Dal mini negozio alimentare mobile refrigerato con solare fotovoltaico, all'eco essiccatore portatile di frutta e verdura. Sono i nuovi macchinari messi a punto dal centro di ricerca del Cra (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), ente che si occupa nell'ottica dell'innovazione, non solo del miglioramento della produzione agricola ma anche della commercializzazione e conservazione dei prodotti agricoli e alimentari.
I due prototipi miniaturizzati sono stati sviluppati dall'Unità di ricerca per i processi dell'industria agroalimentare di Milano, con la collaborazione di partner pubblici ed industriali all'interno di un progetto quadriennale finanziato nel 2009 dal ministero delle Politiche agricole: la sua missione è supportare le piccole e micro imprese italiane nelle loro attività.
Sono infatti macchine pensate per chi lavora piccoli volumi, dai prezzi contenuti, che sfruttano l'energia solare; già disponibili sul mercato in diverse dimensioni, consentono di minimizzare sprechi e scarti di lavorazione, il tutto nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e igiene essendo a marchio Ce.
"Sul territorio c'è una domanda altissima di impianti di questo genere - spiega Tiziana Cattaneo, direttore dell'Unita'di ricerca per i processi dell'industria agroalimentare di Milano - non c'è bisogno di grosse infrastrutture per riuscire ad avere buoni e concreti risultati, l'importante è focalizzarsi sugli obiettivi giusti".
Il negozio mobile refrigerato (lungo 2 metri e largo 1,5) dispone di vetrine frigorifero per ortofrutta, formaggi e tutti quei prodotti che hanno bisogno di essere conservati tra i 2° e i 4°C; conta un'autonomia energetica di 9 ore e si può ricaricare con la batteria della macchina accumulo-energia con il sistema fotovoltaico, senza consumare alcun tipo di carburante. Secondo Cattaneo è molto adatto ai mercati contadini e alle zone collinari.
Il nuovo essiccatore solare del Cra, disponibile sia in formato orizzontale che verticale, ha il vantaggio, rispetto all'essiccamento naturale al sole, di mantenere il prodotto in condizioni protette, riparandolo sia dalle intemperie che dalle infezioni microbiche; il tutto per una dimensione ridotta: il prototipo è lungo 1,5 metri per 1 di larghezza e ha una capienza di circa 50 kg con tanto di ventilazione d'aria.
Una macchina che non è stato facile realizzare, come spiega Cattaneo. "Sono state fatte tantissime prove per avere prodotti target come il pomodoro molto difficile da essiccare in modo uniforme, ma anche frutta fresca, ortaggi, zucca, erbe aromatiche, agrumi e così via".
Un sistema che permette di mantenere il colore e la croccantezza del prodotto e di rivalutare materie prime che non hanno mercato come 'fresco', come per esempio alcune varietà di arance (moro e sanguinella) o quella amara che non sempre incontrano il gusto del consumatore. Quanto ai costi dei macchinari, spiegano dal Cra, variano a seconda delle dimensioni: per il negozio mobile si va dai 7mila ai 15-20 mila euro, per l'essiccatore, invece, dai 3 mila a non più di 10mila euro.
Sabina Licci
PianetaPSR numero 22 - giugno 2013