In ogni territorio rurale sono presenti produzioni particolari che rappresentano elementi di cultura e di identità. Si tratta di varietà animali o vegetali che si sono evolute in conseguenza delle caratteristiche ambientali e delle tradizioni dei produttori.
Esse rappresentano un valore immenso, sia quale patrimonio genetico originale da preservare per la tutela della biodiversità, che come componenti della cultura dei luoghi e dell'identità delle popolazioni locali.
Elementi, quindi, che non possiamo permetterci di perdere, ma anzi dobbiamo valorizzare quale vantaggio competitivo sostenibile in grado di caratterizzare e dare valore al territorio.
Il territorio della Garfagnana, situato nella parte nord-occidentale della Toscana, è un prezioso serbatoio culturale, dalle grandi potenzialità, caratterizzato da una forte identità che coinvolge le produzioni locali ed il loro uso gastronomico, in grado di rappresentare opportunità di sviluppo realmente sostenibili in cui la valorizzazione economica delle risorse coincide con la salvaguardia delle biodiversità, delle conoscenze e della cultura dei luoghi.
Il percorso realizzato in Garfagnana, per il recupero e la salvaguardia della biodiversità agraria, attraverso l'istituzione e il lavoro della sezione locale della Banca Regionale del Germoplasma ha messo a disposizione una serie di varietà orticole e frutticole, oltre che diverse razze locali, bovine e ovine, alcune delle quali possono essere oggetto di recupero produttivo in chiave economica.
In questo territorio, nell'ambito del sistema di conservazione e sicurezza istituito dalla Regione Toscana con la Legge Regionale n. 64/04, sono censite, recuperate e conservate oltre 200 varietà locali tra cereali, ortive, frutti e vitigni e sono riconosciuti 38 coltivatori custodi e 17 iscritti alla rete di conservazione e sicurezza che le coltivano e le diffondono sul territorio.
La nascita della Comunità del cibo e dell'agrobiodiversità della Garfagnana rappresenta la naturale prosecuzione di questo percorso dando nuovo impulso alla comunità locale, a partire dalla condivisione di un sistema alimentare territoriale che, muovendo dalla valorizzazione delle produzioni locali, incentivi uno sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale soddisfacente per i cittadini, armonico e rispettoso degli equilibri naturali.
La promozione dell'utilizzo delle varietà locali coltivate e delle razze autoctone allevate, in circuiti di filiera corta locale, potrà restituire reddito al settore primario, incentivare il recupero degli elementi tradizionali del paesaggio rurale, orientare la produzione, la distribuzione e il consumo di cibo di qualità prodotto localmente.
Un'agricoltura che fa bene al territorio, in primis per i propri abitanti, perché diventa cultura, qualità, salute e natura, ma anche perché amplifica le ricadute economiche in tutti i settori produttivi oltre a quelli agricoli, il turismo, la ristorazione, la piccola trasformazione e il commercio.
La Comunità del cibo e dell'agrobiodiversità della Garfagnana si è formalmente costituita il 3 novembre 2017. A monte dell'atto fondativo c'è stato un lungo percorso di preparazione, coinvolgimento, discussione e confronto messo in atto con e tra gli attori che a vario titolo erano stati individuati come potenziali aderenti alla Comunità.
Il progetto pilota della Comunità del cibo, presentato recentemente al Ministero delle Politiche Agricole come un esempio di buona pratica, è stato promosso dall'Unione Comuni Garfagnana ed è stato finanziato da Terre Regionali Toscane, in collaborazione con l'Università di Pisa, nell'ambito del PSR Regione Toscana 2014/2020 - Sottomisura 10.2 "Sostegno alla conservazione e all'uso sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura".
La Comunità è aperta a tutti coloro che a vario titolo si sentono vicini ai temi dell'acquisto e consumo identitario, della sicurezza alimentare e dell'"eticità" del cibo, dai produttori alle associazioni di categoria, dagli operatori economici ai liberi cittadini, con l'obiettivo di costruire una rete di collaborazione locale che porti allo sviluppo di azioni concrete. L'idea di fondo è quella di far convergere, in una visione strategica locale, le azioni dei singoli attori in un'ottica più ampia, quella comunitaria.
Da un punto di vista organizzativo e operativo è caratterizzata da distinte tipologie di soggetti, di accordi e di strumenti di pianificazione quali la Carta della Comunità del Cibo, il Patto della Terra e il Piano strategico della Comunità del Cibo.
A partire dalla condivisione dei principi e degli obiettivi, gli aderenti alla Comunità (sottoscrittori della Carta) e i firmatari del Patto della Terra della Garfagnana sono chiamati a identificare il Piano strategico, un programma di azioni concrete a sostegno della valorizzazione dell'agrobiodiversità locale.
Gli obiettivi che la Comunità si propone per il triennio 2018/2020 sono quello di rafforzare la cultura sull'agrobiodiversità locale attraverso la rete territoriale, consolidare la Comunità del cibo e implementare la rete di tutela e valorizzazione dell'agrobiodiversità della Garfagnana, e creare nuove opportunità di mercato.
Fabiana Fiorani
comunitadelcibo@ucgarfagnana.lu.it
Luigi Servadei
l.servadei@politicheagricole.it
PianetaPSR numero 82 luglio 2019