Anche quest'anno lo Stato italiano ha evitato il disimpegno automatico delle somme al 31 dicembre. Il risultato è stato raggiunto, analogamente al 2011, con una forte accelerazione della spesa nel corso dell'ultimo trimestre dell'anno, soprattutto per talune Regioni del centro-sud.
Il buon andamento della spesa del secondo trimestre 2012 lasciava ben sperare ma era necessario un ultimo sforzo per mettere al sicuro le risorse ancora a rischio. La stretta cooperazione tra Ministero, Agea, Organismi pagatori e Regioni, negli ultimi due mesi, ha consentito di superare il traguardo facendo registrare una spesa oltre il budget previsto.
A fine novembre rimanevano da liquidare 293,6 meuro, di cui 216 meuro concentrati nelle regione del Sud e 75 nelle regioni del centro-nord. La performance di spesa nel solo mese di dicembre è andata oltre le somme a rischio di 95,3 meuro. A queste però bisogna aggiungere le quote di spesa delle Regioni e Provincie autonome, Bolzano, Veneto, Lombardia, Umbria, Emilia Romagna etc, che già da tempo hanno superato il budget loro assegnato. Pertanto, a livello nazionale la spesa eccedente l'impegno del 2012 risulta pari a 470 meuro.
La spesa pubblica sostenuta dallo Stato italiano nell'anno 2012 ammonta a 2.563.968.553 euro (quota FEASR 1.296.003.060). Analizzando le spese ordinarie complessivamente sostenute in rapporto a quelle relative alle cosiddette "nuove sfide", si registra un netto predominio delle misure ordinarie, per le quali il livello raggiunto, pari ad una spesa pubblica di 2.430.656.871 euro, supera il 94% del totale pagato nel 2012.
E' interessante inoltre analizzare l'andamento della spesa per ciascun asse. La tabella 1 mostra, in termini di spesa pubblica e quota FEASR, quanto pagato per ciascun asse ed il relativo rapporto percentuale con quanto globalmente liquidato nel 2012.
La tabella mostra l'ottimo andamento dell'Asse 1 che, come noto, contiene le misure finalizzate al miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale (le cosiddette misure di tipo strutturale). E' importante inoltre sottolineare come la spesa sostenuta per le misure dell'asse 1 sia superiore a quella relativa all'asse 2, che comprende le misure tese al miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale (le c.d. misure a superficie). Si tratta di un evidente segnale della volontà del mondo agricolo di investire sul miglioramento delle Aziende e delle relative strutture.
Tale aspetto è ancor più evidenziato dalla tabella 2, dove sono riportate per l'anno 2012, sempre in termini di spesa pubblica e quota FEASR, le spese sostenute per le misure che hanno avuto la migliore performance di spesa, ed il relativo rapporto percentuale con quanto globalmente liquidato nel 2012.
La tabella evidenzia come, in termini di spesa pubblica, la misura 121, destinata all'ammodernamento delle aziende agricole, sia stata, per l'anno 2012, la leva finanziaria maggiormente utilizzata. Tale circostanza assume particolare importanza per molteplici motivazioni. Innanzitutto perché la misura prevede la partecipazione nei progetti finanziati anche da parte dei privati. In secondo luogo perché la maggior parte delle Regioni ha inserito nel proprio PSR la misura 121 all'interno di un "pacchetto di misure" destinate ai giovani agricoltori. Infine perché investire sull' ammodernamento delle propria azienda agricola, in questo particolare momento di crisi, significa investire sul futuro.
La misura 121 prevede oltre all'intervento pubblico lo stanziamento di una quota "privata", a carico del beneficiario, che propone il progetto di investimento: in questi termini l'intensità dell'aiuto rispetto a quanto previsto nei PSR varia dal 30% al 50% con una media nazionale del 41,2% vale a dire su 100 euro previsti 41,2 vengono sovvenzionati con fondi pubblici (europei e nazionali) mentre 58,8 devono essere sostenuti dall'imprenditore agricolo.
Pertanto, la spesa pubblica registrata sulla misura 121 nell'anno 2012 essendo pari a 518,39 meuro ha posto in essere risorse complessive per circa 1.258 meuro con una spesa "privata" pari a 739 meuro attivata tramite reimpieghi di utili o attraverso il ricorso al finanziamento bancario.
Risorse comunque importanti se si considera il contesto in cui ci si muove, di crisi economica e di difficoltà di accesso al credito, che denotano le potenzialità spesso nascoste del comparto agricolo e la sua capacità di reazione a shock esterni di natura economico-finanziaria.
Ad ottobre la Commissione Europea metteva in guardia l'Italia del rischio di perdita di risorse finanziarie riguardo ad otto programmi di sviluppo rurale.
La predisposizione di task force operative, l'esame puntuale delle difficoltà incontrate nell'attuazione dei programmi e la predisposizione di specifici incontri con le autorità di gestione hanno consentito di approfondire le differenti situazioni di ogni singolo programma e porre in essere azioni efficaci e adeguate che Agea ha saputo tradurre in efficaci procedure di pagamento che hanno contribuito non solo al raggiungimento dell'obiettivo di spesa ma, come si diceva all'inizio, ha permesso di andare oltre la soglia del budget previsto per il 2012. Il cosiddetto overspending, messo a segno anche dalle Regioni che fino a qualche mese fa erano in ritardo. (tabella 3)
E' auspicabile che, nella futura programmazione e come preannunciato dal Commissario Ciolos, si realizzi una concreta attuazione dell'approccio semplificato basato sui "costi semplificati" secondo cui i beneficiari delle misure potranno essere rimborsati non più tramite ricevute dettagliate ma anche attraverso un approccio che prevede tabelle standard di costi unitari e somme forfettarie. Si ridurranno così gli oneri burocratici a tutto beneficio della spesa per investimenti che spesso segna il passo rispetto ad altre misure più semplici da attuare, determinando una sorta di "gioco ad elastico" della spesa con colli di bottiglia concentrati a fine anno.
Luigi Ottaviani
Maurilio Silvestri
PianetaPSR numero 17 - gennaio 2013