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Smart villages

Il percorso dei villaggi intelligenti avanza e accelera

L'iniziativa Smart Villages lanciata un anno fa dalla Commissione europea entra nel vivo.

Lanciata un anno fa dalla Commissione europea, l'iniziativa Smart Villages (villaggi intelligenti) mira a sostenere nelle aree rurali una migliore qualità della vita, migliori servizi pubblici, un migliore utilizzo delle risorse locali, un minor impatto sull'ambiente e nuove opportunità per le filiere. La banda larga e una adeguata connettività rappresentano un passo cruciale nella digitalizzazione di queste realtà, dove ancora è evidente un grave divario rispetto a quelle urbane. Nel 2016, solo il 40% delle famiglie rurali aveva accesso alla banda larga veloce rispetto al 75% delle aree cittadine. Per contribuire a colmare questo gap, circa 6 miliardi di euro sono stati messi a disposizione dal FEASR e dal FESR, per finanziare l'attivazione della banda larga e altre infrastrutture digitali. Il Parlamento europeo sta investendo nell'iniziativa circa 3,3 milioni di euro, per un'azione preparatoria con la finalità di fornire un sostegno per lo sviluppo di 10 villaggi intelligenti in tutta l'UE.

La dichiarazione di Bled

A metà aprile, si è tenuta a Bled, in Slovenia, una importante conferenza sul tema dei villaggi intelligenti, con la finalità di esplorare le opportunità e individuare misure specifiche per un futuro "Smart " in Europa. In particolare, le aree rurali rappresentano, in questa ottica, una occasione importante. Gli smart village, vale a dire aree e comunità rurali che scommettono sullo sviluppo di nuove opportunità attraverso innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, sono una possibile risposta alle nuove sfide e rappresentano una visione condivisa di una politica di sviluppo coordinata e in linea con una politica europea in cambiamento, anche in vista delle nuove prospettive finanziarie.
La conferenza ha prodotto una dichiarazione proposta da gli europarlamentari, Franc Borgovic e Tibor Szanyi, e consegnata ai Commissari Phil Hogan (agricoltura), Violeta Bulc (trasporti) and Mariya Gabriel (economia e società digitale).
Fare in modo che tutta l'Europa possa beneficiare ugualmente della trasformazione digitale è il punto chiave della dichiarazione. Utilizzare le tecnologie digitali, per mobilitare le risorse locali, risolvere le sfide e cogliere le opportunità nelle zone rurali europee, diviene l'obbiettivo principale, considerando anche come l'assorbimento e l'applicazione di queste variano considerevolmente da un paese all'altro. I firmatari pongono in evidenza come i villaggi intelligenti possano diventare un modello attivo in alcuni Stati membri già nel 2019, elencando una serie di strumenti, che sono ritenuti più rilevanti e potenzialmente sinergici e in grado di creare occupazione ad alta intensità di conoscenza e valore (agronomi, operatori di droni, bio-tecnologi, tecnici di laboratorio, meccatronici, ingegneri elettronici e informatici, ...).

  • L'agricoltura di precisione ha il potenziale per aumentare la produttività, riducendo significativamente l'impatto ambientale e i rischi per la sicurezza alimentare.
  • Le piattaforme digitali per offrire i servizi essenziali, come e-learning, e-Health, e-Administration, ma che hanno portata anche su trasporti, gastronomia, logistica, servizi sociali, ...
  • L'economia condivisa per affrontare i costi legati all'implementazione di soluzioni e attrezzature tecniche in genere.
  • L'economia circolare, che permette di ridurre i rifiuti ma anche di risparmiare risorse.
  • L'economia basata sull'evoluzione della ricerca, dell'innovazione e della tecnologia.
  • L'energia rinnovabile è particolarmente rilevante nelle zone rurali dove non c'è solo spazio, ma anche facile accesso alle risorse naturali necessarie (vento, sole, acqua, suolo, legno, biomasse);
  • Il turismo rurale, che comprende una ampia, innovativa e articolata offerta, che lega ambiente e salute, alla agricoltura e al tempo libero, in grado di creare posti di lavoro nuovi e di alto valore.
  • L'innovazione sociale nei servizi rurali e nell'imprenditorialità.

