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Ambiente

L'acqua al centro del percorso di sviluppo sostenibile della Riserva della Biosfera Po Grande

Presentato il Piano di Azione per la tutela/salvaguardia e valorizzazione del grande fiume.

Nel distretto del fiume Po si realizza il 40% del PIL Nazionale, il 55% dell'industria zootecnica e il 35% della produzione agricola. In questo contesto, fortemente antropizzato e di grande rilievo economico per il Paese, si concentrano anche la maggior parte delle Riserve della Biosfera del Programma MaB UNESCO, presenti in Italia dal Monviso al Delta, lungo tutta l'asta del fiume Po e anche sui suoi affluenti.

Proprio in virtù della natura non vincolistica delle Riserve MAB, ma di forte cooperazione e relazione tra i portatori d'interesse presenti sul territorio, queste si pongono come interlocutori ideali in contesti produttivi come quello della Pianura Padana. 

Nel tratto medio del Po La Riserva MaB Unesco "Po Grande" nasce il 19 giugno 2019, da un prezioso e vivace lavoro di discussione e di condivisione, avviato a partire da un primo gruppo promotore coordinato da Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e che ha portato, nel tempo, al riconoscimento di un'area di 286.600 ha, compresa tra 3 Regioni, 8 Province (Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo) e 85 Comuni. 

Po Grande si aggiunge alle altre Riserve MAB istituite, "Monviso" (2013), "Collina Po" (2016), "Delta Po" (2015), a testimonianza del valore internazionale che il più lungo fiume italiano riveste. Il fiume Po, infatti, non rappresenta solo il fiume più grande che abbiamo, quanto soprattutto l'unico vero corridoio ecologico che attraversa il Nord Italia, una fonte di risorse naturali indispensabili per lo sviluppo del Paese, che da secoli ne accompagna l'evoluzione e lo sviluppo delle sue culture e tradizioni, un valore paesaggistico che contraddistingue le produzioni tipiche che ci hanno resi unici al mondo.

La Riserva della Biosfera Po Grande

L'UNESCO, attraverso i suoi programmi intergovernativi, promuove diverse tematiche che spaziano dalle scienze naturali, alle scienze umane e sociali, alla cultura, all'educazione, alla comunicazione e informazione.

Per quanto riguarda il Programma MaB, l'obiettivo primario riguarda l'uso e la condivisione razionale e sostenibile delle risorse della biosfera. Lo scopo è aumentare l'abilità delle persone di gestire in modo efficiente le risorse naturali, per il benessere degli esseri umani e dell'ambiente. 

I principali obiettivi di sviluppo sostenibile della Riserva "Po Grande", oltre al miglioramento dello stato di conservazione di specie e habitat degli ecosistemi terrestri ed acquatici, l'implementazione dell'economia circolare, del turismo slow e della ciclabilità, la promozione dell'agroalimentare e della pioppicoltura più sostenibili, la coniugazione delle attività estrattive con il recupero morfologico ed ambientale, il contrasto al bracconaggio ittico e lo sviluppo della rete dei centri culturali ambientali e di educazione alla sostenibilità.

Nell'individuazione delle priorità per i temi strategici d'azione della Riserva di Biosfera sono stati inoltre considerati i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda ONU 2030.

Ogni Riserva di Biosfera è suddivisa in tre zone concentriche. L'area centrale (Core Area) comprende un ecosistema rigorosamente protetto che contribuisce alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e della variazione genetica. Per quanto riguarda la biodiversità, il tratto centrale del fiume Po è occupato da 25 siti della Rete Natura 2000 (RN2000) e 13 habitat di interesse comunitario. La zona cuscinetto (Buffer Zone) circonda o confina con l'area centrale e viene utilizzata per attività compatibili con solide pratiche ecologiche che possono rafforzare la ricerca scientifica, il monitoraggio, la formazione e l'istruzione. L'ecosistema del fiume Po può infatti essere definito come un mosaico di sistemi ecologici quali l'alveo e le sue diramazioni, le zone umide marginali e le lanche, le isole fluviali, i boschi ripariali, i prati igrofili, i territori agrari e di bonifica. L'area di transizione (Transition Area) è la parte della Riserva dove è consentita la maggiore attività, favorendo uno sviluppo economico e umano sostenibile dal punto di vista socioculturale ed ecologico. L'ambiente fluviale ha permesso la crescita, nel corso della storia, di una ricchezza straordinaria di peculiarità ambientali, culturali, folkloristiche, gastronomiche e storiche, che caratterizzano la risorsa identitaria di questi paesaggi e della gente che li abita.

Riserva della Biosfera Po Grande

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mappa del PO grande
 
"L'istituzione della Riserva di Biosfera UNESCO "Po Grande" è il dovuto riconoscimento nei confronti del fiume Po da parte delle sue genti ed un solenne impegno a conservarlo nel tempo affinché possa garantire ricchezza e benessere anche alle generazioni future."

