Il Consiglio Agricoltura del 18 e 19 marzo 2013 segna un'importante tappa nel percorso negoziale verso la futura programmazione dello Sviluppo rurale. I Ministri hanno raggiunto un accordo su un testo di compromesso che sarà posto sul tavolo del trilogo composto dalle tre istituzioni comunitarie: Commissione, Parlamento e Consiglio.
Si apre, quindi, una nuova fase che, secondo il programma della Presidenza Irlandese, si dovrebbe concludere a giugno.
Prima entrare nel dettaglio degli elementi più rilevanti, diamo uno sguardo alle tappe più recenti registrate nel corso del negoziato.
Vertice europeo del 7 e 8 febbraio sul Quadro finanziario pluriennale
L'accordo concluso nel corso del vertice europeo del 7 e 8 febbraio sul Quadro finanziario pluriennale (QFP) ha fissato a 84,9 miliardi di euro a prezzi 2011 la dotazione per lo sviluppo rurale per il 2014-2020. Di tale dotazione sono stati assegnati all'Italia 9,3 miliardi di risorse FEASR a prezzi 2011 che, attualizzati a prezzi correnti, corrispondono ad un budget di 10.4 miliardi.
Rispetto al periodo 2007 - 2013, la dotazione italiana per lo sviluppo rurale per il periodo 2014 - 2020) aumenta di 1.4 miliardi di euro di FEASR. Per l'Italia l'esito del negoziato finanziario sul fronte sviluppo rurale è stato particolarmente positivo poiché, nonostante la diminuzione della dotazione complessiva a livello comunitario, l'assegnazione per il nostro Paese passa dal 9,6% del 2007-2013 all'11,2% per la programmazione 2014-2020.
Nelle conclusioni del Consiglio Europeo la regola sul disimpegno automatico "N+2" è stata trasformata in "N+3", mentre la riserva di efficacia e di efficienza (nota come riserva di performance), che premierà i programmi che raggiungono i propri obiettivi, è stabilita al 7% dell'importo assegnato a ciascun programma.
Sull'ammissibilità dell'Iva, nelle conclusione si legge che l'Iva non è ammissibile per contributi provenienti dai fondi del QSC. Gli importi Iva sono tuttavia ammissibili se non sono recuperabili a norma della relativa legislazione nazionale. Il testo sembrerebbe aprire all'ammissibilità dell'iva per gli enti pubblici.
Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2013 sulle conclusioni del Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio 2013 relative al QFP e decisioni sull'avvio dei negoziati interistituzionali
Il 13 marzo il Parlamento ha approvato sia la risoluzione relativa al Quadro finanziario pluriennale che le decisioni sull'avvio dei negoziati interistituzionali e il conferimento del relativo mandato in merito alla riforma della PAC.
In buona sostanza, il Parlamento europeo ha criticato fortemente l'accordo sul QFP in quanto non riflette le priorità e le preoccupazioni espresse dal Parlamento e ritiene che l'accordo, che vincolerà l'Unione per i prossimi sette anni, non possa essere accettato senza che siano soddisfatte determinate condizioni fondamentali.
La risoluzione approvata, infatti, sottolinea la gravità del problema della carenza di fondi per effettuare i pagamenti e insiste a che la questione delle fatture non pagate dal 2012 sia regolata prima della conclusione dei negoziati sul Quadro finanziario pluriennale (Qfp).
Il Parlamento dunque, chiarisce la propria posizione, tuttavia sottolinea la propria disponibilità ad avviare negoziati in piena regola con il Consiglio su tutte le disposizioni del regolamento QFP e sull'accordo interistituzionale (AII), onde garantire che l'Unione disponga di un bilancio moderno, lungimirante, flessibile e trasparente, in grado di assicurare crescita e occupazione.
Nella stessa data (13 marzo 2013) il Parlamento europeo ha approvato la decisione sull'avvio dei negoziati interistituzionali in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
La decisione contiene le proposte di emendamento rispetto alla proposta di regolamento presentata dalla Commissione e conferisce il mandato a negoziare nell'ambito del trilogo.
Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura del 18 e 19 marzo.
