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Macchine agricole, nel segno della sostenibilità

Dai filtri anti neonicotinoidi ai piccoli robot per la raccolta: l'attività tecnico-scientifica del Cra-Ing per nuovi modelli a basso impatto ambientale e per la sicurezza in campo.
La seminatrice con il filtro blocca-polveri dei concianti neonicotinoidi del mais realizzato dal Cra-Ing.

Dal filtro da montare sulle seminatrici che blocca il 97% delle polveri dei concianti neonicotinoidi del mais nocive per le api, al trattore 'salva-agricoltore' con cabina anti inquinanti, a "Rabbit" il robot semicingolato elettrico per la raccolta automatica degli asparagi. Sono solo alcune delle soluzione realizzate dal Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (Cra) con i prototipi sviluppati dai ricercatori dell'Unità di Ricerca per l'ingegneria agraria (Cra-Ing).
"L'Italia è uno dei maggiori esportatori di tecnologia meccanica per l'agricoltura e detiene il primato per la varietà di tipologie e assortimento", sottolinea il presidente Giuseppe Alonzo, precisando che "il Cra, attraverso l'Unità di ricerca per l'ingegneria agraria (Ing) opera attivamente nel campo della meccanizzazione e della messa a punto di prototipi per meccanizzare molte delle attività di campo, riducendo i costi e soprattutto i tempi delle operazioni nei campi".
Attività finalizzate allo sviluppo di applicazioni di alta tecnologia per certificazione, sicurezza e valorizzazione qualitativa di prodotti e/o processi agro-alimentari e all'analisi di aspetti legati al rischio o impatto ambientale. Il tutto viene svolto in collaborazione con progettisti delle ditte costruttrici per analizzare prestazioni e sicurezza d'uso di prototipi e macchine, individuandone pregi e difetti sul campo.
L'obiettivo, precisa Luigi Pari, ricercatore del Cra-Ing, è fornire supporto tecnico e scientifico alle imprese agricole e agroindustriali, aumentando il reddito dell'azienda e diminuendo l'impatto ambientale sul territorio. "L'ottimizzazione dei processi produttivi e l'aumento degli standard qualitativi dei prodotti agricoli - spiega Pari - sono condizioni essenziali per garantire la competitività del settore sui mercati internazionali, da qui la necessità di sviluppo di innovazioni di processo e di prodotto, ma soprattutto di trasferimento e applicazione delle innovazioni realizzate".
In tutti i Paesi sviluppati la ricerca in ingegneria agraria è considerata strategica per il settore, visto che l'investimento in macchine, attrezzature e strutture è pari ad oltre il 70% del totale aziendale. Una piccola azienda metalmeccanica, tiene a sottolineare ancora Pari, difficilmente può investire in ricerca, eppure sono proprio queste le imprese più disponibili all'innovazione, non essendo condizionate da una produzione "storica" e con una consolidata presenza sul mercato.
Da qui la loro prontezza a mettere in pratica brevetti e idee sviluppate dalla ricerca applicata, trasformandoli in un prodotto commercialmente valido. Il settore ingegneristico va al passo con i tempi, conclude il ricercatore, non è un caso che comprenda oltre al settore della meccanica e meccanizzazione agricola, anche quello di idraulica agraria, costruzioni, impiantistica zootecnica, industria agroalimentare, automazione e robotica nonché dell'informatica applicata al campo agricolo, tutti temi di rilevanza strategica  per lo sviluppo dell'agricoltura sostenibile, che rappresentano il futuro.

 
 
 
 

Sabina Licci

 
 
 

PianetaPSR numero 19 - marzo 2013