbio mirano a favorire la sensibilizzazione delle persone alle tematiche ambientali ed alle produzioni di qualità.
In tal senso significativi sono i numeri fatti registrare dal bando emanato in relazione alla misura 311 azione 1 del PSR Abruzzo 2007-2013  "Diversificazione verso attività non agricole", a valere sui fondi FEASR, i quali confermano la vocazione "agrituristica" delle aziende agricole abruzzesi: a fronte di 8 milioni di euro di risorse pubbliche disponibili sono pervenute ben 659 domande di aiuto, 435 delle quali proprio da aziende dislocate in aree rurali marginali, che intendono in tal modo difendere e rafforzare la cultura e le identità locali della propria comunità, attraverso il recupero e la promozione di cibi tipici, di antichi mestieri e delle tradizioni che da secoli sono state tramandate oralmente, e che oggi, a causa dei nuovi modelli di globalizzazione, anche alimentare, rischiano di essere perdute.
L'esercizio dell'attività agrituristica è riservato agli imprenditori agricoli, che potranno svolgere l'attività agrituristica in rapporto di connessione rispetto alle normali attività agricole, che dovranno comunque rimanere prevalenti in base al criterio del tempo di lavoro.
Al fine di favorire la vigilanza ed il controllo dei requisiti, è prevista l'istituzione di elenchi regionali distinti per gli "imprenditori" e gli "operatori" agrituristici, nel quale saranno iscritti, rispettivamente, gli imprenditori agricoli in possesso del certificato di abilitazione all'esercizio dell'attività agrituristica (c.d. Imprenditori agrituristici) e gli imprenditori agrituristici che hanno presentato la dichiarazione di inizio attività (c.d. Operatori agrituristici).
E'  infine contemplata l'istituzione di un Osservatorio regionale dell'agriturismo con funzioni di monitoraggio, acquisizione e gestione delle informazioni, che curerà altresì la trasmissione di queste ultime all'osservatorio nazionale istituito ai sensi della legge n. 96 del 2006 (legge quadro).

 
 
 

Giorgia Matteucci
(matteucci@inea.it)

 
 
 

PianetaPSR numero 13 - settembre 2012