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RRN MAGAZINE/numero 6 aprile 2013

Agricoltura e montagna

Territori montani e agricoltura montana hanno oggi di fronte linee politiche di forte motivazione e la nuova programmazione può rappresentare un'occasione imperdibile.

Fino ad oggi, nonostante il riconoscimento dell'importanza, da parte di tutti gli Stati membri, di linee comuni di sviluppo per le aree montane, non esiste una politica comune per queste aree e si rileva una certa inadeguatezza, sia a livello nazione che europeo, delle politiche di sostegno alle attività agricole ed alle altre attività economiche in montagna.
Ma di quale montagna stiamo parlando? Esistono tante montagne e manca una definizione univoca di montagna. Sicuramente montagna è sinonimo di marginalità e di isolamento. Se restringiamo il campo alle aree di montagna e dunque alle "montagne" del nostro Paese, come ci ricorda uno studio del Censis, queste sono assimilabili, per caratteristiche socioeconomiche e di sviluppo, alle circoscrizioni territoriali italiane che vedono un'area forte al centro-nord (coincidente con la montagna dell'arco alpino), e una montagna del sud con problemi complessivi di sviluppo, di fatto due blocchi caratterizz ati da situazioni, problemi e potenzialità completamente diversi. Ma anche in questa ripartizione esistono aree a maggior sviluppo e aree assolutamente
depresse e spopolate, quasi senza via di uscita.
Questo numero, con i suoi articoli, vuole contribuire ad alimentare una riflessione, avviata da tempo, intorno alle potenzialità delle aree montane del paese ed ai possibili e ancora praticabili percorsi per la sua valorizzazione,
con un focus particolare sul ruolo che le attività agricole giocano e possono ancora giocare a tal fine. Da un lato considerazioni che riportano all'evidente riconoscimento della debolezza strutturale dei territori montani, ma allo stesso tempo, l'identificazione del ruolo estremamente significativo che la montagna può ritagliarsi nelle nuove strategie di sviluppo locale, come dimostrano i documenti strategici riferiti alle politiche di coesione territoriale che rimettono al centro le cosiddette "aree interne" (e la montagna è per definizione un'area interna) e che delineano i tratti distintivi della nuova fase di programmazione dei fondi strutturali che traghetterà l'economia territoriale europea fino al 2020.
In montagna l'agricoltura ha oggi ancora un ruolo rilevante, legato all'economia ma anche alle esternalità positive che produce a livello ambientale e sociale, mantenendo il presidio sul territorio. I contributi di questo numero, oltre a discutere le posizioni e proporre potenziali soluzioni di sviluppo, descrivono, come di consueto, azioni e progetti anche di piccola portata, capaci di generare valore economico e qualità della vita nelle aree rurali, dimostrando che, laddove ci sono politiche di sostegno e azioni che coinvolgono il sistema economico-territoriale di montagna, si producono risultati evidenti.
Il numero dedicato al rapporto tra agricoltura e montagna contribuisce dunque ad approfondire la discussione intorno agli elementi fondamentali che definiscono la sfida cui sono chiamati i territori montani, sottoposti ad un incessante declino demografico ed economico: reinterpretare e ripensare le proprie risorse - tra cui appunto l'agricoltura - alla luce delle nuove declinazioni della ruralità. La montagna ha oggi di fronte linee politiche di forte rimotivazione e non ha altre vie che tenersi stretto il suo territorio, la sua agricoltura, studiando, lavorando e cooperando meglio. Il futuro delle zone di montagna va cercato nel perseguimento di uno sviluppo di tipo sostenibile. Da questo punto di vista è interesse comune, dell'intera società, garantire adeguate possibilità di sviluppo alle aree di montagna per le evidenti conseguenze di natura ambientale e sociale.

 

Milena Verrascina