Data designazione: 2019
Superficie: 286,600 ha
* Core area (verde scuro): 20,100 ha 
* Buffer zone (verde chiaro): 42,000 ha
* Transition zone (giallo): 224,500 ha
Regioni: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto
Province: Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo
Comuni: 85
Popolazione: 541.047 abitanti
Ente gestore: Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po
Sito internet: www.pogrande.it; https://adbpo.gov.it

Il Piano di Azione

La Riserva MaB Unesco Po Grande ha presentato, lo scorso 30 giugno, in occasione di un evento organizzato dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Po, il suo primo Piano d'Azione, un documento strategico che racchiude obiettivi, strategie e, soprattutto, le azioni che la Riserve della Biosfera intende realizzare nei prossimi anni. Un traguardo raggiunto attraverso un'intensa attività di ascolto territoriale che, negli ultimi anni ha coinvolto, a partire dagli amministratori locali, tutti i portatori d'interesse pubblici, di partenariato pubblico/privato e privati che gravitano nell'area oggetto d'interesse. Prima di tutto sono state individuate 3 linee strategiche di riferimento:

  • la creazione di una rete di prodotti, filiere e servizi
  • la creazione di una rete di corridoi ecologici blu e verdi e sperimentazione di servizi ecosistemici; 
  • la creazione di una rete integrata di musei, biblioteche e patrimonio culturale diffuso e di percorsi dedicati per le scuole e i giovani.

Il Piano d'Azione prevede un totale di 70 progetti, suddivisi nelle varie linee strategiche di riferimento, di cui 16 azioni pilota già partite o in fase di avvio.
Tra queste ultime, a titolo d'esempio, si cita lo studio sui sistema di fruizione integrata e multiutenza lungo il fiume e la sperimentazione di attraversamenti e collegamenti intermodali (bici, barca, ferrovia) tra i territori rivieraschi tra le due sponde del fiume; la sperimentazione di servizi ecosistemici di riqualificazione, difesa idraulica e multifunzionalità nelle golene e cave dismesse; la realizzazione di un regolamento condiviso lungo l'asta Po finalizzato a contrastare il bracconaggio e tutelare la fauna ittica; il Piano di Rinaturazione del Po, inserito all'interno del PNRR Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica, M2C4 - Tutela del territorio e della risorsa idrica, finalizzato alla riqualificazione dell'ecosistema fluviale integrati con la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico.
Finalizzate al corretto indirizzo delle progettualità del Piano, sono inoltre previste alcune attività prioritarie di censimento, quali: una mappatura delle filiere produttive sul settore primario, funzionali alla promo-commercializzazione dei prodotti tipici lungo il Po; una mappatura georeferenziata delle aree degradate e dei luoghi della produzione dismessi; una mappatura delle aree boscate e delle aree demaniali, una schedatura dei nuclei rurali presenti all'interno dell'area di Po Grande.
Nel Piano d'Azione di Po Grande, giocano un ruolo prioritario i giovani, ai quali è dedicato un filone specifico di interventi, denominato "Po Grande YOUTH", contenente progetti di educazione ambientale, conoscenza, fruizione e riavvicinamento delle nuove generazioni con il contesto fluviale; l'altro filone dedicato è invece destinato alle attività di rete con le altre strategie di riferimento sul territorio della Riserva e con le altre Riserve della Biosfera lungo il corso del fiume Po, denominato "Po Grande NET". 

Il lavoro di scambio e condivisione di buone pratiche non può infatti esaurirsi all'interno dell'area circoscritta dalla Riserva, a maggior ragione trattandosi del corso medio del Po, senza raccordo con quanto accade a monte e a valle dello stesso. Un coordinamento a livello idrografico supporta anche più in generale la Rete nazionale delle Riserve della Biosfera, di cui Po Grande fa parte anche come Segreteria Tecnica, approdo fondamentale per la buona riuscita dei reciproci Piani di Azione, per lo scambio di buone pratiche, per il rafforzamento della rete di partenariato con i vari soggetti che operano per la sostenibilità, e per la sperimentazione di azioni che guidino la rigenerazione dei territori rivieraschi verso la transizione ecologica
Gli obiettivi della Riserva, con particolare riferimento alla prima linea strategica, sono indirizzati al potenziamento del tessuto economico, a partire dalla valorizzazione della vocazione agricola che contraddistingue l'area di Po Grande: si promuovono infatti le filiere corte e le produzioni bio; le piccole realtà produttive e le aziende condotte da giovani agricoltori e da imprenditrici donne; la creazione di una comunità di imprenditori e la creazione di start-up ecosostenibili; il sostegno agli operatori economici locali  come custodi e promotori delle risorse territoriali e delle produzioni tipiche.
Il Piano d'Azione di Po Grande rappresenta una tappa fondamentale, frutto del lavoro di squadra con le amministrazioni coinvolte, la Cabina di Regia e tutti i portatori d'interesse che hanno creduto insieme all'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po nelle potenzialità del riconoscimento UNESCO Man and Biosphere, con l'obiettivo di promuovere un rilancio delle aree rivierasche a beneficio innanzitutto delle comunità locali, della mobilità sostenibile, di un turismo lento rispettoso degli equilibri delicati, oltre alla creazione di nuove occasioni di occupazione, in particolare per i più giovani.

