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Lazio
 
DELIBERA

Asse III: una grande scommessa chiamata Pit

Scatto di reni dell'Autorità di Gestione intervenuta in maniera decisa sulla "semplificazione" delle procedure per far decollare i 21 Progetti Integrati Territoriali - Previsto anche l'overbooking

La Progettazione Integrata Territoriale è uno strumento che si basa sulla capacità e volontà di aggregare più idee e/o soggetti affinché si giunga alla realizzazione di un fine comune, fondato su una strategia condivisa a livello locale. Rappresenta un insieme coordinato ed organico di operazioni riferite a più misure del PSR tese allo sviluppo locale, che partenariati locali pianificano coerentemente con obiettivi strategici e specifici, coinvolgendo i soggetti (definiti anche attori chiave) che operano per lo sviluppo locale (soggetti economici e sociali, in forma singola o associata, e di governo locale). Coloro che intendono accedere alle risorse PSR attraverso l'adesione ad una PIT (un organismo o un'impresa pubblico/a o privato/a), presentano una domanda individuale che viene inserita in un progetto collettivo (la PIT) inoltrato da un soggetto proponente (Comune, Comunità Montana, Unione di Comuni, Ente Parco, Ente Riserva Naturale ecc.).
A livello regionale, la Progettazione Integrata Territoriale agisce nelle aree omogenee classificate come: aree rurali intermedie (aree C del PSN), aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (aree D del PSN) e, con alcune limitazione, anche nelle aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata (aree B del PSN). Infine, trattandosi di progettazione a livello locale, la PIT non può sovrapporsi alle aree territoriali in cui agiscono i Piani di Sviluppo Locale (PSL) attraverso l'approccio Leader.
A tre anni di distanza dalla chiusura dei termine per la raccolta delle domande di aiuto per la realizzazione dei Progetti Integrati Territoriali (PIT), la Regione Lazio, con Deliberazione di Giunta n. 128 del 5 giugno scorso ha ufficialmente dato l'avvio alla loro realizzazione attraverso il finanziamento delle Misure dell'Asse III.
Per la programmazione 2007-2013, infatti, ad eccezione della misura 323, attivata per alcuni interventi attraverso bando singolo e della misura 311 attivata sia con bando singolo sia nell'ambito della Progettazione Integrata Aziendale (PIA) all'interno del cosiddetto Pacchetto Giovani, l'Autorità di Gestione (AdG) del PSR Lazio ha deciso di dare attuazione a tutte le misure dell'Asse III  utilizzando esclusivamente lo strumento della Programmazione Integrata Territoriale.
L'Autorità di Gestione è intervenuta adottando una "direttiva interpretativa" sul requisito della "immediata cantierabilità" relativamente all'attuazione delle misure ad investimento.
In sostanza l'AdG è intervenuta facendo chiarezza in merito ai soggetti per i quali la immediata cantierabilità dei progetti è requisito obbligatorio ai fini dell'ammissibilità delle domande, e distinguendo i casi in cui la immediata cantierabilità delle iniziative progettuali costituisce invece soltanto un criterio di priorità per l'accesso al finanziamento delle domande ammesse.
Alla luce della suddetta "direttiva interpretativa" e sulla base di un monitoraggio effettuato in merito all'esito delle attività di istruttoria per la definizione della ammissibilità delle singole domande di aiuto, l'AdG ha potuto definire il finanziamento di tutte le domande PIT presentate con esito positivo di istruttoria. La suddetta DGR 128 dispone inoltre che, nel caso in cui una PIT venga dichiarata inammissibile per mancanza dei requisiti previsti, le domande di aiuto in essa ricomprese e, già proposte per l'ammissibilità a seguito delle attività istruttorie condotte, potranno essere riproposte come domande individuali con il medesimo contenuto ed a condizione che siano rispettati i requisiti previsti .

  • In questo modo non sarà più necessario procedere alla definizione di una graduatoria unica regionale finalizzata alla individuazione dei PIT finanziabili così come invece era stato deciso nel 2011, quando le 21 PIT erano state suddivise in due gruppi:
  • gruppo 1 (per un totale di 10 PIT), cui facevano parte quelle PIT le cui domande di aiuto individuali sarebbero state avviate alla fase di valutazione di ammissibilitàgruppo 2 (11 PIT), cui facevano parte quelle PIT le cui domande di aiuto individuali non venivano avviate alla fase di valutazione di ammissibilità e che avrebbero potuto essere valutate progressivamente qualora talune PIT del gruppo 1) non avessero superato la valutazione finale di ammissibilità al finanziamento o qualora si fossero verificati situazioni di residui nelle disponibilità finanziarie.

Per fare questo, la DGR 128, dispone infatti il via libera alla predisposizione degli atti di autorizzazione al finanziamento delle PIT (a conclusione dei singoli procedimenti di valutazione che abbiano esito positivo), mettendo in campo l'intera dotazione finanziaria prevista dal bando PIT, circa 41 milioni di euro.
Inoltre, nel caso in cui le risorse non fossero sufficienti a soddisfare le domande di aiuto, l'AdG ha disposto che la dotazione finanziaria possa essere incrementata attraverso risorse del bilancio regionale (annuale 2013 e pluriennale 2013/2015) attraverso il c.d. meccanismo di overbooking. In particolare, le risorse eventualmente da rendere disponibili, ammontano a circa 12 milioni di euro provenienti: 3,8 dall'esercizio finanziario 2013 e 8,00 circa dall'esercizio 2014 e 2015 (circa 4,00 Meuro rispettivamente).

Antonio Papaleo papaleo@inea.it

 
 
 
[1] Misure dell'Asse III del PSR intese a diversificare l'economia rurale (Misure 311-312 e 313) e misure intese a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali (Misure 321-322-323-331 e 341).
[2]Ad esclusione della misura 341 in quanto inscindibilmente legata alla realizzazione della PIT. 


 



 
 
 

PianetaPSR numero 22 - giugno 2013