Imprenditrice agricola per passione, quasi laureata in Economia e Commercio, un'azienda eco-sostenibile che spazia dal vino all'olio, dall'agriturismo con piscina a corsi di cucina. E' il ritratto di Carlotta Pometti, 27 anni di Siena che, con l'aiuto della sorella, conduce dal 2008 l'azienda di famiglia "Fattoria La Selva" tra le colline in comune di Trequanda e Asciano.
"Sì, posso dire che ho la fortuna di lavorare per passione; mi è sempre piaciuto aiutare i miei genitori fin da quando ero piccola. Del resto è un sentimento che si tramanda, mio padre, appunto, bancario volutamente mancato malgrado la laurea specifica, si è dedicato anima e corpo all'agricoltura. Visto che lavoravo da tanti anni a tempo pieno nella gestione dell'azienda, nel 2008 i mie genitori mi hanno chiesto se volevo farlo 'seriamente' e prendermi le mie responsabilità".
Cosa ha significato questo per lei?
"Sostenere l'esame Iap, e quindi una volta conseguita la qualità di imprenditore agricolo ho avuto in affitto l'azienda di famiglia. Ho fatto il liceo scientifico a Siena e dopo ho frequentato l'università di Economia di Siena, dove mi manca un esame per laurearmi".
Un'azienda che ha il suo 'core business' nel vino.
"Il primo progetto a partire è stato proprio la costruzione della cantina grazie ai fondi del Psr, recuperando un vecchio fienile e un ovile di nostra proprietà a circa 500 metri dal centro aziendale. In famiglia siamo molto sensibili al tema inquinamento, così abbiamo cercato di inquadrare la nuova costruzione in un contesto ecosostenibile. Visto che la cantina è totalmente sopra la terra, per ricreare le condizioni climatiche ideali abbiamo deciso, oltre a dotare le pareti della struttura con pannelli isolanti e materiali speciali, di montare un impianto di pannelli solari sul tetto con una potenza di poco meno di 20 KW; questo, per poter accendere quando necessario l'aria condizionata e soprattutto in vendemmia raffreddare i tini da fermentazione. Contemporaneamente abbiamo montato un altro impianto simile nel centro aziendale dove abbiamo l'agriturismo. Abbiamo poi completato il tutto con un macchinario di fito-depurazione che tratta le acque sporche".
Come si è svolta la pratica per aderire ai Psr?
"Uno studio tecnico ci ha seguiti per quanto riguarda la presentazione della domanda, la modulistica, le tempistiche e via dicendo. Tutto molto complesso, quasi impossibile da seguire da soli. Il regolamento è molto preciso, basta una data sbagliata di una fattura o una piccola imprecisione per essere fuori bando. Direi quindi che la parte più difficile è stato presentare la domanda con tutto ciò che ne comporta. Molto rapide, invece, sono state le fasi della tempistica per la classifica e dell'erogazione dei fondi".
Un'azienda, la sua, che diversifica le proprie attività , mi sembra di capire.
Sì, oltre a dedicarci al vino, facciamo anche una grappa ottenuta attraverso l'inusuale mescolanza di un distillato di vinacce e di mosto di solo Merlot. Organizziamo poi lezioni di cucina per realizzare i piatti locali, per far conoscere i sapori della nostra terra. Produciamo anche olio extravergine di oliva, circa 2000 litri l'anno. Abbiamo un agriturismo con 72 posti letto aperto nel lontano 1979, con due piscine e due ristoranti. Programmiamo anche degustazioni di vino e passeggiate in vigna per spiegare l'importanza del lavoro che sta dietro una bottiglia, svolto 365 giorni l'anno".
Come commercializzate i vostri prodotti?
"Al momento promoviamo soprattutto la vendita di olio online, mentre per il vino facciamo per lo più vendita presso il nostro centro aziendale".
E' impegnativo fare l'imprenditrice oggi?
"Di sicuro i tempi sono cambiati anche rispetto al 2008 quando ho cominciato ad occuparmi a tempo pieno dell'azienda; quest'ultimo anno, soprattutto, è stato molto duro: la clientela non è mancata, anzi, abbiamo avuto un'ottima affluenza per quanto riguarda l'agriturismo; certo, il vino dato il momento va molto a rilento, ma il problema principale è stato l'aumento di tassazione che ci ha letteralmente stroncato. La pressione fiscale è diventata insopportabile e l'Imu ci ha dato la stangata finale. Anche il costo dei dipendenti fissi è diventato altissimo. Purtroppo per questi motivi diventa veramente difficile andare avanti, e soprattutto è difficile pagare tutto ciò che c'è da pagare".
Progetti per il futuro?
"Mi auguro che finalmente vengano fatte delle riforme per agevolare le assunzioni e diminuire le tasse così da favorire lo sviluppo in agricoltura. Noi sicuramente ci impegneremo al massimo per poterci affermare nel mondo del vino, un settore che può dare molte soddisfazioni. L'importante per me oggi è riuscire a mandare avanti l'azienda avviata con molta fatica e molta lungimiranza dai miei genitori e coinvolgere sempre più persone in quello che facciamo, raccontando la vita in campagna che purtroppo sta sparendo".
Sabina Licci
PianetaPSR numero 17 - gennaio 2013