Un traguardo importante che rappresenta però l'inizio di una sfida ambiziosa a cui occorre lavorare in modo concreto e coordinato, sia tra enti e imprenditori locali che con le strutture sovraordinate, senza perdere di vista gli obiettivi comuni da perseguire insieme.


Le opportunità per i territori delle Riserve della Biosfera

Le Riserve della Biosfera del Programma Man and Biosphere (MaB) UNESCO rappresentano delle aree rurali di eccellenza, dove è possibile sperimentare modelli di sviluppo sostenibile in cui l'uomo è in armonia con la natura. 
L'appartenenza alla Rete nazionale delle Riserve della Biosfera rappresenta un valore aggiunto per i territori e per le comunità locali, che possono beneficiare di maggiore prestigio e visibilità e di una spiccata vocazione all'attuazione di progetti di sviluppo socio-economico sostenibili. 
Le Riserve della Biosfera rappresentano per le istituzioni e le relative comunità un'opportunità per promuovere la programmazione partecipata e per favorire lo sviluppo del territorio, il miglioramento della governance e la creazione di reti, integrando competenze e funzioni tra tutti gli stakeholders pubblici e privati coinvolti. 
L'inclusione di un territorio all'interno di una Riserva della Biosfera UNESCO consente anche l'accesso in modo prioritario ai finanziamenti comunitari, nazionali e regionali. Sono diverse le esperienze realizzate in cui le aree MaB sono state beneficiarie delle misure dei Programmi di Sviluppo Rurale 2014/2022 o hanno attuato progetti finanziati dai GAL e dai programmi regionali operativi 2014/2020 FESR.
Anche nel periodo di programmazione comunitaria 2021/2027 sono molteplici le opportunità di finanziamento a disposizione delle Riserva della Biosfera. Infatti, queste possono essere beneficiarie dei fondi disponibili nell'ambito dell'Accordo di Partenariato Italia 2021/2027 (FESR, FSE+, FSC, FEAMPA) e del Piano Strategico Nazionale (PSN) della PAC 2023/2027 (FEAGA e FEASR). 
In particolare, il PSN della PAC 2023/2027 promuove la salvaguardia delle risorse naturali, delle risorse idriche e della biodiversità, incentivando l'adozione di pratiche sostenibili di gestione dei terreni agricoli e forestali, con particolare riferimento agli ambiti di tutela ambientale e paesaggistica come le Riserve della Biosfera.
Inoltre, il Piano si propone di incrementare le superfici coltivate con metodi di agricoltura biologica, con l'obiettivo di raggiungere il 25% della superfice a biologico entro il 2027, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo e della Strategia Farm to Fork.
Il PSN, attraverso gli interventi dello sviluppo rurale, incentiva la multifunzionalità delle aziende agricole, la crescita del turismo rurale e l'attuazione di iniziative che mettono in relazione le produzioni agricole di qualità con altri elementi dell'offerta territoriale connessi al patrimonio storico-architettonico e naturalistico locale, al paesaggio, nonché al turismo enogastronomico e alla filiera corta.  
Infine, lo sviluppo rurale incoraggia l'attuazione di approcci integrati e di tipo cooperativo, soprattutto in aree interessate da progetti di sviluppo sostenibile di area vasta, come appunto nel caso delle Riserve della Biosfera e dei relativi piani di azione.
Inoltre, tra le opportunità di finanziamento per le aree MaB UNESCO, vanno considerate anche le ingenti risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicate alla transizione ecologica. Tra gli interventi previsti dal PNRR c'è, ad esempio, quello per lo sviluppo di green communities che hanno l'obiettivo di promuovere la sostenibilità energetica, ambientale e sociale e la tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale.
A questi fondi si aggiungono anche i finanziamenti previsti dal Programma per l'ambiente e l'azione per il Clima (LIFE) e dal Programma Horizon Europe. Infine, ulteriori investimenti pubblici e privati possono essere finanziati attraverso le iniziative previste nell'ambito della Strategia UE per la Biodiversità per il 2030 e della Strategia Farm to Fork.
In conclusione, le Riserve della Biosfera hanno, dunque, la possibilità di mobilitare importanti risorse economiche e di accedere in modo prioritario ai fondi della programmazione comunitaria 2021/2027, concorrendo, in tal modo, allo sviluppo sostenibile del proprio territorio.

 

Ludovica Ramella - Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po
RBMAB.pogrande@adbpo.it
Luigi Servadei - Rete Rurale Nazionale 
l.servadei@politicheagricole.it

 
 

PianetaPSR numero 115 luglio/agosto 2022

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