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Fonte CREA PB
Riso

Risobiosystem: il progetto di ricerca, sviluppo e trasferimento a sostegno della risicoltura biologica

Il progetto è finanziato dal Mipaaf per realizzare studi tecnico-scientifici a sostegno e tutela dei sistemi di produzione di riso biologico nazionale.

Negli ultimi anni si è assistito ad un trend in crescita del biologico nel nostro paese, infatti, le elaborazioni di Sinab 2017 evidenziano, nel corso del 2016, un aumento del numero degli operatori certificati e della superficie coltivata (rispettivamente del 20,3% rispetto al 2015). È evidente anche che l'aumento della domanda di prodotti biologici e, di conseguenza la crescita delle vendite di prodotto biologico generalizzata in tutti i canali della GDO indicano una rivoluzione nelle occasioni di consumo. Questo dovrebbe rappresentare un incentivo ad aumentare la produzione di riso biologico a livello nazionale. 
Il riso rappresenta una delle coltivazioni più importanti della zona settentrionale dell'Italia, in particolare di tre province, situate nelle Regioni Lombardia e Piemonte, cioè Pavia, Vercelli e Novara (Casati e Banterle, 2007), caratterizzate da una tendenza all'agricoltura intensiva, pertanto la possibilità di incentivare una produzione sostenibile rappresenta una grande opportunità. 
Risobiosystems  è un progetto, finanziato e attivato dal Ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf) a dicembre 2016 per realizzare studi tecnico-scientifici a sostegno e tutela dei sistemi di produzione di riso biologico nazionale. Il progetto, che si concluderà nel 2019, è realizzato in collaborazione con enti di ricerca e di sperimentazione: l'Ente Nazionale Risi, l'Università di Torino-DISAFA, l'Università di Milano-ESP, il CREA- Centro Politiche e Bioeconomia, il CREA-Cerealicoltura e Colture Industriali, il CNR-IRCRES, coinvolge, inoltre, anche stakeholder e operatori di settore. 
Le attività degli enti coinvolti nel progetto seguono cinque precise linee di ricerca, più una relativa al supporto tecnico alle politiche di sviluppo e produzione legislativa: i) la ricerca e sperimentazione di tecniche innovative per la gestione dei sistemi risicoli biologici, ii) l'analisi del sistema di controlli e di vigilanza per la certificazione biologica, iii) l'analisi e valutazione dei dati analitici ambientali di contaminazione da fitofarmaci nelle aree a risicoltura intensiva, iv) il coinvolgimento, animazione e partecipazione multi-stakeholder, v) il coordinamento di reti a sostegno di iniziative di ricerca-azione successive al progetto.
Le attività di tipo sperimentale che sono eseguite a diversa scala di lavoro (territoriale, aziendale, presso campi sperimentali o in ambiente controllato) intendono fornire un quadro complessivo delle possibilità tecniche ed economiche della produzione biologica. Il gruppo di lavoro sta verificando alcune tecniche agronomiche innovative ovvero l'utilizzo di pacciamatura verde o di materiali biodegradabili nel controllo delle infestanti anche in combinazione con tecniche di subirrigazione, trapianto meccanico, uso di sostanze di origine naturale ad azione erbicida; l'effetto fertilizzante e fitotossico derivante dalla fermentazione delle cover crop. Un'azione specifica riguarda lo sviluppo e l'impiego di materiale genetico e di prodotti specifici (trattamento del seme con oli essenziali ad effetto antifungino, inoculo di batteri promotori della crescita isolati di riso) per l'agricoltura biologica e un'altra è volta allo studio della riduzione della contaminazione da fitofarmaci nelle aree risicole biologiche. Queste attività sono affiancate da altre due azioni una di carattere economico volta alla descrizione del sistema di produzione di riso biologico in Italia, compreso un approfondimento del tema della gestione dell'avvicendamento e all'analisi economica delle tecniche innovative e un'altra al coordinamento di reti di collaborazione basati su un modello agro-economico. Infine un'azione specifica è incentrata sull'analisi del sistema di controlli e vigilanza per la certificazione biologica.

I primi risultati sono stati presentati il 21 marzo presso il Tavolo di filiera biologico del Mipaaf. I risultati del progetto potrebbero effetti diretti sul settore del riso biologico e potrebbero essere utilizzati dagli operatori per migliorare la tecnica colturale delle proprie aziende biologiche, dalla pubblica amministrazione per sostenere la produzione dei regolamenti, dagli organismi di certificazione per la predisporre i controlli e dall'industria di mezzi tecnici per lo sviluppo di prodotti dedicati al riso biologico. Un aspetto fondamentale per la buona riuscita del progetto è sicuramente la capacità di coinvolgimento dei risicoltori e la loro adesione, e proprio a questo proposito sono state condotte prove in campo sia in aziende biologiche sia in strutture messe a disposizione dagli enti coinvolti. Il coinvolgimento e la partecipazio  ne sono favoriti, nell'ambito del progetto, anche grazie agli incontri, convegni e giornate tecniche.

 
 

Patrizia Borsotto
patrizia.borsotto@crea.gov.it

Rita Iacono
rita.iacono@crea.gov.it

Bibliografia:

SINAB (2017). Bio in cifre 2017 - Anticipazioni
Casati D, Banterle A, Baldi L, (2007), Il distretto agroalimentare del riso, Franco Angeli 2007

 
 

PianetaPSR numero 69 marzo 2018