Si è tenuto quest'anno sul lago di Bracciano il tradizionale appuntamento indetto da ISMEA per delineare andamento e prospettive del settore biologico italiano. Il 17 luglio, presso le Antiche Scuderie Odescalchi, è stato illustrato e discusso insieme a tecnici ed istituzioni lo scenario nazionale emerso dal rapporto BIC 2023, realizzato in collaborazione con il CIHEAM BARI, che vede l'Italia leader in Ue per superfici e numero di aziende, con un ettaro su cinque della superficie utilizzata a biologico, un incremento del 4,5% della Sau sul 2022 e dell'1,8% per quanto riguarda gli operatori coinvolti.
L'evento, moderato dalla conduttrice e autrice Francesca Romana Barberini, si è aperto con i saluti del sindaco di Bracciano Marco Crocicchi e del Presidente ISMEA Livio Proietti, seguiti da un videomessaggio del Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, volto a sottolineare l'impegno del MASAF nel promuovere la crescita del settore. La giornata di lavori ha poi preso il via con gli interventi del Dirigente ISMEA Fabio del Bravo, che ha illustrato i principali numeri del rapporto, della Dirigente MASAF Stefania Mastromarino, che ha fatto il punto sull'attuazione del Piano di Azione Nazionale per il biologico, del funzionario della Direzione agricoltura, sovranità alimentare, caccia e pesca della regione Lazio Guido Bronchini, che ha presentato il Complemento di Sviluppo rurale della Regione e, infine, della Presidente del Biodistretto laghi di Bracciano e Martignano Barbara Giorgi.
Al termine delle relazioni si è tenuta la tavola rotonda, durante la quale è stata data la parola alle associazioni e organizzazioni professionali di settore, a cui sono intervenuti Giuseppe Romano Presidente AIAB, Nicoletta Maffini Presidente AssoBio, Riccardo Cozzo Presidente Ass.o.cert.bio, Mariagrazia Mammuccini Presidente Federbio, Francesco Torriani, Coordinatore del settore bio dell' Alleanza Cooperative Agroalimentari Italiane, Fabio Chessa Responsabile biologico CIA Anabio, Ignazio Cirronis Presidente Copagri - Anaprobio, Francesco Giardina Direttore di Coldiretti Bio, Silvia Piconcelli Responsabile agricoltura biologica Confagricoltura.
Ciò che emerge dal bilancio del 2023 è una crescita in Italia delle superfici investite a biologico, nello specifico prevalentemente della Sau orientata a seminativi (42,1%), che si pone davanti a prati e pascoli (29,7%), colture permanenti (22,8%) e ortaggi (2,5%). L'aumento delle superfici ha riguardato soprattutto prati e pascoli e colture industriali e foraggere, mentre hanno perso ettari le proteiche e le produzioni cerealicole. Crescono, seppure a un ritmo più attenuato, le ortive, in un'annata che ha invece confermato la superficie bio complessiva delle coltivazioni permanenti, nonostante le riduzioni di viti, agrumi e frutta fresca, compensate dagli incrementi di ulivi e frutta in guscio.
Dal punto di vista della distribuzione geografica, l'incremento della Sau ha riguardato principalmente le regioni centrali e settentrionali. Il Mezzogiorno mantiene tuttora l'incidenza più elevata, con il 58% , ma si sta assistendo a un graduale riequilibrio della distribuzione geografica delle superfici, con la ripartizione del Centro-Nord che ha quasi raddoppiato in 10 anni gli investimenti nel bio. Solo alcune aree hanno mostrato situazioni di controtendenza, come la Provincia autonoma di Trento, che ha registrato una riduzione del 40% della SAU biologica nel 2023, dovuta a una strategia di rafforzamento della zootecnia biologica locale, o l'Emilia-Romagna, che ha subito una leggera flessione a causa di eventi catastrofali come l'alluvione del maggio 2023.
Come anticipato, è in crescita anche il numero di operatori (produttori, trasformatori, importatori), che, seppur con un ritmo molto più blando rispetto al +7,7% dell'anno precedente, hanno raggiunto il numero complessivo di 94.441 unità, 1.642 in più rispetto al 2022. Il fenomeno ha riguardato soprattutto le circa 84 mila aziende agricole (l'89% del totale degli operatori biologici) e, tra queste, in particolare la componente dei produttori/preparatori, a conferma della tendenza a introdurre in azienda l'attività di prima trasformazione per trattenere una quota maggiore di valore aggiunto.
Infine, dal punto di vista dei consumi domestici di prodotti biologici, relativi al solo canale della Gdo, i valori hanno toccato i 3,8 miliardi di euro, registrando un incremento del 5,2% sul 2022, il tasso di crescita più sostenuto degli ultimi anni, seppure a fronte di volumi invariati.
Il confronto con la dinamica generale degli acquisti di prodotti alimentari, cresciuti dell'8,1% in valore ma scesi dell'1,1% in quantità, evidenzia la minore spinta inflattiva del reparto biologico rispetto alla dinamica osservata per il carrello convenzionale.
Il rapporto evidenzia, inoltre, come, nel primo anno di passaggio alla nuova programmazione della PAC, non siano mancate una serie di sfide e criticità, che hanno interessato principalmente le amministrazioni regionali, costrette a rivedere una macchina organizzativa consolidata e impegnate a gestire, per la prima volta, le risorse del primo pilastro. Parallelamente, le aziende beneficiarie hanno dovuto orientarsi in un complesso reticolo di vincoli e interventi, spesso in competizione tra loro a causa della non cumulabilità degli aiuti. A complicare ulteriormente lo scenario i costi di produzione, aumentati significativamente nel 2023, accentuando la dipendenza del settore dai sussidi pubblici, e gli eventi climatici avversi, che hanno colpito varie aree del Paese, rendendo le operazioni agricole più onerose e difficili, specialmente per le aziende biologiche.
Nonostante le difficoltà, tuttavia, il bilancio del 2023 è complessivamente positivo per l'agricoltura biologica italiana: con 2,5 milioni di ettari, pari a quasi il 20% della SAU nazionale, l'Italia si avvicina al target del 25% fissato dalla Strategia Farm to Fork entro il 2030.
Questi risultati rafforzano la leadership ormai pluriennale dell'Italia tra i Paesi dell'UE nel settore biologico, come sottolineato nell'intervento conclusivo della giornata dal Sottosegretario all'Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Luigi D'Eramo : "Il rapporto presentato oggi - ha affermato - è un'ulteriore conferma della consolidata leadership del nostro Paese a livello europeo. Un trend positivo che potrà ulteriormente migliorare grazie alle numerose misure messe in campo in questi mesi: dall'approvazione del Piano d'azione nazionale per la produzione biologica ai provvedimenti a sostegno dei biodistretti e delle filiere bio".
Tra le prossime misure previste c'è la creazione del Marchio del biologico italiano , che, unito ad un'efficace comunicazione, potrà sostenere un rilancio dei consumi interni e la crescita sui mercati esteri, al fine di riconfermarci anche in futuro leader nel settore.
Valeria Bellavia
ISMEA
PianetaPSR numero 136 luglio/agosto 2024