Infine, il 18 e 19 marzo il Consiglio dei Ministri dell'agricoltura ha approvato il testo di compromesso che, pur non stravolgendo l'impianto proposto dalla Commissione, contiene delle novità sostanziali.
Nel dettaglio, gli emendamenti di maggiore rilevanza contenuti nel testo approvato dal Consiglio.
Programmi nazionali tematici (art. 7.2):
E' offerta la possibilità agli Stati membri con programmazione regionalizzata di attuare programmi nazionali tematici (es. misure di gestione del rischio) accanto ai programmi di sviluppo rurale regionali con carattere generalista. Le misure attuate a livello nazionale non potranno essere attivate a livello regionale.
Promozione dei prodotti agricoli di qualità (art. 17.2)
E' stata reintrodotta la misura per le azioni di promozione dei prodotti agricoli di qualità, eliminata dalla Commissione nella propria proposta.
Investimenti per conformarsi alla normativa unionale esistente (art. 18.4)
E'stato reintrodotta la possibilità per gli agricoltori di ricevere un sostegno per realizzare investimenti atti a conformarsi alla nuova normativa Ue, divenuta obbligatoria per le aziende agricole nei 24 mesi precedenti. Ai giovani agricoltori saranno concessi 24 mesi per adeguarsi alla normativa anche se non di recente introduzione. Tale possibilità era stata esclusa dalla proposta della Commissione, mentre nella programmazione 2007-2013 era concessa per un periodo di 36 mesi.
Misure agro climatiche ambientali (Art. 29)
Il greening è stato tolto dalla baseline delle misure agro climatiche ambientali.
Gestione del rischio (art. 37)
E' stata introdotta la possibilità che gli strumenti per la gestione del rischio (assicurazioni e fondi mutualistici) coprano anche i danni causati dagli animali selvatici, la percentuale di contributo pubblico per le assicurazioni è stata elevata al 75% (nella proposta originale 65%), avvicinandola a quella prevista dall'OCM vino (80%).
Ammissibilità degli investimenti (art. 46)
E' stato eliminato l'obbligo (già previsto dal testo della Commissione) di una specifica valutazione ambientale per tutti gli investimenti con probabile effetto ambientale negativo. Tenuto conto che la normativa Ue prevede già l'obbligo di specifiche valutazioni ambientali per determinate tipologie di investimento, ulteriori valutazioni avrebbero appesantito le procedure di approvazione dei progetti di investimento, senza un significativo vantaggio ambientale aggiuntivo.
Inoltre, è stata riconosciuta la possibilità di rendere ammissibili le spese per investimenti immateriali (anche sganciati dagli investimenti materiali) quali: copyrights, marchi commerciali e processi produttivi.
Investimenti irrigui (art. 46.3)
E' stato esteso il supporto del FEASR anche agli investimenti finalizzati all'incremento delle superfici irrigue laddove le condizioni dei bacini idrici, superficiali e sotterranei, non siano in buono stato dal punto di visto della quantità di acqua disponibile. Tali investimenti saranno ammissibili a condizione di poter dimostrare un aumento dell'efficienza degli impianti irrigui attraverso una riduzione del prelievo idrico dai bacini in sofferenza.
Aiuti di stato (art. 89)
E' stata modificata la norma relativa ai finanziamenti nazionali aggiuntivi introducendo una semplificazione in merito alle relative notifiche.
Condizionalità ex ante
Il numero di condizionalità ex ante sono state notevolmente ridotte rispetto alla proposta della Commissione mantenendo esclusivamente quelle strettamente collegate allo sviluppo rurale.
I triloghi avranno inizio l'11 aprile e se ne prevedono circa trenta fino a giugno. Il Ministro irlandese all'Agricoltura Simon Coveney desidera raggiungere un accordo durante la riunione del 24 e 25 giugno del Consiglio Agricoltura. La tabella di marcia è piuttosto serrata ma è necessario che venga rispettata il più possibile per garantire un tempestivo avvio dei programmi di sviluppo rurale.
Graziella Romito
Stefano Angeli
PianetaPSR numero 19 - marzo 2013