Per approfittarne appieno di tutte queste opportunità, è importante, infine, investire nelle comunità rurali attraverso fondi comunitari esistenti, quali il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) o il finanziamento della ricerca Horizon2020.

Il percorso fatto finora

L'11 aprile 2017 la Commissione europea ha presentato il documento "Piano d'azione dell'UE per i villaggi intelligenti". Il Piano di azione prevede 16 iniziative a valere su diversi strumenti di sostengo.
È stato attivato un progetto pilota Smart Village, con l'idea di sviluppare un modello per i villaggi eco-sociali intelligenti, cosi da offrire un percorso comune, alla luce delle profonde differenze tra le aree rurali comunitarie, I primi risultati di questo progetto pilota sono attesi già per la prossima estate e il modello completo dovrebbe essere sviluppato entro la metà del 2019.
La Rete europea per lo sviluppo rurale (RESR) ha attivato uno specifico gruppo di lavoro tematico (G T), che si concentra sulla rivitalizzazione dei servizi rurali attraverso l'innovazione digitale e sociale. Per fare questo, il gruppo ha attivato un percorso di incontri per valutare ciò che è già in corso di attuazione e ciò che può ancora essere fatto, per condividere le conoscenze e le migliori pratiche in tutta la rete.
Il primo incontro ha coinvolto diverse esperienze e competenze, comprese varie direzioni della Commissione europea, e si è incentrato sulla presentazione di quattro approcci integrati e strategici per sostenere le innovazioni sociali e digitali nei servizi rurali, in risposta alle sfide come lo spopolamento, il divario digitale, la centralizzazione dei servizi pubblici e in relazione alle opportunità derivanti da un migliore collegamento tra le aree urbane e quelle rurali. Le esperienze presentate sono state: la strategia aree interne in Italia, lo studio Smart Countryside in Finlandia, l'approccio dei Digital Villages in Germania e i progetti pilota Reciprocity Contracts in Francia.

Overview of 'Smart Villages' in Europe

Fonte: EENRD

Il secondo incontro si è focalizzato su come l'approccio dei villaggi intelligenti si stia diffondendo sia sui territori sia a livello politico. Infatti, le comunità rurali in tutta Europa stanno sviluppando soluzioni locali innovative riguardo, l'energia, l'assistenza sociale, l'istruzione, l'integrazione dei servizi, la riduzione dei trasporti rurali con un occhio attento agli evidenti cambiamenti climatici. Sono stati individuati quattro modi per costruire condizioni più favorevoli per i villaggi intelligenti: creare sistemi per la fornitura di servizi integrati; fornire strumenti adeguati per la pianificazione alle comunità; incentivare i modelli sostenibili di impresa; utilizzare i PSR in modo strategico, attraverso la sinergia con altri fondi.
Nel febbraio 2018 si è tenuto il terzo incontro, che ha messo in evidenza come ormai siano molte le iniziative, di marcato interesse, che stanno convergendo, non solo per superare il divario digitale delle aree rurali, ma anche per garantire una vera e propria trasformazione digitale. Questo significa andare oltre le innovazioni nei singoli servizi per intervenire su una sorta di ecosistema digitale. Alcuni esempi, infatti, hanno dimostrato che non bisogna attendere l'infrastruttura a banda larga perfetta, ma che esistono già interessanti opportunità da cogliere e diversi strumenti dell'UE sono già attivi per migliorare la connettività, le competenze e l'applicazione delle tecnologie digitali, anche per rispondere a domande su : come trovare le giuste soluzioni digitali? come impostare efficaci Hub digitali di carattere rurale? come identificare e sviluppare abilità specifiche?

Sostenere la costruzione dei villaggi intelligenti

Fonte: EENRD
 

Link utili:

 
 

Roberto Cagliero
Novella Rossi
CREA PB


 
 

PianetaPSR numero 71 maggio 2018