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Aaa....cercasi partner per export olio e vini "bio"

In  Val di Chiana tre giovani si mettono in società per unire le loro forze e fare rete -  Chiara (ex bancaria) ci racconta la loro storia e i nuovi progetti per sbarcare sui mercati esteri.
'L'azienda agricola Tunia, Civitella in Val di Chiana, Arezzo, Toscana'

Io (Chiara), Francesca e Andrea, nel 2008 abbiamo unito le nostre forze creando una società semplice e abbiamo dato vista a Tunia: Tunia è un'azienda vitivinicola che si estende, per 25 ettari, nel cuore della Val di Chiana , tra boschi e colline coperte di vigneti e oliveti in cui si produceva vino sin dalla notte dei tempi.
Nei nostri terreni dominano i vecchi vigneti di Sangiovese e di Trebbiano, messi a dimora nel 1970, ma si trovano anche impianti più recenti di Cabernet Sauvignon e Sangiovese impiantati nel 2005. Le mani esperte di un "maestro innestino" hanno recentemente sovrainnestato una piccola parte dei vecchi impianti di Trebbiano con Vermentino.
Completano il quadro 600 piante di olivo delle varietà Leccino e Moraiolo. Abbiamo scelto per la nostra azienda un nome che potesse essere un omaggio alla provincia di Arezzo, terra della Chimera e della Minerva, ma anche la terra che ci ha accolto; Tunia è infatti la più importante divinità del pantheon etrusco che pare presidiasse, guarda caso (!), alla maturazione dei frutti.

 

Fin dall'inizio abbiamo deciso di gestire questo patrimonio con metodi di produzione biologici, ed in cantina vinifichiamo in modo naturale: senza l'aggiunta di alcuna sostanza, a parte una piccola quantità di solfiti al momento dell'imbottigliamento. Quello che ci preme è che i nostri prodotti siano frutto di un territorio e di una tradizione vitivinicola, per questo teniamo così tanto ai nostri vecchi vigneti, poco legati al gusto internazionale ma ricchi di "varietà" diverse di uno stesso vitigno; che il lavoro in cantina sia fatto cercando di utilizzare al meglio la tecnologia in modo da valorizzare il più possibile le nostre uve; ma soprattutto che, in nome di una presunta naturalità, non vengano prodotti vini che hanno delle note sgradevoli, troppo spesso, infatti, la "naturalità" è stata una giustificazione per vini difettosi.

'Francesca Di Benedetto'

Quest'anno abbiamo terminato il periodo di transizione di 3 anni per ottenere la certificazione bio della parte agronomica, e, a partire dalla vendemmia 2013, i nostri vini saranno "vini prodotti da uve da agricoltura biologica". Nel 2012 è stato presentato - a livello di Comunità europea -  il disciplinare per poter certificare come biologica anche l'attività di cantina: per noi sarà molto facile ottenere questa certificazione; vinificando da sempre in modo naturale e non facendo quindi uso di alcuna sostanza aggiunta (es. lieviti, tannini, acidificanti ...) il nostro vino sarà automaticamente bio anche in cantina. Da subito abbiamo cercato anche di dare a Tunia una struttura organizzata, consapevoli che ormai - anche in agricoltura - non si possa più prescindere dall'essere, prima di tutto, imprenditori.

 

Ognuno ha il suo compito ed il suo ruolo: Francesca è il cuore pulsante di Tunia: biologa ed enologa, segue la parte produttiva. Riporto quello che ripete sempre: "Questo vuol dire avere a che fare quotidianamente con operai, tutti uomini e che hanno un concetto del ruolo della donna lievemente diverso dal mio... Vuol dire anche, però, vivere e lavorare in un posto meraviglioso, con la soddisfazione di veder migliorare le cose sotto i miei occhi. Vuol dire anche tanta ansia al momento del taglio definitivo di un vino, ma al tempo stesso quella giusta dose di orgoglio quando ciò che ho prodotto mi piace e piace anche agli altri."

Io sono laureata in Economia e mi occupo principalmente della parte amministrativa e gestionale di Tunia. Prima di buttarmi anima e corpo in questa avventura lavoravo a Milano nel mondo bancario. Per molti ho incarnato un sogno: mollo tutto e vado a vivere in campagna. In realtà il mio lavoro non è cambiato molto: ore e ore davanti al computer, conti che non tornano e il telefono che squilla continuamente; ma non c'è niente di più gratificante che impegnarsi per far diventare un prodotto proprio il tuo prodotto.

'Chiara Innocenti'
 

Andrea era già imprenditore (anche se nel settore dell'informatica), e grazie a lui i sogni hanno avuto gambe: si occupa infatti dell'aspetto finanziario. Come la vede lui? "Ho imparato questo: qualsiasi cosa vi propongano come investimento avrà una redditività superiore a quella del vino! Ma una sfida lanciata da due ragazze che si mettono totalmente in gioco non poteva non essere raccolta. Soprattutto se hanno una determinazione pari solo alla loro inesperienza! Insomma, il mio ruolo è quello di trovare i fondi che loro poi spendono e spandono. Ripagato dal piacere di una sfida difficilissima giocata tutta sulla qualità". Come potete notare non ho fatto cenno all'aspetto commerciale. In effetti è stato questo lo scoglio più grande.

 
'Andrea Di Benedetto'

Tutti e tre siamo impegnati, spesso a tempo pieno, a vendere i nostri prodotti: giornate intere in giro per l'Italia ad incontrare ristoratori, titolari di enoteche e a presenziare a fiere di settore, correggendo il tiro in corsa per arrivare ad un metodo che sembra funzionare e che ci consente di dare un volto ad un'azienda che parte senza il "blasone".
Abbiamo scelto - in questa prima fase - di non dare in mano Tunia a grandi distribuzioni per non correre il rischio che venga snaturata, e ci impegniamo in prima persona; abbiamo anche deciso di sfruttare i sistemi promozionali più moderni: siamo presenti sui social network e,

 

sul nostro sito www.tunia.it , abbiamo una sessione dedicata all'e-commerce. Adesso però è arrivato il momento di cambiare passo,le produzioni stanno aumentando e quindi abbiamo bisogno di muovere quantità più consistenti: è arrivato il momento di guardare all'export. Purtroppo per aziende giovani e relativamente piccole come noi non è facile - soprattutto dal punto di vista dell'impegno economico - rapportarsi con l'estero.
Noi abbiamo pensato di ricorrere ad un vecchio motto: l'unione fa la forza!
Stiamo cercando, con altre aziende che hanno caratteristiche simili a Tunia, di individuare una persona a cui possa essere dare mandato di export manager: l'idea è quella di condividere un riferimento commerciale che possa proporre il nostro portafoglio prodotti in una serie di paesi.
L'obiettivo è quello di arrivare in luoghi che sono lontani per una singola azienda ma che, ripartendo i costi, diventano più vicini se si fa rete.

 
 

Chiara Innocenti

 

PianetaPSR numero 23 - luglio-agosto 2013