La politica di sviluppo rurale in Sardegna attraversa un momento decisivo. Da un lato ci si approssima ormai alla fine del percorso di programmazione relativo al periodo 2007-2013 e si hanno i dati quantitativi e qualitativi per poter riflettete sull'andamento della programmazione in corso in termini di efficienza ed efficacia. Dall'altro, il percorso di definizione della prossima Politica Agricola Comune (PAC) ha subito una accelerazione con il raggiungimento dell'accordo tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento Europeo dello scorso 26 giugno spingendo le regioni ad ulteriori passi avanti nella definizione delle strategie per il settennio 2014-2020.
Di seguito verranno forniti alcuni elementi di natura prevalentemente quantitativa in merito all'avanzamento finanziario del PSR Sardegna con dati ufficiali aggiornati al 31 marzo 2013 al fine di evidenziare la capacità di spesa e l'eventuale rischio disimpegno. Successivamente, le stesse considerazioni in termini di performance finanziaria verranno portate avanti raggruppando l'eterogenea lista delle Misure dello Sviluppo rurale per interventi omogenei, secondo una classificazione delle diverse Misure per "politiche" piuttosto che per Asse come tradizionalmente fatto.
La capacità di spesa del PSR, intesa come rapporto tra la spesa programmata e quella effettivamente realizzata, rappresenta il più immediato indicatore di efficienza per valutare l'implementazione del Programma.
Come si può osservare nel grafico, al 31/3/2013 la spesa pubblica cumulata procede lentamente, raggiungendo il 58,7% del totale della spesa pubblica programmata, in linea con lo stesso rapporto calcolato a livello nazionale (59,7%) ma lontano dalla performance registrata dalle provincie autonome di Trento e Bolzano (80% e 86%) e dalle regioni competitività come Lombardia e Valle d'Aosta 72,6% e 74,8% rispettivamente.
Avanzamento Finanziario PSR Sardegna 2007-2013
La ridotta capacità di spesa non solo indebolisce inevitabilmente l'azione strategica del Programma, ma mette anche a rischio disimpegno una quota rilevante di risorse comunitarie che, se non spese entro i due anni successivi al loro impegno, dovranno essere restituite a Bruxelles secondo la cosi detta regola dell'N+2.
La Sardegna, come tutte le regioni convergenza e gran parte delle regioni competitività, deve liquidare nei prossimi mesi una consistente quota FEARS al fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse. Al 31 marzo 2013 la quota FEASR a rischio disimpegno, da spendere entro il 31/12/2013 ammontava a oltre 74 milioni di euro delle annualità 2010-2011 (vedi Report RRN al 31/3/2013[1]).
Trascurando il tradizionale raggruppamento delle Misure per Asse, l'approfondimento della capacità di spesa per "politiche" permette di delineare meglio le caratteristiche e le scelte della politica di Sviluppo rurale compiute dalla Regione Sardegna.
La spesa per le sette politiche del PSR Sardegna 2007-2013
Osservando la distribuzione delle risorse programmate per le diverse politiche, appare evidente come la Regione Sardegna abbia puntato soprattutto sulla politica agro-ambientale che da sola assorbe oltre il 56% delle risorse programmate. Segue a distanza l'aggregato della politica delle strutture con il 17%. All'interno di ciascun blocco la gran parte delle risorse è, a sua volta, concentrata in poche Misure come la 121-ammodernamento per le politiche strutturali e la 215-pagamento per il benessere degli animali nell'ambito delle politiche agroambientali.
Significativa è anche la dotazione programmata a favore della diversificazione, qualità della vita e approccio Leader pari al 14,3%.La quarta politica in termini di spesa programmata è la politica forestale (5,7%). Infine, le tre politiche del ricambio generazionale, della formazione e assistenza tecnica e della qualità alimentare alle quali è destinata una quota della spesa totale programmata pari rispettivamente al 4%, 1,8%, 0,61%. La spesa effettivamente realizzata per singola politica varia notevolmente facendo registrare un ottimo avanzamento per le politiche agro ambientali, quelle per il ricambio generazionale ma anche grosse criticità per tutte le altre politiche. Particolarmente preoccupante la performance di spesa registrata dalla politica delle strutture e da quella della diversificazione. La prima sconta non solo difficoltà amministrative e procedurali, che hanno ritardato l'istruttoria delle pratiche, ma anche il difficile momento di crisi economica attraversato dall'isola che penalizza le Misure a compartecipazione privata come quelle strutturali. Gli interventi sulla diversificazione dell'attività agricola e Leader scontano un ritardo notevole nella loro attuazione registrando un avanzamento di spesa pari a solo il 7% della spesa programmata. Gli interventi che rientrano all'interno di questa categoria hanno scontato più di altri una serie di gravi difficoltà amministrative e burocratiche legate al loro complesso approccio territoriale e di bottom up.
Francesco Piras
piras@inea.it
PianetaPSR numero 23 - luglio/agosto 2013