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Liguria
 
ANALISI DELLA SPESA

Un'impresa su due ha avuto accesso ai fondi Psr

Il 52% delle aziende iscritte alla Camera di Commercio ha aderito ad almeno una misura - Bilancio positivo per investimenti strutturali e ricambio generazionale, largo anche alla multifunzionalità 

Con il rapido avvicinarsi della conclusione della programmazione 2007 - 2013, anche la Regione Liguria si fa promotrice di occasioni di incontro che permettano ai vari stakeholder di discutere sui risultati di attuazione e di mettere a fattor comune il patrimonio di idee, fabbisogni e criticità rilevate nel corso degli anni in modo che possa contribuire all'elaborazione del programma 2014 -2020.
In quest'ambito il Convegno "Lo sviluppo rurale tra mare e montagna" tenutosi il 13 giugno a Finalborgo (SV) costituisce una tappa fondamentale sulla strada verso il nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Per la prima volta, infatti, sono stati presentati al vasto pubblico e agli addetti ai lavori i principali risultati dell'attuazione e, mediante il coinvolgimento diretto dei portatori di interesse e di quanti a vario titolo sono interessati dallo sviluppo rurale, si sono gettate le basi per la futura programmazione.
Nelle righe che seguono si presenta, accompagnata da un breve commento, l'analisi del realizzato così come esposta nel corso del convegno, rimandando, al numero successivo i risultati della discussione avviata con gli attori dello sviluppo rurale. L'analisi del realizzato
L'analisi dello stato di avanzamento fisico e finanziario al 31/05/2013 presentata nel corso del convegno permette di avere una solida base di partenza per l'elaborazione del PSR 2014 - 2020 perché consente alcune valutazioni che possono essere utilmente considerate in fase di stesura del nuovo documento di programmazione. Qui di seguito si riportano i risultati più significativi.
Al 31 maggio 2013 a fronte dei circa 290 milioni di euro programmati, comprensivi degli stanziamenti Health Check e Recovery Package, ne risultano impegnati 245 milioni, mentre il liquidato ammonta a circa 163 milioni; di questi, il 75% riguarda le misure strutturali.
Bisogna rilevare un'ampia adesione alle misure del Programma di Sviluppo Rurale. In tabella 1 (vedi allegato) sono riportati i beneficiari dei finanziamenti suddivisi per tipologia. Vale la pena sottolineare che le imprese che hanno aderito ad almeno una misura del PSR costituiscono il 52% delle aziende agricole iscritte alle Camere di Commercio.
Si tratta di un risultato notevole, che testimonia non solo la volontà di investire nel settore primario ligure da parte delle aziende, ma anche come il PSR sia uno strumento fondamentale per garantire il presidio del territorio regionale. Sintomatico, a tale proposito, è il numero di beneficiari della misura 2.1.1, relativa all'indennità compensativa a favore degli agricoltori delle zone montane, che al 31/05/2013 ammontava a 2.980 aziende.
L'analisi della figura 2 (vedi allegato) permette di osservare come tra i beneficiari si abbia una quota notevole (42%) di donne. Il dato è molto interessante perché è superiore alla percentuale di imprese femminili rilevata con il censimento 2010 (37%): a testimoniare non solo una maggiore predisposizione ad investire nell'azienda e, più in generale, nell'attività agricole da parte delle imprenditrici.
Altre informazioni importanti si ottengono dall'osservazione dei risultati fisici e finanziari delle misure di maggiore attrattività (tabella 2, vedi allegato). La Misura 1.1.2 ha contato 467 adesioni. Un'analisi condotta nel 2012 dal Valutatore indipendente su un campione rappresentativo di beneficiari del premio di primo insediamento, ha mostrato che tra essi , ben il 27% veniva da uno stato di disoccupazione. Il dato permette di riflettere sul ruolo che può avere l'agricoltura nel mercato del lavoro ligure, colpito pesantemente dalla crisi economica.
Come si può notare, la maggior parte del valore realizzato relativo agli investimenti strutturali (64%) è ascrivibile ad interventi a valere sulla misura 1.2.1. In tabella 3 (vedi allegato) è riportato un dettaglio degli interventi per i quali è stato richiesto il sostegno. La categoria "macchine ed attrezzature" è quella che ha mosso più capitale (il 35% del realizzato) seguita dagli investimenti agronomici (31%). La distribuzione degli interventi permette di osservare come la maggior parte della spesa sia destinata al rinnovamento del parco macchine, che da solo costituisce il 15% del realizzato, mentre gli interventi volti ad un miglioramento della sostenibilità, se si esclude il successo avuto dagli impianti a biomasse, sono stati in qualche modo trascurati.
La misura 2.1.6, dedicata agli investimenti non produttivi in agricoltura, ha raccolto il 17% dei beneficiari, soprattutto grazie alle azioni sui muretti a secco. Il grande interesse suscitato dalla misura è ben rappresentato dalla superficie totale di muretti ripristinati al maggio 2013: 39.000 mq. La seconda misura in termini di realizzato è la 3.1.1 - diversificazione delle attività aziendali. Il dato testimonia la grande importanza attribuita dalle aziende agricole liguri alla multifunzionalità, che in Liguria si declina essenzialmente in termini di servizi agrituristici.
Una menzione a parte meritano le misure forestali, che hanno coinvolto 83 beneficiari ed una superficie boscata di circa 650 ettari. Prima delle modifiche introdotte nel 2012, le misure erano quasi del tutto neglette, con l'eccezione di qualche richiesta avanzata dagli enti pubblici. Poi, con l'introduzione dei costi standard e l'eliminazione del regime "de minimis" si è avuto un rapido aumento delle domande di aiuto.
L'analisi dello stato di attuazione mette in luce un alto tasso di adesione alle misure dell'asse I (1.1.2, 1.21., 1.2.3 e 1.2.5) a testimoniare, assieme al successo della misura 3.1.1, una forte esigenza di innovazione e diversificazione da parte delle aziende agricole liguri. Allo stesso tempo, si avverte una diffusa necessità di manutenzione del territorio agrario e forestale, esemplificata dalle performance assai positive delle misure forestali e della 2.1.6.
Allo stesso tempo, però, la polarizzazione del realizzato attorno ad alcune misure fa sospettare che altre non abbiano risposto adeguatamente ad una vera esigenza del territorio: la 2.1.5 o la 3.1.2 non hanno dato i risultati sperati, mentre alcune misure "minori" dell'asse I, che svolgono un ruolo di supporto ai processi innovativi (ad.es. 1.1.1, 1.1.4 e 1.1.5), sono destinate a rimanere sottoutilizzate, a causa dello scarso interesse suscitato nei potenziali beneficiari.

 
 
 
 

Alberto Sturla
sturla@inea.it

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 22 - giugno 2013