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Il Parco della Sila diventa riserva della biosfera

Aree rurali di eccellenza: il riconoscimento è stato assegnato nell'ambito del programma Mab che promuove i "laboratori" di sviluppo sostenibile basato sul rapporto tra uomo e ambiente  

Il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MAB, la cui 26a sessione, si è svolta a Jönköping in Svezia, dal 10 al 13 giugno 2014, ha approvato l'iscrizione della Sila come 10a Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell'UNESCO.
Questo importante riconoscimento è il prodotto finale di un lungo lavoro di coordinamento avviato dal Parco Nazionale della Sila con il coinvolgimento degli   enti territoriali e con tutti gli stakeholders della comunità silana (università, istituzioni scientifiche, ONG, associazioni di categoria, rappresentanti del mondo produttivo, ecc).  Il processo di candidatura è stato guidato dal Comitato Nazionale Tecnico del Programma MaB grazie anche al supporto della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Il Programma MaB-Man and the Biosphere è stato avviato dall'UNESCO negli anni '70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building.
Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell'UNESCO, delle Riserve della Biosfera, che sono aree terrestri o marine che gli Stati membri si impegnano a gestire nell'ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Attualmente ci sono 631 Riserve della Biosfera suddivise in 119 paesi, tra cui 14 siti transfrontalieri, compresa la Riserva della Biosfera italo-francese del Mont-Viso/Area della biosfera del Monviso la cui designazione è stata approvata nel corso del Consiglio Internazionale del Programma MaB dello scorso giugno. 
Le aree MaB sono considerate a livello mondiale come aree rurali di eccellenza nelle quali vengono sperimentate e attuate le migliori pratiche di sviluppo sostenibile.
Ogni Riserva della Biosfera ha lo scopo di soddisfare tre funzioni interconnesse relative alla conservazione, allo sviluppo sostenibile e agli aspetti educativi.
Sulla base di queste tre funzioni principali, le Riserve della Biosfera, a livello territoriale, sono organizzate in zone centrali(core areas), in zone cuscinetto (buffer zones) e in zone di transizione (transition areas).
Le sono   destinate alla ricerca scientifica e l'obiettivo principale è la conservazione degli ecosistemi; Le zone cuscinetto (buffer zones)  rafforzano l'azione protettiva delle core areas e permettono di sperimentare  metodi di gestione delle risorse, rispettosi dei processi naturali, in termini di silvicoltura, agricoltura ed ecoturismo; Le zone di transizione (transition areas)  svolgono attività economiche per il miglioramento del benessere delle comunità locali e nelle quali sono presenti insediamenti abitativi, industriali ed attività agricole rispettose dell'ambiente.
La nuova Riserva della Biosfera della Sila include il Parco Nazionale come core area  e buffer zone del sito UNESCO (290.000 ha) e si estende al di fuori del Parco nell'area di transizione non sottoposta a vincoli e volta, invece, a dimostrare il rapporto equilibrato tra attività umane e natura, per un totale complessivo di circa 400.000 ha.

 

L'appartenenza alla rete dei siti UNESCO, così come la connotazione di Parco nazionale, rappresentano un valore aggiunto per i territori e per le comunità locali della Sila che possono beneficiare di un maggiore prestigio e di maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale, di una spiccata vocazione  all'attuazione di modelli di sviluppo socio-economico e dello scambio di esperienze con la rete mondiale delle riserve MaB UNESCO. 
Di particolare importanza appaiono le opportunità di sviluppo del territorio collegate alla multifunzionalità delle aziende agricole, alla crescita del turismo rurale e all'attuazione di iniziative che mettono in relazione le produzioni agricole di qualità con altri elementi dell'offerta territoriale connessi al patrimonio storico-architettonico e naturalistico locale, al paesaggio, nonché al turismo enogastronomico e alla filiera corta.
Le aree su cui dovrà essere attuato il piano di gestione della Riserva MaB della Sila hanno già dimostrato, nel recente passato, di rispondere positivamente a opportune sollecitazioni attraverso l'attuazione delle misure del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 e attraverso la realizzazione di una serie di progetti nell'ambito dei piani integrati di sviluppo locale del POR Calabria 2007-2013.
In conclusione possiamo affermare che le Riserve della Biosfera MaB rappresentato dei laboratori di sviluppo sostenibile, essendo contemporaneamente garanzia di tutela degli ecosistemi e motore di sviluppo socio-economico per le popolazioni locali.
La presenza di una Riserva della Biosfera MaB rappresenta per le istituzioni e le sue comunità un incoraggiamento alla programmazione partecipata per favorire lo sviluppo del territorio, il miglioramento della governance e la creazione di reti integrando competenze e funzioni tra tutti gli stakeholders pubblici e privati coinvolti.
L'inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MaB UNESCO può favorire l'accesso ai finanziamenti nazionali, comunitari e internazionali.
A questo riguardo, appare molto importante analizzare compiutamente le potenzialità e le opportunità che il programma MaB può offrire rispetto alle priorità nazionali della programmazione comunitaria 2014-2020.
Di grande rilievo appare il ruolo della PAC 2014- 2020 che comprende apposite misure di finanziamento attraverso i programmi di sviluppo rurale per il sostegno ad attività agricole e forestali in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica come ad esempio le aree della Rete Natura 2000. La politica di sviluppo rurale, inoltre, incoraggia l'attuazione di approcci integrati e di tipo cooperativo soprattutto in aree interessate da progetti di sviluppo di area vasta, come appunto il caso delle Riserve della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile.

 
 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 34 - luglio/agosto 2014