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INNOVAZIONE DI PRODOTTO

Da promotrice finanziaria a regina delle clementine

Dopo la laurea Adele Smurra torna in Calabria per gestire l'azienda familiare a Corigliano Calabro: nuove varietà precoci e tardive per allungare la stagione produttiva, grazie anche ai fondi Psr   
Adele Smurra

Da promotrice finanziaria a imprenditrice agricola, regina delle clementine nel cosentino. E' la storia di Adele Smurra, 40 anni, calabrese di Rossano titolare dell'omonima Azienda agricola della famiglia del marito. Laureata in economia e Commercio a Perugia, dove inizia anche a lavorare, nel 2008 decide di tornare alla sua terra. Una scelta non facile, soprattutto per una donna che vuole fare l'imprenditrice con una missione ben precisa: innovare la produzione. I sette ettari nelle campagne del comune di Corigliano Calabro coltivati a clementine, stanno infatti cambiando volto sotto la sua gestione, grazie anche al sostegno dei Psr. Tutto questo partendo da un presupposto ben preciso : "l'agricoltura non è una scienza esatta".
"Nessun rimpianto con la mia vita precedente, l'unica attinenza con il passato è il contatto con il pubblico. Mi piace lavorare a qualche cosa di mio che cresce ogni giorno, come le piantine che ho appena messo. Cosa serve? Tanta tanta tenacia".
Ci spieghi!
Abbiamo sette ettari coltivati a clementine che conferiamo interamente alla cooperativa ortofrutticola Osas, vicino a Castrovillari. La nostra produzione arriva a circa 1.200 quintali, anche se quest'anno siamo stati un po' penalizzati dal caldo eccessivo che ha portato molti parassiti nelle nostre piante. Devo dire che lavoro a tempo pieno, certo ho anche dei contoterzisti e solo sporadicamente prendo un aiuto aggiuntivo, nei momenti di maggior lavoro. Ma si, sa sono tempi di crisi...non assumiamo nessuno a tempo pieno.
Una passione maturata nel tempo la sua?
Confesso che mi diverto molto. Lavoro in sintonia con il mio tecnico-agronomo anche perché voglio capire bene tutto e rendermi conto di tutto, da quali trattamenti tecnici fare, ai periodi dell'anno in cui compierli. Insomma, farmi una mia opinione, perché il mio credo è non delegare ma coadiuvare ad un'attività, la mia attività. Del resto, lo dico sempre: l'agricoltura non è una scienza esatta.
Come ha iniziato?
"Nel 2008 prendo in gestione l'azienda della famiglia di mio marito e partecipo subito al bando del Psr con la misura 'miglioramenti aziendali'. E' stata un po' lunga perché la pratica si è conclusa a dicembre scorso con l'erogazione dell'ultima parte di fondi. Parliamo di 170mila euro, il 50% finanziabile, ma è stato fondamentale avere queste risorse finanziarie per iniziare".
Per cosa le avete utilizzate?
Innanzitutto per 'allungare' i tempi di produzione. Ho deciso di mettere infatti due nuove cultivar, una precoce (Spinosa) e una tardiva (Nur, originaria del Marocco) proprio per coprire il più possibile l'arco temporale della produzione che potrà  andare da ottobre a fine febbraio. Parlo al futuro perché le nuove piantine le abbiamo messe quest'anno e daranno i primi risultati non prima di 4-5 anni. Ora, complessivamente, abbiamo 2.500 alberi. Ho poi creato un ricovero per gli attrezzi, indispensabile per la mia attività. Sul tetto avevo fatto la domanda per mettere dei pannelli fotovoltaici, ma purtroppo hanno sbagliato la pratica e, per un banale errore formale, è stata bocciata. Peccato. Ma la rifarò perché credo nelle energie pulite sempre e ancora di più in una piccola azienda come la mia".
Complessivamente è stata positiva la sua esperienza con i Psr?
Sì, ma servirebbe una preparazione professionale più stringente per il personale che se ne occupa. Devo dire che siamo riusciti a concludere la pratica perché me ne sono occupata io in prima persona, anche a livello tecnico. Sono stata dietro a tutto, altrimenti non so... Il fatto è che i fondi ci sono ma serve lavorare in modo più organico, perché spesso per incompetenza si perde tutto. Una cosa è certa, serve meno burocrazia e più semplificazione".
Come risentite della crisi?
"Incide sulla liquidità che scarseggia. Ora, ad esempio, sto scontando ritardi che si stanno accumulando nei pagamenti della produzione conferita alla cooperativa".
Ha pensato alla vendita diretta?
No, per ora non la facciamo, organizzarla non è facile. Vedremo.

 
 

Sabina Licci

 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 19 - marzo 2013