Dal fagiolo 'Occhio di luna' ad alta digeribilità, al pomodoro dal sapore antico, alla patata blu anti rughe. Siamo a Monsampolo del Tronto in provincia di Ascoli Piceno nell'Unità di Ricerca per l'Orticoltura del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra-Ora) dove vengono recuperate antiche specie vegetali con specifici programmi portati avanti da oltre 15 anni.
Con obiettivi ben precisi, come spiega Valentino Ferrari direttore dell'Unità marchigiana, ossia rimettere nel circuito economico nazionale produzioni tipiche di qualità legate al territorio, mantenendo presidi rurali in zone altrimenti destinate all'abbandono e adeguarle alle esigenze del mercato e del consumatore di oggi.
Grazie a questo lavoro capillare, infatti, è stato possibile restituire al territorio di origine varietà identificative delle zone di produzione e al tempo stesso fornire agli agricoltori prodotti in grado di garantire una buona redditività. Basti pensare che il pomodoro e il fagiolo messi a punto a Monsampolo sono venduti negli scaffali di diversi supermercati del Centro Italia..
"L'interazione dei genotipi con il suo articolato ambiente e microclimi - spiega il direttore Ferrari - ha portato nel tempo alla selezione di particolari biodiversità che fino agli anni '70 costituivano elementi di sostegno delle popolazioni rurali. Poi la trasformazione del Paese da agricolo ad industriale e la diffusione di moderne varietà ortive, più produttive resistenti ai patogeni e adatte alle esigenze dell'agroindustria, hanno relegato nel dimenticatoio molte varietà dall'alto pregio qualitativo".
Fagiolo "Occhio di Luna" è una varietà caratterizzata per la taglia nana della pianta di 60-70 cm e per la produzione di granella secca di colore giallino. Si semina ad aprile e si raccoglie ad agosto e la sua particolarità unica rispetto a tipologie simili, è l'alone azzurro attorno all'ilo del seme, che presenta una buccia sottilissima e un basso contenuto di fattori antinutrizionali, come lo Stachiosio, Raffinosio e Lectine che ne esaltano la digeribilità.
Una varietà richiesta da molti agricoltori delle zone collinari di Marche ed Abruzzo che hanno avviato produzioni di alta qualità identificative del territorio, contrastando così la concorrenza del mercato globale.
Pomodoro "Saab-Cra" dall'antico sapore, iscritto recentemente al Registro nazionale (Rnv), può essere consumato fresco ma anche utilizzato nella trasformazione per le passate. Si distingue per lo sviluppo della pianta, per la rusticità e per la morfologia campanuliforme dei frutti. Ma quello che fa la differenza rispetto alle altre varietà, è il gusto che i ricercatori definiscono 'antico', dovuto ad un elevato contenuto zuccherino e a un basso livello di acidità. Come spiega Ferrari questo pomodoro è stato reintrodotto con successo in Abruzzo e dal 2012 viene conferito da agricoltori singoli ed associati del medio versante adriatico anche alla grande distribuzione, che provvede a rifornire punti di vendita di Marche, Abruzzo, Umbria e Molise.
Patata Blu, vero toccasana per l'invecchiamento cutaneo, viene chiamata anche patata "salva salute"; cresce bene ai margini del Piave dove, secondo i ricercatori, sembra avere trovato il suo habitat naturale. E' una varietà antichissima proveniente dalle Ande peruviane, famosa per la ricchezza di antiossidanti, sostanze che, neutralizzando i radicali liberi, sono in grado di rallentare i processi di invecchiamento della pelle. Si distingue dalle altre patate per la colorazione sia del tubero blu-nero, sia della polpa intensamente violacea, dovuta ad una elevatissima concentrazione di polifenoli tra i quali spicca l'antocianina, molto importante per il loro valore nutraceutico. Proprietà benefiche eccezionali colte dal Cra-Ora che sta migliorando il prodotto rendendolo adatto alle esigenze del mercato di oggi. Trattandosi di una specie semi-selvatica, rispetto alla patata domestica, presenta uno sviluppo della pianta più contenuto con foglie e tuberi più piccoli di 30-50 grammi. Obiettivo della ricerca precisano dall'Unità, è aumentare le dimensioni della patata perché l'attuale pezzatura determina un dispendio economico nelle fasi di raccolta e reali difficoltà di utilizzo sia a livello industriale che domestico.
Il miglioramento genetico, spiega Ferrari, si sta sviluppando attraverso incroci interspecifici o intervarietali seguiti da selezione clonale, in grado di mantenere anche dopo la cottura la pigmentazione e quindi tutte le proprietà salutistiche. "Ad oggi siamo riusciti a produrre tuberi di 90-100 grammi di peso - afferma il direttore - ma l'obiettivo è arrivare ad avere una varietà che, per pezzatura e rese unitarie, possa soppiantare quelle in uso ed offrire così al consumatore un prodotto gradevole nel gusto, facile nella preparazione e nel contempo prezioso per la sua salute".
Sabina Licci
PianetaPSR numero 23 - luglio/agosto 2013