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La mozzarella della legalità in terra di camorra

Alessandra Cecere fornisce latte biologico ad un'azienda confiscata nel Casertano: "Un segnale del riscatto culturale, sociale ed economico delle nostre zone" - In cantiere una fattoria didattica.
Alessandra Cecere
Alessandra Cecere

"Si, sono orgogliosa di fornire il latte biologico delle nostre bufale per produrre una mozzarella unica, perché ha il sapore buono della giustizia nelle terre strappate alla camorra". Ha entusiasmo da vendere Alessandra Cecere che, insieme ai fratelli, gestisce l'azienda di allevamento biologico "Ponteré Cecere" nel Casertano e fornisce da poco meno di un anno il latte al caseificio della Cooperativa sociale "Le terre di Don Peppe Diana-Libera Terra" di Castel Volturno che opera sui terreni sequestrati al clan dei Casalesi.
"Ponteré",  fattoria didattica iscritta all'Albo della Regione Campania, è un'azienda agricola e zootecnica biologica situata al confine tra il Comune di Cancello ed Arnone in località "Parco Camera" e il Comune di Mondragone, che si estende su una superficie di circa 64 ettari. Gestita dalla famiglia Cecere da oltre 70 anni, da sempre si dedica all'allevamento di bufale di razza mediterranea da cui si ricava latte crudo destinato alla trasformazione di mozzarella di Bufala Campana Dop. Alessandra ha fatto una scelta lavorativa inconsueta, facendo un percorso inverso rispetto a molti altri suoi coetanei. Dopo essersi laureata in economia, è diventata commercialista per poi decidere di occuparsi a tempo pieno dell'azienda agricola di famiglia.
"Ho sempre avuto feeling con i numeri, ma il lavoro da commercialista non mi dava nulla. Ora, invece, sono orgogliosa del lavoro che faccio. Quando vedo il bianco del nostro latte, penso alla purezza che noi mettiamo nel fare le cose, nel condurre quest'azienda offrendo la materia prima per la produzione di una mozzarella bio "liberata dalla camorra".
Come avete iniziato il vostro rapporto con Libera?
La collaborazione con l'associazione di Don Ciotti è nata dopo una serie di incontri organizzati dalle associazioni di categoria, dove si cercavano aziende che potessero fornire latte biologico al Caseificio della Cooperativa "Le terre di Don Peppe Diana". Per le caratteristiche peculiari della nostra impresa, dal 1980 abbiamo optato per un sistema di allevamento di tipo estensivo, abbiamo potuto iniziare quindi la conversione bio del nostro allevamento e oggi, con la fornitura di latte certificato, contribuiamo ad un'avventura che consideriamo fondamentale non solo per il riscatto dei nostri territori e per la diffusione di una cultura della legalità e della trasparenza, ma anche di impresa aperta e impegnata socialmente. L'invito di Libera Terra è stata una scommessa per lo sviluppo di una buona economia nelle nostre zone che tutti insieme abbiamo vinto. Serve contribuire, far conoscere e promuovere il riscatto culturale, sociale ed economico delle nostre zone, diffondendo messaggi ed esperienze positive come questa; ci sono tante persone oneste che lavorano anche se, purtroppo, fa ancora più notizia un fatto negativo rispetto a un esempio positivo di impresa".
E' la vostra prima esperienza come fornitore di aziende confiscate alla camorra?
Sì, è la prima volta che ci è data questa opportunità e l'abbiamo colta al volo, anche grazie alle caratteristiche peculiari della nostra azienda che era gestita in maniera molto simile ad un biologica. La conversione, infatti, per un allevamento di bufale strutturato in maniera intensiva, è molto complicata.
E' una decisione che avete preso con maggiore attenzione rispetto ad un altro genere di fornitura?
Sembrerà strano ma lo abbiamo fatto immediatamente e senza indugio, ma non certo con superficialità, anzi, con la consapevolezza e con l'orgoglio di intraprendere un percorso difficile ma di vitale importanza per il nostro territorio a cui dobbiamo tutto.
Quando avete iniziato la collaborazione con Libera?
"I primi contatti sono avvenuti nel corso del 2009. Nel 2010 abbiamo cominciato la conversione al biologico dell'azienda e dal 2012 forniamo il latte alla Cooperativa, ma soltanto per i quantitativi necessari alla produzione di mozzarella che riesce a collocare sul mercato in questa fase di start-up che, al momento, corrisponde a poco più della metà della nostra produzione mensile. L'altra metà la forniamo ad un altro caseificio in provincia di Caserta che collabora indirettamente a sostenere quest'iniziativa, in quanto garantisce alla Cooperativa un'elasticità nell'acquisto della materia prima fondamentale in questa fase di start up".

 
bufale

Avete mai subito pressioni di tipo ambientali?
No mai e di nessun tipo. Anzi, devo dire, abbiamo avuto solo grandi incoraggiamenti da parte di tutti. Speriamo proprio che continui così.
Quanto latte producete in azienda?
Circa 1.500 quintali di latte di bufala biologico adatto alla produzione di mozzarella di bufala Campana Dop, di cui la metà viene fornito alla Cooperativa di Libera. L'obiettivo è arrivare nei prossimi tre anni a produrne 3mila quintali l'anno. Abbiamo 300 capi bufalini, 3.500 mq di stalle coperte, 5.000 mq scoperte e 40 arnie per la produzione di miele di millefiori.
Avete avuto qualche finanziamento dal Psr regionale?
Sì, qualche anno fa abbiamo aderito alla misura prevista dal Psr per il benessere degli animali, garantendo standard più elevati rispetto a quelli richiesti dalla normativa vigente in termini di spazi a disposizione dei capi allevati, metodi di allevamento e procedure e controlli relativi alla produzione del latte. Appena iniziato il percorso di certificazione biologica, abbiamo aderito invece alla misura specifica in materia.
Progetti per il futuro?
Abbiamo in cantiere una serie di iniziative di carattere strutturale come la sostituzione delle coperture delle stalle con pannelli fotovoltaici per far diventare la nostra azienda ad impatto ambientale 'zero'; ma anche di carattere multifunzionale,  sviluppando l'attività di ospitalità e ricettività turistico-didattica con una forte impronta formativa. Abbiamo intenzione anche di partecipare alla creazione di una rete di Fattorie Didattiche che contribuisca alla comunicazione di un modello di impresa sana nel nostro territorio e allo sviluppo di attività ricettive. Non ultimo pensiamo di ampliare e sviluppare la produzione di cosmetici naturali a base di latte di bufala e miele di millefiori che oggi consiste in saponi artigianali e bagno doccia. Insomma, il nostro obiettivo è diventare un'Impresa agricola con la I maiuscola all'avanguardia, che faccia cultura sul territorio, perseguendo la sostenibilità economica, ambientale e sociale, creando una stretta sinergia tra società civile e società rurale.

 
 

Sabina Licci  

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 15 - novembre 2012